Agricoltura, fitoiatria e sostenibilità 171 Capitolo 5 L esito sarà massimo quando ricorrono pienamente le tre condizioni (suscettibilità, virulenza, ambiente favorevole), mentre si ridurrà al diminuire di almeno uno di detti fattori. Ne consegue che, dal punto di vista fitoiatrico, il contenimento di incidenza-severità delle fitopatie può essere affrontato da tre lati, ossia: intervenendo sull ospite, cercando di diminuire la sua suscettibilità (ad esempio con il miglioramento genetico per la resistenza); intervenendo sul patogeno, cercando di impedirne la diffusione, l insediamento e/o lo sviluppo sull ospite (ad esempio con prodotti chimici, ma anche con interventi agronomici e per alcuni aspetti epidemiologici con la legislazione fitosanitaria); intervenendo sui fattori climatico/ambientali (possibile in qualche caso, in particolare per le coltivazioni in ambiente protetto) [ 14 ]. Un ulteriore parametro di cui tener conto nella valutazione delle malattie è la loro evoluzione nel tempo e nello spazio. Dal punto di vista epidemiologico, si distinguono le seguenti tipologie: 14 In ambiente controllato, come nel caso di questa serra a campata multipla, tutte le condizioni ambientali possono essere tenute sotto controllo intervenendo, di conseguenza, nella giusta misura per diminuire l incidenza delle infezioni parassitarie, anche e soprattutto con tecniche di lotta integrata e biologica. malattie endemiche; malattie epidemiche; malattie pandemiche. In ambito fitopatologico le malattie infettive diventano epidemie solo se, una volta instauratesi, dispongono di condizioni ambientali favorevoli o di vettori numerosi ed efficienti, come nel caso della trasmissione delle malattie di natura virale (nelle popolazioni vegetali, a differenza di ciò che accade nell uomo, la trasmissione per contatto diretto tra individuo infetto e individuo sano è, per ovvi motivi, limitatissima). Altri aspetti che meritano un approfondimento e che orientano anche le scelte fitoiatriche sono le relazioni tra patogenesi della malattia, produttività delle piante e rilevanza economica del danno, sia diretta che indiretta [ 15 ]. Ad esempio, in alcuni tipi di malattia la gravità del danno, in termini di produzione o sopravvivenza della pianta stessa, è relazionata all epoca oppure alla fase fenologica oppure al momento di sviluppo della pianta in cui essa compare, o è in rapporto con la localizzazione sull ospite. DANNI DIRETTI Ospite PRIMARI Produttività Qualità Costi di difesa Extra-costi per cernita Costi per reimpianto INDIRETTI Azienda Consumatori Ambiente SECONDARI Contaminazione materiale di propagazione Contaminazione suolo Effetto residuo Indebolimento piante 15 Schema illustrativo della tipologia di danni da malattie e parassiti. I danni indiretti possono verificarsi a livello aziendale (ad esempio per acquisto di nuove attrezzature antiparassitarie o per revisione dell ordinamento aziendale), ma anche a livello dei consumatori (ad esempio per aumento dei prezzi) e dell ambiente (ad esempio a causa della persistenza di prodotti fitosanitari cui si è fatto ricorso per controllare gli organismi nocivi). I danni diretti sono primari quando attengono alla quantità-qualità dei prodotti e ai costi, secondari quando sono riferibili, ad esempio, agli effetti locali dell uso di prodotti fitosanitari o alla perdita di vigoria delle piante a seguito degli attacchi degli organismi nocivi (Ridisegnato da Lorenzini). 0130.Parte2_Cap_05.indd 171 26/02/21 17:07