118 Parte Seconda Se dal punto di vista teorico la selvicoltura poggia sull ecologia, all atto pratico questa scienza appare piuttosto complessa e deve essere studiata in abbinamento ad altre branche delle scienze forestali quali la botanica, la dendrometria che calcola i valori biometrici di un albero, l auxolologia che ne valuta la velocità di accrescimento, l utilizzazione e l assestamento (che stimano la quantità prelevabile, le dinamiche dei popolamenti e la gestione del bosco) e, in ne, l economia. La selvicoltura si distingue in selvicoltura generale e in selvicoltura speciale. La prima studia le relazioni che intercorrono tra il bosco e l ambiente in cui esso vive, registra l evoluzione del bosco e analizza le modalità di impianto, la rinnovazione e la sua utilizzazione. La selvicoltura speciale, invece, si interessa delle esigenze ecologiche e delle tecniche culturali delle singole specie arboree forestali. QQ 7.1 Il bosco Secondo il decreto legislativo 227/2001 (Orientamento e modernizzazione del settore forestale, a norma dell articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57), il bosco è de nito come terreno coperto da vegetazione forestale arborea, associata o meno a quella arbustiva, di origine naturale o arti ciale e in qualsiasi stadio di sviluppo, con un estensione non inferiore ai 2000 metri quadrati, una larghezza media non inferiore a 20 metri e una copertura, intesa come area di incidenza delle chiome, non inferiore al 20%, con misurazioni effettuate dalla base esterna dei fusti. Sono compresi tra i boschi i castagneti, le tartufaie controllate e la macchia mediterranea aventi le predette caratteristiche. Non costituiscono bosco i parchi urbani, i giardini pubblici e privati, le alberature stradali, i castagneti da frutto in attualità di coltura, gli impianti di frutticoltura e di arboricoltura da legno, le tartufaie coltivate, i vivai e gli orti botanici. Sono assimilati a bosco i rimboschimenti, le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva a causa di utilizzazioni forestali, avversità biotiche o abiotiche, eventi accidentali, incendi; le radure e tutte le altre super ci d estensione inferiore a 2000 m2 che interrompono la continuità del bosco. Nel linguaggio comune il bosco viene de nito come una super cie di terreno coperta da piante legnose oppure come un insieme di più associazioni formate da biocenosi, animali e vegetali e può essere considerato un ecosistema caratterizzato dalla dominanza degli alberi, che generano condizioni ambientali interne (suolo, microclima) diverse da quelle esterne, in uenzanti la composizione della ora erbacea ed arbustiva O 7.2 Fattori abiotici e biotici del bosco. e della fauna (7.2). %RVFR )DWWRUL FROOHJDWL DO ERVFR L OOHJDWL WLL DO ERV )DWWRUL DELRWLFL &OLPD UDGLD]LRQH WHPSH UDWXUD GHOO DULD SUHFLSLWD ]LRQL XPLGLWj YHQWR 7RSRJUD D HVSRVL]LRQH JLDFLWXUD SHQGHQ]D 6XROR WHVVLWXUD VWUXWWXUD S+ KXPXV /XFH &DORUH $FTXD )DWWRUL FKLPLFL )DWWRUL PHFFDQLFL )DWWRUL ELRWLFL )ORUD DUEXVWL HUEH IXQJKL PXVFKL OLFKHQL )DXQD PDPPLIHUL XFFHOOL LQVHWWL