178 Agroambiente, Produzioni vegetali e Difesa delle colture Dunque nel dettato di legge sono comprese le sostanze che servono a contrastare le malattie da funghi e batteri (anticrittogamici), a combattere gli insetti e altri animali dannosi, quali acari, nematodi, ecc. (insetticidi, acaricidi, nematocidi, ecc.) e a eliminare le malerbe (diserbanti o erbicidi). Inoltre sono comprese le sostanze, solitamente ormoni vegetali e assimilabili, impiegate come fitoregolatori (diradanti, anticascola, radicanti, brachizzanti, ecc.) e come fisiofarmaci (sostanze idonee a migliorare la qualità del prodotto prevenendo fisiopatie come il riscaldo o la rugginosità delle pomacee). Fino alla seconda guerra mondiale, in pratica, i coltivatori disponevano di due soli anticrittogamici, i rameici (poltiglia bordolese) e lo zolfo, mentre contro gli insetti si impiegavano veleni (come l arsenico e i suoi sali), composti inorganici e minerali (polisolfuri, idrocarburi) e sostanze di origine naturale di cui erano note le capacità insetticide (piretro, nicotina, rotenone). Questi prodotti sono detti di prima generazione. Durante il periodo del conflitto, i notevoli progressi dell industria chimica, sollecitata peraltro anche dalle esigenze belliche, portarono alla produzione di una grande varietà di composti, alcuni dei quali possedevano capacità utili in agricoltura per contrastare crittogame, parassiti o malerbe. Negli anni successivi al conflitto apparvero e si diffusero rapidamente i prodotti fitosanitari cosiddetti di seconda generazione: molecole organiche di sintesi dimostratesi efficaci mezzi di lotta e in parte ancora in uso. Il passo successivo fu il debutto, intorno agli anni 70 del Novecento, sia di nuove sostanze (in particolare nel settore degli insetticidi, ad esempio i chitino-inibitori e i regolatori di crescita), dette di terza generazione (in qualche modo pensate, sviluppate e finalizzate come prodotti fitosanitari) sia di molecole in grado di essere assorbite dalla pianta e distribuite ai tessuti con la corrente linfatica e, quindi, potenzialmente curative. Negli anni più recenti, si è verificato un parziale ripensamento sull uso delle sostanze chimiche in agricoltura e sicuramente oggi le logiche di impiego non prevedono più l uso massivo di tali mezzi, che nel frattempo hanno avuto una notevole evoluzione sotto il profilo tecnico sia per le ripetute evidenze di effetti negativi collaterali sull ambiente sia per la constatazione di risultati spesso insufficienti e talora controproducenti per il controllo stesso di malattie e parassiti sia, infine, per l influenza indiretta dell opinione pubblica che dà origine a veri e propri orientamenti di mercato. Attualmente si sta abbandonando l approccio di ricerca basato su uno screening di massa di molecole per selezionare quelle più promettenti, a favore di un impostazione fondata su approfondite informazioni biologiche, ormai a livello molecolare, intorno al bersaglio da combattere per progettare la costruzione ad hoc delle armi chimiche. I prodotti fitosanitari basati su sostanze chimiche inorganiche, organiche di derivazione naturale o di sintesi, continuano comunque ad essere un arma irrinunciabile e spesso la più efficace, sia pure integrata con altri mezzi e strategie, nel garantire una linea di difesa soddisfacente. 0130.Parte2_Cap_05.indd 178 Mezzi di lotta biologici e biotecnologici I mezzi di lotta biologici sono direttamente derivati dall utilizzo di altri organismi viventi, di natura animale (insetti, acari, nematodi) o vegetale (funghi, batteri), così come anche da quei virus che hanno la capacità di contrastare organismi dannosi per l agricoltura, per le foreste e per il verde urbano e privato. In natura esistono già di per sé organismi antagonisti e, come tali, limitatori naturali della diffusione di altri organismi e fra questi anche di quelli dannosi: quindi uno dei capisaldi della lotta biologica è proprio la loro preservazione. Tuttavia, è anche possibile introdurre in un dato ambiente gli organismi utili , dopo averli prelevati da altro ambiente e acclimatati (così è successo nelle prime esperienze di lotta biologica), oppure allevarli in laboratorio per poi lanciarli sulla coltura da difendere (attualmente esistono ditte specializzate nella produzione di una vasta gamma di agenti di lotta biologica, commercializzati poi in apposite confezioni [ 24 ]). 24 Prove di lotta biologica in serra condotte presso il CRA - FSO di Sanremo. Gli agenti di controllo biologico (acari predatori) in questo caso sono confezionati in buste, semplicemente appese, dalle quali fuoriescono autonomamente per poi distribuirsi sulla vegetazione. BIO E TECNOLOGICO FOCUS Parte 2 Il termine biotecnologico , o biotecnico , è stato coniato nel 1982 dalla Federazione Europea di Biotecnologia per indicare l integrazione di biochimica, microbiologia e ingegneria genetica, nalizzata alla realizzazione di applicazioni tecnologiche basate sulle proprietà di microrganismi e agenti biologici in generale. 26/02/21 17:07