Parte 2 240 Agroambiente, Produzioni vegetali e Difesa delle colture 43 Idatode in sezione trasversale. I batteri, presenti inizialmente sulle goccioline d acqua all esterno dell idatode, vengono risucchiati all interno con quest acqua quando la pianta riprende a traspirare; dopo aver invaso la camera ipostomatica, essi si diffondono negli spazi intercellulari fino a raggiungere le tracheidi. Sepalo Peluria Petali Stame Peli multicellulari Stilo Stigma Sacche polliniche con granuli pollinici Filamento 44 Disegno schematico di un fiore ermafrodita e sue parti. Il gineceo, che è la parte femminile del fiore, è composto dall ovario in cui sono contenuti gli ovuli: esso comunica con l esterno per mezzo di un prolungamento, chiamato stilo, sulla cui sommità è presente lo stigma, dove si deposita il polline per la fecondazione. L insieme di ovario, stilo e stigma costituisce il pistillo. I nettarii sono organelli ghiandolari, disposti tipicamente attorno al gineceo, che secernono sostanze zuccherine attrattive per gli insetti impollinatori. Attraverso le lenticelle presenti sulla superficie dei frutti, possono penetrare funghi agenti di marciumi mentre i peli ghiandolari possono essere via di accesso a certi batteri poiché la secrezione avviene previa rottura del rivestimento cutinico mettendo in comunicazione diretta gli spazi intercellulari con l ambiente esterno. Il fiore è un organo complesso che possiede i nettarii e lo stilo con lo stigma, comunicanti con l esterno [ 44 ]. L alto tenore zuccherino dei nettarii rappresenta un ambiente sfavorevole allo sviluppo di batteri; tuttavia, in occasione di piogge, la concentrazione può diminuire al punto di offrire una via di ingresso a tali microrganismi (es. Erwinia amylovora, agente del cosiddetto colpo di fuoco batterico ). Attraverso lo stilo possono penetrare sia batteri sia funghi, questi ultimi rappresentati, ad esempio, da agenti di carboni volanti (nei cereali) o da agenti di marciumi del genere Monilia (nelle piante da frutto). Le ferite rappresentano una via di penetrazione di molti patogeni batterici e fungini; tra questi ultimi, alcuni sono specializzati nell infettare le piante sfruttando tale modalità di penetrazione (patogeni da ferita), come Botrytis cinerea, o muffa grigia, agente di marciumi la cui aggressione sui grappoli d uva è favorita dalle spaccature degli acini. La penetrazione attraverso gli organi legnosi si verifica in presenza di ferite, tagli di potatura, oppure per azione di insetti o altri animali che provocano lesioni al periderma e scavano gallerie (ad esempio la grafiosi dell olmo, che viene diffusa da insetti del gruppo degli scolitidi). Le radici primarie delle piante non possiedono rivestimenti protettivi di cutina avendo il compito di assorbire acqua e sali disciolti: perciò le barriere istologiche sono posizionate più all interno e sono assicurate da un anello di tessuto, l endodermide, che separa il cilindro centrale dalla zona corticale. Di conseguenza quest ultima zona è colonizzabile con facilità da parte di organismi simbionti e parassiti di vario tipo. 0140.Parte2_Cap_06.indd 240 Ovario ipogino Nettario Ovuli a placentazione assile Logge dell ovario Placenta Elemento vascolare Al contrario, le radici secondarie sono protette da uno strato suberoso; tuttavia, nei punti di inserzione delle radici primarie, si possono aprire varchi temporanei in cui si insediano i patogeni. Le modalità di penetrazione attraverso le superfici integre sono analoghe a quelle illustrate in precedenza: ad esempio, l agente della carie del grano, Tilletia tritici, forma un appendice che penetra per pressione meccanica nel coleoptile dei germinelli di frumento. Infine, l introduzione del patogeno all interno della pianta può essere realizzata da vettori, sia incidentalmente, per trasporto passivo di propaguli o altro materiale infettante da una pianta ammalata a una sana, sia per trasmissione attiva tramite il prelievo dell agente di malattia dalla pianta infetta e la successiva inoculazione in una sana (ad esempio molti virus e fitoplasmi). INCUBAZIONE, MANIFESTAZIONE DEI SINTOMI, EVASIONE DEL PATOGENO L incubazione è il periodo che si interpone tra la penetrazione del patogeno e la manifestazione della malattia; in questa fase esso si insedia stabilmente e si diffonde all interno dell ospite. La diffusione può essere attiva, nel qual caso la progressione è lenta (pochi millimetri al giorno), oppure passiva, quando il patogeno si trasferisce nelle diverse parti tramite, ad esempio, la corrente linfatica (e allora la diffusione si realizzerà velocemente). Se la diffusione del patogeno rimane circoscritta all area iniziale di penetrazione, si parla di infezione localizzata, viceversa si ha infezione sistemica. La durata dell incubazione è influenzata da diversi fattori, i più importanti dei quali sono umidità e temperatura. 26/02/21 17:03