2 Pseudofunghi

I funghi fitopatogeni 2 303 Capitolo 9 Pseudofunghi I Regni dei Chromista e dei Protozoa annoverano specie di interesse fitopatologico. Il primo include il phylum degli Oomycota, in cui sono collocate specie di grande interesse fitopatologico. Il secondo annovera alcune specie fitopatogene nel phylum dei Plasmodiophoromycota. Protozoa In questo gruppo, di interesse fitopatologico, è incluso un numero limitato di specie afferenti al phylum dei Plasmodiophoromycota, mentre in quello dei Myxomycota appartengono organismi saprofiti, viventi a livello del terreno, che talora possono essere causa di qualche modesto danno in quanto si sviluppano epifiticamente sulla superficie dei vegetali. I Myxomycota sono organismi eucarioti eterotrofi che, a causa del loro aspetto mucillaginoso, in inglese sono chiamati slime molds (muffe mucillaginose). Sono costituiti da un ammasso protoplasmatico plurinucleato nudo (plasmodio), cioè senza pareti cellulari, anche di diversi centimetri di diametro e spesso vivacemente colorato [ 11 ], che si muove emettendo una sorta di pseudopodi come le amebe e fagocitando altri microrganismi. In fase riproduttiva l intero corpo si trasforma in uno o più corpi fruttiferi per formazione di setti, gli sporocarpi, nei quali si generano meiospore che vengono liberate in forma di mixoamebe, oppure di planociti flagellati deputati alla riproduzione sessuata. I Myxomycota sono in grado di superare condizioni inidonee alla vita vegetativa in forma di microcisti e sclerozi. 11 I Myxomycota sono generalmente organismi saprofiti che si sviluppano in ambienti umidi, come il sottobosco, dove è possibile notarli per i colori non di rado vistosi come questa Fuligo septica (giallo, rosso, azzurro, violetto) (cortesia P. Curti AMINT). I Plasmodiophoromycota sono anch essi organismi plasmodiali, però si differenziano dagli altri mixomiceti perché hanno plasmodi plurinucleati, ma aploidi, e per la presenza di chitina nella parete delle spore. Si diffondono a mezzo di zoospore provviste di due flagelli anteriori di diversa lunghezza e si perpetuano grazie ad aplanospore in grado di rimanere quiescenti e superare condizione avverse. APPROFONDIMENTO 24 Necrosi del floema della pianta del caffè I protozoi sono conosciuti come organismi legati ad ambienti umidi, largamente presenti in natura (ad esempio nei mari, dove costituiscono la componente più abbondante del plancton e del benthon), e come importanti parassiti di animali e uomo (come quello della malaria), tuttavia ne esistono anche alcuni che parassitizzano le piante appartenenti alla famiglia dei tripanosomidi (il primo isolamento di un individuo di questo gruppo avvenne nel 1909 dal lattice di una euforbia nelle isole Mauritius). In realtà sono poche le specie di interesse topatologico e non risultano presenti nei nostri ambienti, tuttavia in qualche caso provocano danni non trascurabili. Appartengono al genere Phytomonas, e forse quello più noto si chiama P. leptovasorum agente di una malattia sul caffè (Phloem necrosis of coffee). La malattia fu descritta nel 1917 ed è caratterizzata dalla deposizione di callosio nei tubi cribrosi con conseguenti ripercussioni generalizzate sulla pianta per l interferenza sulla circolazione floematica, essenziale per la vita e lo sviluppo della pianta. Questa malattia può risultare importante in certe aree del Sud America. Si ritiene che 0170.Parte2_Cap_09.indd 303 a b 12 Phloem necrosis of coffee: (a) floema di pianta del caffè sana; (b) floema di pianta malata in sezione trasversale con divisione multipla limitata a poche cellule cambiali. questo protozoo venga trasmesso da un insetto, in particolare da Lincus spathuliger, una cimicetta lunga un centimetro. 26/02/21 16:57

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