Appendice 409 Alcune specificità sul diverso modo di interpretare e applicare i principi della difesa integrata Le specificità dei tre modelli italiani di difesa Difesa integrata di base Principi di Difesa Integrata raccomandati in maniera «obbligatoria Da applicare in maniera autonoma, con l ausilio dei supporti messi a disposizione dai servizi pubblici Nessuna limitazione nella scelta delle sostanze attive e dei formulati autorizzati in Italia Controlli e sanzioni delle autorità solo sul rispetto delle norme di etichetta Difesa integrata avanzata Principi di DI interpretati in maniera più restrittiva (compresa la valutazione tossicologica ed ecotossicologica di sostanze attive e formulati autorizzati nel nostro Paese) Supporto obbligatorio di un consulente, nell ambito di un sistema organizzato volontario Possibili incentivi e contributi, diretti o indiretti (Disciplinari) Controlli e sanzioni sul processo produttivo, non solo sul rispetto delle norme di etichetta Difesa integrata in Agricoltura biologica Principi di DI interpretati e applicati in maniera ancora più restrittiva con priorità assoluta per le misure di prevenzione ed esclusione delle sostanze attive di sintesi Obbligatoria la certi cazione nonché l autorizzazione all uso dei mezzi diretti di difesa Contributi diretti e indiretti Controlli e sanzioni delle autorità, non solo sul rispetto delle norme di etichetta Le linee-guida della difesa integrata in sintesi Adottare misure di prevenzione 1. Esclusione degli ambienti di coltivazione favorevoli agli organismi nocivi 2. Tecniche colturali adeguate: concimazioni, irrigazioni, gestione della pianta, sesti, ecc. Contrastare in maniera diretta lo sviluppo degli organismi nocivi cercando il migliore compromesso fra i rischi e i benefici delle misure di lotta Tempi: monitoraggio e interventi al superamento di determinate soglie (presenza o rischio) 3. Preferenza per varietà resistenti o tolleranti 4. Rispetto e valorizzazione degli organismi utili Modi: 1. Preferenza per i mezzi tecnici con basso impatto ambientale e tossicologico e selettivi per le specie non bersaglio 2. Utilizzo della minore quantità possibile di prodotti fitosanitari (dosi e applicazione) La recente e attuale virtuosa evoluzione della difesa fitosanitaria Recentemente si è andati verso una progressiva razionalizzazione del sistema di gestione degli interventi (nei modi e nei tempi) e verso modelli regolati anche dalla considerazione del rapporto costi/benefici Questa modalità operativa ha favorito La riduzione degli effetti secondari indesiderati dovuti ai mezzi di lotta, quali: tossicità per la salute degli operatori e degli astanti; residui sulle derrate di origine vegetale; dannosità per le specie non nocive; inquinamento ambientale. Le criticità dell attuale fase evolutiva della difesa Progressiva riduzione della disponibilità di prodotti fitosanitari a seguito del nuovo, stringente quadro normativo (soprattutto in Europa): eliminazione e limitazione per motivi tossicologici ed ecotossicologici; ridotto «turn over a causa degli ingenti investimenti richiesti. Limitazioni volontarie dei residui dei prodotti fitosanitari in modo avulso dai parametri tossicologici legali (strategie commerciali nella vendita di prodotti ortofrutticoli) Crescente sviluppo di resistenze degli organismi nocivi alle sostanze attive moderne Difficoltà in diversi settori nella auspicata valorizzazione dei mezzi di lotta naturali Comparsa di nuovi organismi nocivi, spesso di difficile controllo 0200.Appendice.indd 409 26/02/21 16:51