Chromista

Parte 2 304 Agroambiente, Produzioni vegetali e Difesa delle colture I rappresentanti di questo phylum sono parassiti obbligati e vivono all interno delle piante (in inglese sono infatti chiamati endoparasitic slime molds), come Plasmodiophora brassicae, agente patogeno dell ernia del cavolo [ 13 ]. Chromista Si tratta di un gruppo cui appartengono organismi molto diversi, uni- e pluricellulari, di dimensioni che possono essere microbiche, come nelle diatomee, o enormi come in certe alghe brune che raggiungono i 30 m di lunghezza e sono capaci di fotosintesi (come appunto le alghe). Nei Chromista sono attualmente inclusi organismi eterotrofi e fitoparassiti come le peronospore. In effetti solo il phylum Oomycota, e più specificatamente gli ordini dei Peronosporales, Pythia- Pianta brassicacea E possiedono uno zoosporangio che si differenzia e distingue nettamente dall ifa da cui trae origine; hanno un unico tipo di zoospore; si riproducono per oogamia. Nella riproduzione sessuata di questi oomiceti si assiste tipicamente alla formazione di un oogonio contenente numerosi nuclei, ma che rimane fertile solo nella porzione centrale, mentre la restante parte assolverà in seguito compiti vegetativi. Mitosi cruciforme Plasmodi plurinucleati D C Pelo radicale na er int Mo ltip lica zio ne e di ne sio u ff les e Sclerosporales, rivestono significato e grande importanza sotto il profilo fitopatologico. Sono Pseudofunghi con ife normalmente non settate (il micelio cenocitico forma setti praticamente solo per separare gli organi riproduttivi) che presentano le seguenti caratteristiche: G Elementi mononucleati Gametangi plurinucleati Re C Ernie radicali A Residui radicali morti Zoospora primaria ne A Pelo radicale F B Terreno ez inf io B Spora durevole ERA MAV PRI H INVE Zoospore secondarie RNO Plasmogamia I Meiosi e frammentazione Radice contenente plasmodi diploidi L Formazione di ernie radicali 13 Rappresentazione schematica del ciclo biologico di Plasmodiophora brassicae. Le spore aploidi quiescenti germinano nel terreno nei residui dei tessuti dell ospite, generando zoospore biflagellate che si incistano e infettano come mixoamebe la pianta attraverso i peli radicali. Segue una caratteristica divisione mitotica cruciforme con formazione di un plasmodio multinucleato, ma di fase aploide, assimilabile alla generazione del gametofito; i vari plasmodi migrano in altre cellule dell ospite estendendo l infezione. Questo plasmodio primario si fraziona in zoosporangi che emettono zoospore secondarie uninucleate, deputate a dare avvio sia a nuove infezioni (tuttavia le zoospore 0170.Parte2_Cap_09.indd 304 N Spore durevoli M secondarie non lasciano necessariamente l ospite) sia alla parte del ciclo che prevede una riproduzione di tipo sessuato: esse infatti si fondono per plasmogamia in un planozigote binucleato che si sviluppa con divisioni mitotiche dei nuclei in un plasmodio secondario, assimilabile allo sporofito (secondo alcuni Autori esso contiene dapprima coppie di nuclei appaiati e solo successivamente si realizza la cariogamia seguita da meiosi). Il plasmodio diploide, per divisione meiotica dei nuclei 2n e parallela frammentazione, origina nuove spore durevoli aploidi (capaci di sopravvivere diversi anni nel terreno) chiudendo così il ciclo. 26/02/21 16:57

NUOVE Biotecnologie Agrarie e Biologia Applicata
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