Agricoltura, fitoiatria e sostenibilità Per la difesa delle colture in agricoltura biologica sono consentiti agenti di lotta biologica, cioè prodotti compresi tra quelli fitosanitari di origine naturale e prodotti chimici arance e da agricoltura b biologica Nome dell organismo di controllo ed estremi dell autorizzazione ministeriale Agricoltura biologica in Regime di controllo Ce Controllato da XXX aut. D.M. Mi.P.A.A.F. n. XXX del XX/XX/XXXX IT XXX XXXX F XXXXXX Sigla Paese Sigla ministeriale dell OdG codice in 3 cifre Codice del produttore Codice del Prodotto (codice di autorizzazione alla stampa di etichette rilasciato dall organismo di controllo per i quantitativi accertati di produzione). La sigla F per i prodotti freschi o la T per i trasformati. 87 Fac-simile di etichetta di prodotto da agricoltura biologica. Le etichette dei prodotti da agricoltura biologica devono conformarsi alle indicazioni contenute al Tit. IV, art. 23 e sgg. del Reg. CE 834/07. Quella che porta il marchio comunitario deve avere almeno il 95% di ingredienti biologici (il restante 5% può essere costituito solo da ingredienti difficilmente disponibili in coltivazioni biologiche). FOCUS REGOLAMENTO CE N. 834/2007 Secondo questa normativa europea, la produzione biologica è un sistema globale di gestione dell azienda agricola e di produzione agroalimentare, basato sull interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione: sociale, provvedendo da un lato a un mercato speci co che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale . Gli organismi geneticamente modi cati (OGM) e i prodotti derivati od ottenuti da OGM sono incompatibili con il concetto di produzione biologica e con la percezione che i consumatori hanno dei prodotti biologici. Essi non dovrebbero quindi essere utilizzati nell agricoltura biologica o nella trasformazione di prodotti biologici . APPROFONDIMENTO 18 LIBRO DIGITALE Modelli previsionali Ferormoni e trappole Reg. CE n. 834/2007/allegati I e II I Disciplinari di Produzione Integrata (DPI) Sono redatti dalle Regioni in conformità con il Piano Regionale di Sviluppo Rurale (Reg. CE 1257/1999 e successivi aggiornamenti) e dettano una serie di prescrizioni e vincoli al ne di permettere l introduzione di tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale. Questi piani contengono tutte le norme tecniche di produzione, no alla raccolta del prodotto, e sono costituiti da Capitolo 5 di tradizione, come lo zolfo e i rameici; tuttavia, alcuni di essi sono utilizzabili solo in casi riconosciuta necessità. Marchio commerciale o nome dell azienda Denominazione di vendita 217 due parti: la prima presenta norme generali che raccolgono le indicazioni comuni a tutte le colture e le indicazioni (vincoli e consigli) in merito agli adempimenti aziendali di registrazione (schede di registrazione e manuale di compilazione); la seconda illustra le prescrizioni tecniche agronomiche e di difesa speci che per coltura. In generale, il Disciplinare è divisibile in 8 sezioni come indicato in tabella seguente. 1. L ambiente pedoclimatico: per consigliare il luogo più adatto alla coltivazione di ogni specifica coltura. 2. I rapporti tra ecosistemi e agroecosistemi: per l impianto di siepi e alberate nell azienda agricola e per aumentare il grado di biodiversità, indispensabile non solo per un miglior inserimento paesaggistico dell azienda, ma anche per permettere la permanenza di quella zoofauna utile a controllare i parassiti delle piante dell azienda stessa. 3. Le successioni colturali: per favorire le migliori successioni al fine di ridurre la stanchezza del suolo e realizzare un maggior controllo delle infestanti. 4. La gestione del suolo: per favorire interventi che, oltre a non avere un elevato impatto ambientale, favoriscano una buona regimazione delle acque così da ridurre i fenomeni erosivi. 5. La scelta delle sementi e/o delle cultivar con i relativi portainnesti: per consigliare la migliore densità di semina e di impianto in relazione anche alle epoche di maturazione. 6. La scelta del miglior piano di concimazione: per ottimizzare l uso dei fertilizzanti in relazione al minor impatto possibile su quella specifica coltura e sul suolo. 7. Le tecniche di controllo delle infestanti e dei parassiti: per consigliare i migliori interventi integrati, utili da una parte a controllare i parassiti e dall altra a provocare il minor impatto possibile. 8. Le tecniche per la raccolta e per gli interventi postraccolta: utili a consigliare le migliori tecniche di raccolta, di conservazione e di trasformazione, a patto che siano anch esse integrate, al fine di ridurre l inquinamento del prodotto. 0130.Parte2_Cap_05.indd 217 26/02/21 17:10