Così gli attacchi primaverili ed estivi di peronospora su vite sono pregiudizievoli sulla produzione, mentre quelli tardivi si manifestano con un mosaico fogliare di dannosità assai minore; analogamente, se la peronospora della patata colpisce quando ormai i tuberi sono formati, pur distruggendo anche buona parte della superficie fogliare, non crea perdite rilevanti del raccolto. Viceversa, vi sono alterazioni che risultano economicamente dannose per deprezzamento qualitativo delle produzioni, anche quando non si manifestano con attacchi funzionalmente gravi per la pianta compromettendo solo l’aspetto estetico di piante ornamentali (ad esempio, l’alterazione dovuta a un insetto galligeno delle foglie dell’eucalitpo da fronda [ 16 ]).
La lotta contro parassiti e patogeni delle piante può essere intrapresa secondo due approcci strategici, che possono poi essere concretizzati in diversi criteri di intervento [ 17 ] e di metodi [ 18 ]: la prima logica strategica è finalizzata alla riduzione della popolazione iniziale dell’organismo nocivo; la seconda è finalizzata a ridurne il tasso di crescita.
Tali strategie possono essere indirizzate direttamente verso l’organismo nocivo o indirettamente sulle piante ospiti o sull’ambiente.
I criteri di intervento seguiti sono:
• esclusione: il criterio-guida consiste nell’attuare misure atte a impedire l’introduzione di un agente di malattia o di danno in una determinata area a rischio, misure che si concretizzano, come vedremo in seguito, nella certificazione fitosanitaria e nella quarantena;
• eradicazione: lo scopo è l’eliminazione radicale di un patogeno/parassita già presente;
• terapia: il principio è analogo a quello che si applica in medicina, trattandosi di curare il soggetto ammalato; in ambito fitoiatrico la terapia è applicabile, sia pur limitatamente, contro le virosi e inoltre contro le crittogame grazie all’introduzione di prodotti fitosanitari ad azione sistemico-curativa;
• resistenza verticale: si tratta di sfruttare geni di resistenza verso determinati patogeni; l’idea, dal punto di vista epidemiologico, è di sottrarre al parassita ospiti suscettibili e dunque di ridurre l’inoculo iniziale di quella specie o varietà di patogeno (▶ Fig. 23, pag. 177). È un tipo di resistenza molto efficace fino a quando il patogeno non sviluppa ceppi più evoluti che sono in grado di annullarla in tempi molto brevi;
• resistenza orizzontale: in questo caso si tratta di impiegare varietà di piante caratterizzate da resistenza poligenetica (sono coinvolti cioè diversi geni); a differenza della resistenza verticale, questo tipo di resistenza è meno efficace in termini assoluti (il grado di protezione è minore), ma è di tipo indifferenziato e quindi attivo nei confronti delle diverse forme del patogeno. Dunque questo tipo di resistenza, anche se non riesce a contrastare totalmente un dato patogeno, è in grado di ridurne il tasso di infezione nel medio-lungo periodo;
• protezione: il criterio è di creare attorno o sulla pianta una sorta di scudo protettivo con sostanze chimiche, materiali biologici oppure mezzi fisici o meccanici [ 19 ], atti a impedire all’organismo nocivo di prendere contatto con l’ospite oppure di dare avvio al processo patogenetico;
• avoidance: termine che in italiano viene talvolta reso con il neologismo “sfuggenza” o anche “elusione” per rendere il significato di sottrazione dell’ospite alle condizioni favorevoli all’instaurarsi della malattia o alla proliferazione del parassita; in pratica, però, la gestione dei parametri climatico-ambientali è possibile solo per le colture in serra, mentre concettualmente rientra in questo criterio difensivo la conservazione delle derrate in frigo o in atmosfera controllata.
I metodi applicati sono:
• prevenzione o profilassi: rientrano in questo metodo tutte le misure attinenti al criterio della protezione, ma possono essere incluse anche misure quali l’eradicazione, ossia l’eliminazione delle piante colpite, o a rischio, in modo da impedire la diffusione dell’organismo nocivo, e le disposizioni legislative (quarantena, certificazione);
• induzione di resistenza: la resistenza verso i patogeni in piante suscettibili può essere realizzata con l’introduzione di geni per la resistenza, dunque una forma di resistenza trasmissibile in via ereditaria oppure tramite la cross-protection;
• interventi terapeutici: possono essere realizzati con mezzi chimici, fisici, biologici.