GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

156 Parte Seconda e vegetali ed epidemie. In presenza di perturbazioni tollerabili, il bosco si oppone a tali variazioni per recuperare la condizione d origine precedente all intervento del fattore esterno perturbante. La capacità di ritornare allo stato iniziale viene definita resilienza. Quando, al contrario, a causa dell azione congiunta e ripetuta di questi fattori, il bosco perde la capacità di resilienza, non è più in grado di recuperare la condizione di equilibrio e viene de nito degradato (8.30). Un bosco degradato è riconoscibile per una stentata crescita della vegetazione, una insuf ciente densità delle piante e fertilità carente del terreno, con ripercussioni sulla conservazione O 8.30 Pineta degradella qualità dell ambiente e conseguenze come frane, alluvioni, smottamenti, manidata in modo totale festazioni di progressiva deserti cazione. da incendio. Le tecniche per ricostruire boschi degradati devono tener conto delle caratteristiche delle essenze forestali. 1. Se il bosco è costituito da Angiosperme si può cercare di stimolare i ricacci vegetativi di nuovi polloni mediante tagli e tecniche di moltiplicazione vegetativa. Se il taglio viene effettuato a livello del terreno, sul colletto della ceppaia, è detto succisione o taglio a raso, se avviene un paio di cm sotto il livello del terreno, sulle ceppaie deperienti è detto tramarratura o taglio tra la due terre, mentre se è molto energico per abbassare i ceppi si chiama riceppatura. Le tecniche di propagazione agamica sono la propagginatura, che consiste nel piegare o interrare polloni sottili, lunghi e essibili a profondità di 30-40 cm a monte dei terreni in pendio, lasciando fuori terra il cimale e pochi rametti del pollone, e la talea, che si effettua interrando ad una profondità di 30-40 cm pezzi di rami e lasciando spuntare dal terreno alcune gemme. Le talee radicate si chiamano barbatelle. 2. Se si tratta di boschi puri di Conifere si inseriscono alcune latifoglie con la tecnica del latifogliamento che prevede ripetuti diradamenti e piantagioni a gruppi per evitare il soffocamento dei semenzali trapiantati. 3. Se si tratta di Angiosperme e/o di Gimnosperme ed è necessario cambiare forma di governo, la tecnica prende il nome di conversione. Le conversioni del bosco Per conversione di un bosco si intende il cambiamento di forma di governo di un bosco. Le vigenti normative forestali nazionali e regionali prevedono che le conversioni siano effettuate per costituire un bosco da cui ottenere una produzione legnosa di maggiore pregio e per migliorare l azione regimante e antierosiva del bosco. Conversione da ceduo semplice a ceduo composto Allo scadere del turno, in occasione del taglio del ceduo, viene rilasciato un elevato numero di allievi senza abbattere le matricine rilasciate durante la ceduazione precedente, tranne quelle in cattive condizioni tosanitarie e deperienti. Nella ceduazione successiva si rilasciano, di nuovo, numerosi allievi e nello stesso tempo si abbatte un certo numero delle matricine già presenti, in modo da piani care la loro distribuzione in classi di età, in base al modello di ceduo composto, costituendo così la componente a fustaia senza interrompere la ceduazione.

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