Parte 2 1 256 Agroambiente, Produzioni vegetali e Difesa delle colture I virus: aspetti generali Caratteri specifici I virus (o virioni o particelle virali) sono sistemi biologici essenziali sprovvisti di apparato cellulare, ma costituiti semplicemente da acido nucleico racchiuso in un involucro proteico (capside); essi sono in grado di replicarsi solo all interno di cellule ospiti: pertanto sono entità infettanti. I virus possiedono alcune caratteristiche proprie dell essere vivente (fondamentalmente la capacità di riprodursi), ma sono sprovvisti di un organizzazione cellulare e, poiché la loro moltiplicazione avviene all interno delle cellule dell ospite di cui sfruttano le attività fisiologiche e biochimiche, sono da considerarsi parassiti obbligati. La gamma degli ospiti dei virus comprende tutti i gruppi di viventi, dai procarioti (come i batteri) agli eucarioti unicellulari (come i protozoi) fino ai funghi, alle piante e agli animali (uomo compreso). I virus dei vegetali, o fitovirus, si caratterizzano per non avere strutture atte a penetrare attivamente nelle cellule dell ospite, nè da esse sono espulsi per gemmazione o dissoluzione cellulare, per cui la loro diffusione nei tessuti avviene tramite i plasmodesmi. Hanno un genoma di piccole dimensioni, a volte suddiviso in distinte particelle (e l infezione si realizza solo quando tutte le particelle penetrano nella cellula); infine il loro aspetto, oltre che tondeggiante, come quello dei virus degli animali, può essere allungato a bastoncino o anche filamentoso. Avendo un loro genoma, sono in grado di partecipare e contribuire attivamente al flusso evolutivo naturale, con grande capacità di adattamento e colonizzazione dell ambiente: da questo punto di vista possono essere equiparati ai viventi propriamente detti e quindi classificati in modo formale. Della sistematica virale si occupata il Comitato Internazionale per la Tassonomia dei Virus. Oltre ai virus, vi sono altri agenti infettanti simili che in passato, prima dell avvento delle moderne tecniche di rilevamento e identificazione, venivano definiti virus-simili. I viroidi sono entità infettive sub-virali che, come i virus, indirizzano a loro beneficio le attività biologiche della cellula ospite per replicarsi, ma da questi ultimi si differenziano sia sotto l aspetto morfologico sia sotto quello funzionale. Al momento sono stati individuati solo nelle piante superiori [ 1 ]. I viroidi non possiedono capside, hanno un genoma costituito da un filamento di RNA chiuso ad anello e di dimensioni ancor più modeste di quello dei virus delle piante. Non sono in grado di dirigere e presiedere la sintesi di proteina, cosicché per replicarsi (processo che avviene all interno del nucleo della cellula ospite anziché nel citoplasma, come nella generalità dei fitovirus), sfruttano gli enzimi prodotti dall ospite. La diffusione dei viroidi all interno della pianta avviene, come per i virus, attraverso i plasmodesmi e all interno del tessuto floematico dove sono in grado di replicarsi. Anche la sintomatologia, la patogenesi e l epidemiologia sono simili a quelle dei virus. I PRIONI I prioni sono proteine che possono assumere due forme diverse, una normale e una errata: se assumono la forma errata possono indurre prioni normali a trasformarsi per assumere anch essi quella forma, e sono talmente contagiosi che una piccola quantità può infettare e far ammalare un intero organismo. Questo può avere conseguenze molto gravi man mano che aumentano nel corpo i livelli di proteina prionica trasformata. Ad esempio, l errato ripiegamento del prione PrP provoca degenerazioni mortali del sistema nervoso sia nell uomo che in altri mammiferi. c a b 1 Ecco alcune rappresentazioni di viroidi riscontrati e riconosciuti sulle piante superiori: (a) viroide della cachessia degli agrumi con sintomi evidenti di impregnazioni di gomma e alveolature del legno ed estroflessioni della faccia cambiale della corteccia; (b) viroide del mosaico latente del pesco con deformazioni e depigmentazioni dei frutti; (c) viroide dell exocortite degli agrumi con evidente desquamazione della corteccia del portinnesto. 0150.Parte2_Cap_07.indd 256 26/02/21 17:01