Parte 2 266 Agroambiente, Produzioni vegetali e Difesa delle colture In via generale si parla di trasmissione verticale quando il virus si propaga con la progenie della pianta infetta, tramite seme, bulbi, talee o altro materiale di propagazione; il concetto è esteso anche nel caso in cui una pianta sana sia impollinata con polline infetto e con la fecondazione il virus passi nell embrione. La trasmissione orizzontale si realizza quando i fitovirus, provenienti da una pianta ammalata, vengono introdotti in una pianta sana (è considerata orizzontale anche la trasmissione mediante polline nel caso in cui esso funga semplicemente da mezzo di trasporto fisico delle particelle virali che poi vadano ad infettare cellule non riproduttive della nuova pianta penetrando, ad esempio, attraverso microlesioni). Rispetto alla modalità, si distinguono i seguenti casi di trasmissione: per seme, per polline, da materiale di propagazione vegetativo, per contatto, per vettore. La trasmissione per seme è relativamente poco diffusa, ma è importante in alcune virosi. Sotto il profilo epidemiologico può comportare rischi tutt altro che trascurabili considerando che da un seme infetto si genera una pianta infetta, che può diventare la fonte di cicli di infezione successivi, veicolati ad esempio da vettori animali, sulle piante di una intera coltivazione. Questa modalità, quindi, rappresenta una strategia di sopravvivenza del virus da un ciclo colturale all altro della sua pianta ospite. Il virus può essere localizzato nell embrione oppure su altre parti del seme come il tegumento e, in tale caso, essendo piuttosto resistente, infetterà la plantula solo se accidentalmente si produrranno microlesioni durante la germinazione. I virus, quando sono trasmissibili per seme, lo sono anche per via meccanica e hanno la caratteristica di indurre nelle piante infettate in origine sintomi macroscopici, come maculature e mosaici, mentre in quelle nate da seme infetto non si presentano solitamente segni evidenti della virosi. La trasmissione orizzontale per polline è stata osservata in pochi virus e in alcuni casi è collegata all attività di insetti che si imbrattano con il polline virosato e lo trasferiscono visitando altre piante. La trasmissione per propagazione vegetativa che avviene attraverso un organo della pianta (bulbi, tuberi, rizomi) o una sua parte (talee, margotte, gemme), è possibile per la generalità dei virus. Quest ultima circostanza è sfruttata anche a fini diagnostici, tramite innesti su piante indicatrici. La trasmissione per contatto è piuttosto rara in natura, attuandosi in pratica per sfregamento, ad esempio tra le foglie di una pianta ammalata e quelle vicine di una sana: in tal modo si producono microferite attraverso cui il succo della pianta infetta viene a contatto con parti esposte di quella sana. Più spesso è l uomo che trasferisce il virus meccanicamente con le operazioni colturali e gli attrezzi di lavoro. La modalità di trasmissione per contatto è sfruttata a scopi diagnostici su piante indicatrici (trasmissione per succo). La trasmissione per vettore è indubbiamente quella di maggiore interesse anche sotto il profilo scientifico. Infatti il vettore non è semplicemente un veicolo inerte, come un attrezzo da lavoro, ma un organismo vivente che stabilisce un rapporto biologico, anche complesso, o quantomeno legato a qualche aspetto della sua attività funzionale [ 19 ]. Gli organismi vettori appartengono a svariati gruppi tassonomici: Artropodi, Nematodi, Protozoi, Funghi. Modalità di trasmissione per vettore Le nozioni da tenere in considerazione, in ordine a questa forma di trasmissione, sono: Ghiandole salivari accessorie fasi temporali; efficienza; Emocele Principale specificità; tipologia. Le fasi temporali sono così identificabili: Retto Stiletti Canale alimentare Stomodeo Mesentero e proctodeo Canale salivare Cuticola Epidermide superiore Parenchima a palizzata Floema contenente il virus 19 Schema illustrativo di cosa avviene all interno di un afide nella trasmissione di un virus con modalità di tipo persistente. Gli stiletti boccali dell insetto sono perfettamente in grado di perforare cuticola ed epidermide degli organi verdi e giungere nei vasi floematici, dove scorre la linfa contenente gli elaborati. Con la puntura di nutrizione il virus viene ingerito nell apparato intestinale, poi passa nel sistema di circolazione sanguigna degli insetti (emocele) e, attraverso questo liquido, raggiunge le ghiandole salivari da dove è iniettato con nuove punture. 0150.Parte2_Cap_07.indd 266 periodo di acquisizione, dato dall intervallo di tempo necessario affinché il vettore acquisisca il virus (ad esempio nel caso di un insetto con apparato boccale pungentesucchiante, può corrispondere a quello breve delle punture di assaggio o a quello più lungo delle punture di nutrizione); periodo di latenza, dato dall intervallo di tempo necessario affinché il vettore diventi infettante, periodo che può variare da zero (ossia non esiste) a qualche giorno; periodo di ritenzione, dato dall intervallo di tempo in cui il vettore rimane infettante; periodo di inoculazione, dato dall intervallo di tempo necessario al vettore per inoculare il virus nella pianta. L efficienza esprime l attitudine di un dato vettore a trasmettere un determinato virus. La specificità esprime il grado di interazione e, di conseguenza, di esclusività del rapporto virus/vettore, grado che può sia riguardare vettori afferenti a un gruppo tassonomico (ad esempio, un virus che viene trasmesso da più di una spe- 26/02/21 17:01