4 Lotta alle malattie fungine delle piante

I funghi fitopatogeni 4 313 Capitolo 9 Lotta alle malattie fungine delle piante Patogeni monociclici e policiclici Densità della popolazione Le malattie fungine presentano un profilo epidemiologico che può essere di tipo monociclico o policiclico: nel primo caso il patogeno, rispetto al ciclo colturale dell ospite, è in grado di dar luogo a infezioni una sola volta all anno, mentre nel secondo caso vi sono più cicli infettivi nel corso della stagione. Per fare riferimenti concreti a fitopatie molto conosciute, sono infezioni monocicliche quelle provocate dagli agenti della carie del grano o del carbone del mais, mentre le ruggini dei cereali o la peronospora della vite sono infezioni policicliche. Le malattie da patogeni monociclici presentano un evoluzione temporale rappresentabile con una curva che mette in evidenza come, nel tempo, aumenti linearmente la proporzione della popolazione ammalata fino a un plateau per indisponibilità di nuovi ospiti sani. Questa curva è simile a quella che esprime la crescita per interesse semplice . Diversamente, le epidemie da patogeni policiclici presentano un andamento assimilabile alla crescita per interesse composto , ossia esponenziale e rappresentabile graficamente da una sigmoidale [ 31 ]. In effetti, nel primo tipo di epidemia l infezione è dovuta all inoculo del patogeno in forma di propaguli di resistenza (spore o anche micelio) presenti nel terreno, nel materiale di semina oppure sulla coltura stessa o sui residui della precedente. Dunque è rapportata alla carica iniziale di inoculo e non vi è diffusione dell infezione da una pianta all altra nel corso di uno stesso ciclo colturale, ma al massimo qualche incremento per germinazione di ulteriori quantità di propaguli ancora presenti. Interesse semplice Interesse composto Tempo 31 L interesse semplice è un valore che avrà una crescita regolare e si calcola sommando a un capitale iniziale incrementi percentuali costanti. Nell interesse composto il tasso di crescita è calcolato periodicamente sul valore iniziale, incrementato dagli interessi che si vanno realizzando: nello studio delle epidemiologie il capitale è rappresentato dalla popolazione iniziale del patogeno. Gli studi sulle dinamiche delle popolazioni sono attualmente molto sviluppati e formalizzati in equazioni e modelli che consentono di elaborare predizioni. 0170.Parte2_Cap_09.indd 313 L estensione dell epidemia è quindi dovuta sostanzialmente all accumulo di inoculo di anno in anno e per effetto diretto del rinnovo della stessa coltura sui medesimi appezzamenti. Ovviamente i fenomeni biologici sono più complessi e certi patogeni, considerati monociclici, in date condizioni ambientali possono provocare più di una infezione; inoltre agenti di malattia che hanno il loro habitat nel terreno e sono patogeni a livello della rizosfera (e che generalmente si comportano come monociclici), in realtà in certe condizioni possono trasmettersi in forma di micelio a causa del contatto tra radici ammalate e sane. Tuttavia, dall analisi epidemiologica emerge che il tasso di malattia è sostanzialmente legato alla quantità di inoculo dunque le strategie di lotta saranno orientate a eliminare l inoculo iniziale adottando, ad esempio, rotazioni per il tempo necessario affinché il patogeno scompaia o si riduca a livelli economicamente sopportabili, oppure intervenendo sul terreno con prodotti e tecniche adatte a devitalizzare il patogeno o conciando le sementi in caso di trasmissione per seme. Al contrario, nelle malattie a carattere policiclico, lo sviluppo della popolazione del patogeno è di tipo esponenziale, in quanto si tratta di funghi che si moltiplicano rapidamente più volte durante uno stesso ciclo colturale, anche se i propaguli infettivi hanno scarsa capacità di sopravvivenza fuori dall ospite. Il numero dei cicli dipende da diversi fattori riferibili alle condizioni ambientali (in particolare a quelle climatiche), alla suscettibilità dell ospite che può variare in funzione della sua fase di crescita e alla precocità del manifestarsi dei primi focolai. Il progresso dell infezione è correlato alla quantità di nuovo materiale di inoculo che si forma nei cicli infettivi e naturalmente alla disponibilità di piante sane. Anche in questo caso si raggiungerà un livello di saturazione. Dopo un breve avvio in sordina, l epidemia mostra in fase centrale un espansione sempre più rapida fino a raggiungere un acme, per poi affievolirsi. Si tratta dunque di modalità di malattia in cui giocano un ruolo fondamentale sia la quantità di inoculo iniziale, sia il tasso di riproduzione del patogeno, sia il tempo che questo ha per estendere l infezione. Le linee di intervento mirano a controllare la quantità di inoculo primario e soprattutto ad abbattere il tasso di riproduzione e, dove possibile, a limitare il periodo di tempo durante il quale il patogeno può infettare l ospite. La riduzione dei tassi di incremento del patogeno viene realizzata sostanzialmente in via preventiva proteggendo le piante sane con mezzi di lotta principalmente chimici e, sempre mediante trattamenti (ad esempio sulle piante da frutto nel periodo invernale), si cerca di ridurre l inoculo svernante. Non è possibile intervenire sull ultimo parametro (tempo) in quanto è strettamente legato al ciclo biologico naturale delle coltivazioni; tuttavia in certi casi è possibile sfasare le semine rispetto alla biologia del patogeno diminuendo così il tempo che esso presumibilmente avrà a disposizione per aggredire la coltivazione. 26/02/21 16:57

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