Parte 2 258 Agroambiente, Produzioni vegetali e Difesa delle colture Biologia Le proteine di cui è costituito il capside dei fitovirus sono dette proteine strutturali. Esse tuttavia non hanno solo funzione costitutiva nella strategia di sopravvivenza dei virus, potendo infatti espletare diversi ruoli, quali: svolgere la funzione di proteine di movimento ausiliari, idonee cioè a facilitare la diffusione del virus nell ospite; favorire la trasmissione dell infezione; nel caso di fitovirus, ad esempio, consentendo alle particelle virali di fissarsi su specifici recettori dell apparato boccale di insetti vettori oppure di essere adsorbite e replicarsi all interno del corpo dell insetto, così da conservarsi ed essere successivamente trasferite su nuovi ospiti visitati dall insetto. Sostanze di natura proteica possono trovarsi inoltre nel genoma e per questa ragione sono chiamate proteine genomiche: esse sono implicate in particolare nelle fasi iniziali del processo di replicazione. Il ridotto numero di geni comporta un espressione genetica semplice imperniata su geni precoci e geni tardivi. I primi entrano in azione nelle prime fasi dell infezione dirigendo la sintesi di proteine enzimatiche implicate nella replicazione del materiale nucleico virale (ad esempio RNA polimerasi), i secondi sono collegati soprattutto alla sintesi delle proteine del capside. Rilascio e acquisizione da parte del vettore Gli eventi che si susseguono nel ciclo replicativo di un fitovirus, una volta che esso è entrato nella cellula ospite, sono: decapsidazione, traduzione dei geni precoci, trascrizione del RNA, traduzione dei geni tardivi, assemblaggio genoma-capside, diffusione della progenie [ 3 ]. Classificazione La classificazione dei virus è un problema difficile e può essere affrontato da diversi punti di vista. I virus possono essere suddivisi a seconda delle cellule che infettano (virus animali, vegetali, dei batteri) o delle modalità di riproduzione o in base alle proprietà immunologiche; oggi si preferisce considerare la struttura interna o esterna. Secondo la struttura interna si possono distinguere: virus che contengono DNA. Esempi sono: il virus del mosaico del cavolfiore, l adenovirus (responsabile di affezioni respiratorie e congiuntivali), il virus dell Hepatite B, gli Herpesvirus (Herpes simplex, Herpes zooster, varicella). virus che contengono RNA. Sono detti anche retrovirus ovvero virus a ritroso . In essi infatti la trasmissione dell informazione genetica avviene al contrario: (RNA DNA RNA proteine) rispetto alle regole generali (DNA RNA proteine). Esempi sono i virus che parassitano le cellule vegetali e i virus animali: Enterovirus (virus della poliomielite), Rift Valley Fever Virus, Paramixovirus (influenza, parotite, morbillo, virus parainfluenzali), Rotavirus (virus delle diarree dei bambini), HIV (virus che causa l AIDS). Ingresso Decapsidazione Diffusione nell ospite come RNA + MP o virioni Traduzione di geni precoci che esprimono proteine non strutturali (replicasi) Assemblaggio delle particelle e nuova progenie virale Espressione di geni tardivi per proteine strutturali (CP) e non strutturali (MP e HC) 3 Schema del ciclo replicativo di un fitovirus. L ingresso e il trasferimento in uscita dei virioni non sono autonomi: nell esemplificazione sono veicolati da insetti vettori. Una volta penetrato all interno dell ospite, il virus si libera del suo involucro proteico (decapsidazione) attraverso meccanismi in cui si ritiene siano implicati i ribosomi della cellula ospite. Il genoma virale può quindi iniziare a dirigere la sintesi delle proteine: per primi entrano in azione i geni precoci che esprimono proteine non strutturali implicate nella successiva fase della replicazione del genoma del virus. Si attivano poi i geni tardivi che presiedono alla sintesi delle proteine del capside CP, 0150.Parte2_Cap_07.indd 258 Replicazione del genoma (trascrizione) delle proteine di movimento MP che serviranno alle particelle virali per poter migrare da una cellula all altra attraverso i plasmodesmi e delle proteine HC (Helper Component), che sono sostanze proteiche in grado di facilitare l assorbimento dei virioni da parte dell apparato boccale degli insetti vettori. A questo punto i vari componenti vengono riassemblati e i virioni iniziano a diffondersi; la diffusione può anche realizzarsi tramite il solo acido nucleico del genoma (nello schema dato da RNA) grazie alle proteine di movimento. Nell immagine di sfondo: Tomato Leaf Curl New Delhi Virus (Begomovirus ToLCNDV): virus del mosaico e arricciamento fogliare su pomodoro. 26/02/21 17:01