4 Gli ibridomi

Le moderne biotecnologie 4 93 Capitolo 3 Gli ibridomi Nel 1960, in Francia, si osservò per la prima volta che nella coltura comune di due linee di cellule tumorali di topo si formava un nuovo tipo di cellule, con caratteristiche morfologiche e modalità di sviluppo diverse da entrambe le linee. Due cellule con caratteristiche proprie si fondevano, cioè, per formare una cellula nuova. La frequenza della fusione era piuttosto bassa, ma si riuscì ad accrescerla con l uso del virus emoagglutinante del Giappone completamente inattivato per eliminare qualsiasi complicanza di infezione. Si erano ottenuti gli ibridomi [ 24 ], ovvero cellule miste con caratteristiche diverse da quelle delle linee parentali, ma comunque derivate da esse. La linea cellulare ibrida viene propagata in coltura in vitro. Se nella fusione iniziale intervengono più cellule, derivate da più organismi, la nuova cellula ibrida ha poche probabilità di sopravvivenza, ma se le cellule iniziali derivano da due soli organismi diversi, la nuova cellula sopravvive e comincia a moltiplicarsi. La relativa facilità della tecnica ha suscitato immediatamente grande interesse nel mondo scientifico e numerosi sono stati gli esperimenti. Dapprima si usarono solo cellule animali dal momento che le cellule vegetali, protette da una rigida parete di cellulosa, ponevano più problemi se sottoposte a questo tipo di manipolazioni. Si è giunti a fondere cellule somatiche di vertebrati di ordine diverso: uomo/topo, scimmia/topo, topo/pollo. Nel corso delle divisioni la cellula ibrida, però, perdeva progressivamente alcune caratteristiche e così nel primo caso erano i cromosomi umani a essere eliminati, nel secondo quelli della scimmia e così via. Ciò dimostra che l ibrido costruito con cellule molto diverse fra loro è instabile. Un ibridoma uomo/topo, inoltre, non potrà originare un uomo-topo perché le cellule animali, anche in coltura, dopo un certo numero di mitosi muoiono, a meno che non si tratti di cellule tumorali le cui proprietà di crescita sono del tutto diverse da quelle normali [ 25 a pagina seguente]. TECNICA DI PRODUZIONE DI IBRIDOMI A B + PEG A C Ibrido con scarse possibilità di sopravvivenza + Virus emoagglutinante del Giappone C 1 B Si fondono le membrane 3 A A B 4 2 Cellule di più organismi CelluleA,diB, più C organismi A, B, C B Si fondono i nuclei + PEG B A Ibrido che sopravvive e si moltiplica + Virus emoagglutinante del Giappone Cellule di due soli organismi Cellule di due A esoli B organismi AeB 1 Si fondono le membrane Si fondono i nuclei 4 3 2 24 Schematizzazione dell ottenimento di ibridomi: 1. le cellule vengono stimolate a fondersi con il virus emoagglutinante del Giappone o con agenti diversi, come il glicol polietilenico (PEG); 2. prima si fondono le membrane e se ne forma una sola: al microscopio appare una grande cellula con più nuclei distinti; 3. dopo alcune ore anche i nuclei si fondono e se ne forma uno solo contenente il materiale genetico delle cellule originarie; 4. le nuove cellule ibride vengono isolate. 0100.Parte1_Cap_03.indd 93 26/02/21 16:59

NUOVE Biotecnologie Agrarie e Biologia Applicata
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