La cimice asiatica, il flagello dei nostri giorni

Le avversità, riconoscimento e controllo La cimice asiatica, il flagello dei nostri giorni In Italia, la prima segnalazione della presenza di cimice asiatica, Halyomorpha halys, risale al 2007 (a Genova), ma la sua presenza stabile ebbe inizio nella zona del modenese nel 2012. Da allora essa si è diffusa rapidamente in tutto il Settentrione, tanto che nessuna Regione ne è indenne [ 59 ]: evidentemente ha trovato un ambiente adatto. H. halys è originaria dell Asia orientale e già a partire dal 1996 ha iniziato la sua espansione invadendo il continente Nordamericano per poi diffondersi in gran parte dell Europa a partire dalla Germania (2010) e, successivamente, anche in Sud America (Cile, 2016). In realtà, i modelli di idoneità climatica (CLIMEX) indicano che questa specie è potenzialmente in grado di popolare buona parte delle aree climatiche abitate del mondo e, dunque, di rappresentare una seria minaccia alla biosicurezza delle piante. In Italia è presente in 13 aplotipi diversi (ossia individui caratterizzati da un definito genoma), il che significa che ci sono state invasioni multiple tuttora in corso (Asia, Paesi europei). La diffusione si realizza per continuità sulle brevi distanze, mentre su quelle lunghe è veicolata da attività e mezzi di trasporto umani; la cimice asiatica ha un tasso di crescita esponenziale, perciò può diventare rapidamente dannosa. Poiché si tratta di un insetto assai polifago, sono parecchie le colture a rischio. In questi anni, i danni si sono avuti soprattutto sui fruttiferi. 395 Capitolo 11 Ad esempio (2019) nel Nord Italia si è stimata una perdita a oltre 356 milioni di euro, e nella sola Emilia, nel settore della coltivazione delle pere si sono perse 114.000 tonnellate di prodotto. Danni consistenti si sono registrati su altre colture quali pesche e nettarine; in Lombardia anche su pomodoro, soia e mais; in Piemonte su actinidia e nocciolo; in Trentino soprattutto su mele. Non sono indenni altre importanti colture come la vite e l olivo. Per questa cimice sono state identificate circa 300 piante ospiti, coltivate e spontanee, su cui essa si può nutrire. Halyomorpha halys (in inglese BMSB = Brown Marmored Stink Bug) è facilmente distinguibile da altre cimici per la presenza di alcuni particolari [ 60 ]. Le neanidi appena sgusciate e ancora nella 2a età hanno la parte anteriore e le zampe nere e il dorso di colore per lo più aranciato, con striature trasversali brune, in 3a età appaiono nell insieme scure con bande chiare su zampe ed antenne, nel 4o e 5o stadio (pre-ninfa e ninfa) sono sempre più evidenti gli abbozzi alari. Il suo sviluppo ha una durata in campo di 2-4 mesi e comprende quindi 5 stadi pre-immaginali [ 61 ]. In Italia è in grado di effettuare un paio di generazioni all anno; a fine stagione, con l approssimarsi del periodo invernale, tende a ripararsi anche massivamente nelle 60 Adulto di H. halys (a) in raffronto con la cimice indigena Raphigaster nebulosa (b): elementi di immediata di distinzione sono nella seconda la forma triangolare del capo e l assenza di macchie di color avorio sui bordi di pronoto e scutello. Le forme giovanili di R. nebulosa si possono empiricamente distinguere da quelle della cimice asiatica per l assenza di spine sul torace. 59 Diffusione della cimice asiatica in Italia con indicazione del grado di dannosità e dell anno di comparsa nelle varie Regioni (Fonte: Agronotizie 05/11/2019). 0190.Parte2_Cap_11.indd 395 61 Rappresentazione del ciclo di sviluppo pre-immaginale della cimice asiatica (a); forma giovanile di 3a età con incipienti abbozzi alari (b); la veduta mostra il potente rostro di cui è dotata. 26/02/21 16:52

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