Le risorse genetiche

Parte 1 58 Biologia applicata, Biotecnologie, Agroambiente della fame nel mondo, ma sfortunatamente tale conquista non è riuscita a corrispondere all attesa: le nuove varietà di cereali hanno avuto grande successo nelle colture specializzate dei Paesi industrializzati, ma si sono rivelate un vero fallimento nei Paesi in via di sviluppo. La loro coltivazione, infatti, richiede l utilizzo di fertilizzanti e antiparassitari e mezzi moderni di gestione, possibili solo in grandi aziende con molti capitali. Paradossalmente le stesse colture ottenute per sfamare i Paesi del Terzo Mondo sono risultate adatte a un agricoltura di tipo europeo o americano e non all agricoltura povera e la ricerca anche di un agricoltura produttiva ed economicamente redditizia ha fatto perdere di vista l obiettivo primario: il risultato è che i Paesi sottosviluppati sono rimasti tali. Le risorse genetiche Negli ultimi 70 anni l agricoltura mondiale ha avuto uno sviluppo notevole alla ricerca dell aumento della produttività e della qualità. Uno dei principali obiettivi è stato la ricerca di uniformità genetica: le moderne varietà più produttive, derivando dall utilizzazione dello stesso materiale, sono geneticamente molto simili. Promuovere l uniformità ha eroso la biodiversità delle specie coltivate ed è stata la causa, a giudizio di molti scienziati, dei più gravi disastri agronomici degli ultimi due secoli (la grande care- stia del 1845, che portò alla morte 2 milioni di irlandesi, la distruzione del caffè nelle piantagioni di Ceylon, la perdita di metà del raccolto del mais in California nel 1970). Al pari di ogni altra risorsa preziosa è necessario conservare e proteggere, come risorsa genetica fondamentale, tutti i geni e le numerose combinazioni genetiche contenute nelle specie vegetali [ 16 ]. La risorsa genetica può essere definita come: materiale biologico contenente un informazione genetica che può essere specifica o caratterizzata da elevata variabilità . La variabilità genetica naturale delle specie economicamente importanti è rappresentata da tre distinti livelli (primario, secondario, terziario). Livello primario, costituito da varietà primitive, razze indigene ed ecotipi. Uno dei primi studiosi ad aver preso coscienza dell importanza delle risorse genetiche fu Nikolai Vavilov, che negli studi compiuti negli anni 20 del Novecento, scoprì che, nelle aree per lo più montuose e poco accessibili dell Asia, dell Africa e dell America Latina, i raccolti presentavano grande variabilità genetica. Tali aree non erano state raggiunte dai moderni sistemi di coltivazione e ciò dimostra che in assenza di forti pressioni selettive (indotte soprattutto dall uomo) la eterogeneità mantiene le specie in equilibrio con l ambiente. 17 Vitis riparia, vite americana resistente alla fillossera: viene utilizzata come portainnesto per la viticoltura europea. a b c 18 (a) Raccolta del sesamo in Somalia. Nei Paesi del Terzo Mondo sono presenti varietà primitive. (b) Agricoltura di sussistenza in Sud Sudan. a d 16 Sorghi di provenienza indiana (a), keniota (b) e somala (c), molto eterogenei per altezza e struttura della pianta, per ciclo biologico e per forma e colore del panicolo (infruttescenza). (d) Coltura attuale di sorgo. La moderna agricoltura tende a riprodurre individui più produttivi e uniformi. 0090.Parte1_Cap_02.indd 58 b 26/02/21 16:58

NUOVE Biotecnologie Agrarie e Biologia Applicata
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