Parte 2 2 264 Agroambiente, Produzioni vegetali e Difesa delle colture I virus vegetali o fitovirus L infezione inizia quando le particelle virali vengono introdotte nelle cellule recettive. Si è sottolineato che i fitovirus non sono in grado di superare da soli la barriera dei tessuti di rivestimento delle piante e neppure di penetrare attivamente nelle cellule qualora il virus non sia già presente nella pianta stessa per trasmissione verticale, dovuta cioè a seme o altro materiale di propagazione infetto; negli altri casi il processo patogenetico si avvia solo in presenza di un qualche evento che comporti l introduzione del virus nell ospite o per trasmissione meccanica (ferite e/o contatto con materiale infetto come le forbici per la potatura), ma soprattutto, come vedremo, grazie alla presenza di vettori biotici, fra i quali i maggiori responsabili sono gli insetti. Patogenesi e danni Al di fuori dell ospite, o del vettore, i virus dei vegetali hanno scarsissima o nulla capacità di sopravvivenza; tuttavia, avvenuta l inoculazione, il virus si insedia stabilmente e comincia a replicarsi e diffondersi. La diffusione all interno della pianta, e con ciò la progressione della malattia, può procedere o attraverso le cellule adiacenti il sito di inoculo iniziale, e si ha in tal caso l infezione localizzata, oppure in tutta la pianta attraverso i sistemi di conduzione, e allora si ha l infezione sistemica. 16 Mosaico fogliare su zucchino da OuMV (Ourmia melon virus). 0150.Parte2_Cap_07.indd 264 I fitovirus si muovono di cellula in cellula attraverso i plasmodesmi, particolari strutture di connessione proprie dei tessuti vegetali, oppure tramite la formazione di strutture tubulari di connessione. Se raggiungono i tessuti conduttori, essenzialmente quelli floematici, le singole particelle virali possono essere trasportate a distanza nei vari organi della pianta e poi dal floema passano, ad esempio, in una foglia originando nuovi cicli infettivi (infezione secondaria). In certi casi i virus sono inoculati direttamente nei vasi floematici. La velocità di diffusione dei fitovirus è assai bassa quando migrano per contiguità intercellulare, mentre è misurabile in cm/ora quando sono trasportati con la corrente linfatica. L infezione da fitovirus provoca nella pianta alterazioni fisiologiche e metaboliche a cui solitamente si correlano le espressioni sintomatiche macroscopiche. Così la distruzione dei pigmenti clorofilliani dà luogo a maculature, screziature, giallumi [ 16 ], anche se disturbi all attività fotosintetica, relativi sia alla fase luminosa sia a quella oscura, non si evidenziano necessariamente con sintomi visibili. Possono essere interessati anche i processi respiratori, che di solito (ma non sempre) tendono a incrementare di intensità, almeno in alcune fasi della patogenesi infettiva. La replicazione del virus, che avviene a spese dei metaboliti cellulari, provoca evidentemente interferenze negative sul metabolismo degli acidi nucleici e di quello delle proteine, nonché anomalie nel biochimismo di carboidrati, acidi organici, composti fenolici, fosforo e altre sostanze implicate in varie attività funzionali come la crescita, con l effetto di produrre una vasta gamma di sintomatologie collegate allo sviluppo della pianta (ad esempio nanismo, getti o foglie soprannumerarie, fasciazioni, laciniature, arricciamenti, escrescenze fogliari crestiformi [ 17 ]). GLOSSARY 17 Omeoplasie crestiformi di origine virale su vite. Patogenesi Pathogenesis Virologia vegetale Plant virology 26/02/21 17:01