Biotecnologie e nuove frontiere indirettamente attraverso il cosiddetto bioinquinamento. Il bioinquinamento è una forma di inquinamento che si verifica con la trasmissione del gene nuovo ad altre piante non modificate geneticamente. Esso avviene attraverso il polline che è trasportato dal vento o dagli insetti impollinatori su piante non transgeniche della stessa specie o di specie affini, distanti anche più di 200 metri, trasferendo anche i transgeni e inquinandone il patrimonio genetico. Poiché molte coltivazioni OGM sono destinate all industria chimica e farmaceutica, c è il rischio che il passaggio di geni alle piante circostanti arrivi a contaminare le piante destinate alla produzione di alimenti o, al contrario, alle piante infestanti, riducendo così l eterogeneità genetica. All inquinamento si affianca un altro fattore negativo, quello della bioinvasione, ovvero la crescita invasiva della popolazione modificata con conseguente distruzione delle varietà autoctone. Una volta rilasciato in natura, infatti, un nuovo organismo creato dall ingegneria genetica potrebbe essere in grado di interagire con altre forme di vita con effetti distruttivi, di riprodursi o di trasferire le proprie caratteristiche mutando in risposta alle sollecitazioni ambientali. Si potrebbe verificare anche la contaminazione dei campi coltivati, con consistenti perdite economiche per i produttori convenzionali, o biologici adiacenti, perché non sarebbe possibile la certificazione come prodotti non-OGM di un raccolto che presentasse quantità significative di OGM a causa della diffusione accidentale di semi o polline di OGM. Secondo la normativa europea un prodotto, anche biologico, può essere considerato non-OGM solo se presenta un contenuto di materiale geneticamente modificato al di sotto dello 0,9%. Per prevenire questo fenomeno è obbligatorio, per chi coltiva queste tipologie di OGM, seminare anche una certa percentuale con varietà convenzionali e seguire specifiche pratiche agronomiche in modo tale da ridurre la pressione selettiva sulla popolazione di infestanti o di insetti. Un ulteriore rischio ambientale può essere causato dalle colture transgeniche erbicida-resistenti che potrebbero nuocere indirettamente all ecosistema, perché su di esse gli erbicidi possono essere distribuiti in dosi maggiori, con conseguente aumento dei costi e dei danni dovuti all inquinamento di suolo e falde. Inoltre si potrebbe verificare un trasferimento di geni da colture erbicida-resistenti a specie affini selvatiche dando vita a super-infestanti difficili da debellare. Il rapporto 2010 dell Accademia Nazionale delle Scienze americana ha documentato molti casi di resistenza a triazina, solfoniluree e imidazolinone in varie specie di piante spontanee, tanto che è stato suggerito di utilizzare erbicidi diversi da quelli per cui è resistente la pianta transgenica. Allo stesso modo la tecnologia di colture Bt potrebbe essere resa inefficace dallo sviluppo fra gli insetti, continuamente esposti alla tossina, di una resistenza alle colture ingegnerizzate; infatti la tossina Bt presente nelle colture ingegnerizzate potrebbe danneggiare un ampio numero di specie di insetti, soprattutto quelli utili. Come si vede, sono tanti i timori nei confronti delle ricerche e delle sperimentazioni che sono state fatte sugli organismi transgenici poiché è estremamente difficile garan- 0110.Parte1_Cap_04.indd 157 157 Capitolo 4 tire l assenza totale di rischio nell uso di un particolare organismo. possibile e doveroso, però, offrire le valutazioni tecnico-scientifiche su cui poi ragionare. Sono infatti molte le fonti di informazione scientifica che dichiarano che, grazie alla ricerca scientifica, alla migliorata comprensione della tecnologia e alle nuove norme, non vi sono rischi accertati né per il consumo di alimenti OGM né per la loro diffusione nell ambiente. Gli OGM, infatti, non sono rischiosi in sé, ma è bene che, come accade per qualunque nuovo farmaco o alimento immesso sul mercato, si valuti caso per caso, il rapporto tra rischi e benefici, prendendo le dovute precauzioni prima dell immissione sul mercato ed effettuando un monitoraggio attento dopo la commercializzazione. Per fare ciò nell Unione Europea gli OGM possono essere autorizzati soltanto dopo aver superato una rigorosa procedura di valutazione della loro sicurezza (f A15). Tale procedura passa attraverso le seguenti fasi: identificazione delle caratteristiche dell OGM che possono causare effetti negativi; valutazione delle possibili conseguenze di ogni effetto negativo; valutazione della probabilità del verificarsi di ogni possibile effetto nocivo identificato; stima del rischio collegato a ciascuna caratteristica identificata dell OGM; applicazione di strategie di gestione dei rischi derivanti dall emissione deliberata o dall immissione in commercio dell OGM; determinazione del rischio generale dell OGM. Ogni possibile rischio derivante dagli OGM per la salute umana e animale e per l ambiente viene valutato dall Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che si occupa di fornire pareri scientifici, mentre ad autorizzare gli OGM sono la Commissione europea e gli Stati membri in qualità di gestori dei rischi. Le valutazioni dell EFSA sono effettuate da un gruppo di esperti scientifici specializzati e competenti in settori quali l allergenicità, l ecologia, la microbiologia, la tossicologia, la fisiologia vegetale e la genetica molecolare [ 68 ]. 68 I salmoni transgenici che crescono in fretta potrebbero competere con i salmoni selvatici in quanto a cibo e accoppiamento. 26/02/21 17:03