Rischi per l’ambiente

Parte 1 156 Biologia applicata, Biotecnologie, Agroambiente Rischi per l ambiente 66 Già in natura, i pollini prodotti dalle piante possono scatenare forti reazioni allergiche nei soggetti predisposti. Anche le piante di origine transgenica possono essere portatrici di nuovi allergeni che possono interagire a livello respiratorio e aggravare la problematica delle allergie. Un altro timore per la salute dell uomo e degli animali è che si possano creare fra i batteri delle resistenze agli antibiotici. Durante la produzione degli OGM, infatti, per fare in modo che si sviluppino esclusivamente i pochi organismi realmente modificati geneticamente, vengono impiegati i cosiddetti geni marcatori , che di solito sono geni di resistenza agli antibiotici (ampicillina, kanamicina e igromicina). Gli antibiotici sono le uniche armi valide contro i batteri patogeni, ma possono divenire sempre meno efficaci se nei microrganismi insorgono fenomeni di resistenza a essi. La resistenza agli antibiotici dipende dal fatto che, con l uso eccessivo di questi medicinali, si selezionano e perciò sopravvivono quei batteri contenenti i geni che permettono loro di resistere. Questi geni possono essere non solo scambiati fra i batteri, ma anche acquisiti da altri organismi e il timore è che la diffusione di geni con resistenza agli antibiotici che rimangono nell OGM coltivato e consumato possa accelerare il processo con l insorgenza di ceppi resistenti e creare, così, nuovi batteri contro i quali gli antibiotici sarebbero assolutamente impotenti. La resistenza agli antibiotici potrebbe passare dagli alimenti OGM ai batteri innocui presenti nell apparato digerente e da questi a eventuali batteri patogeni che possono infettare l organismo umano. Lo stesso fenomeno potrebbe verificarsi in animali d allevamento o anche in natura. Per ovviare a questi rischi la normativa comunitaria ha preferito vietare, anche per fini di ricerca, l utilizzo di geni che conferiscono resistenza ad antibiotici nella produzione di piante transgeniche, nonostante i geni utilizzati (quelli per la resistenza alla kanamicina e all ampicillina) non siano impiegati in campo medico-sanitario né veterinario e quindi non siano in grado di indurre nei microrganismi resistenze pericolose nella cura degli esseri umani. Secondo coloro che sono contrari, il rilascio di OGM nell ambiente potrebbe compromettere seriamente la stabilità degli equilibri ecologici e comportare notevoli rischi, come la perdita di biodiversità, l inquinamento genetico, la contaminazione delle coltivazioni tradizionali e biologiche, la perdita del germoplasma autoctono, la permanenza di tossine e di erbicidi nel terreno, la resistenza ai pesticidi di erbe infestanti e di insetti. La biodiversità, che è già seriamente impoverita dall agricoltura convenzionale, rischia con gli OGM di ridursi drasticamente. L obiettivo della moderna agricoltura è infatti quello di standardizzare le coltivazioni, cioè di coltivare su larga scala un prodotto in un unica varietà, inserendolo in un ampio mercato internazionale. L uniformità genetica che ne consegue non può far altro che portare alla perdita delle specie selvatiche e di quelle tipiche della tradizione rurale a livello mondiale e ridurre la varietà di specie animali e vegetali presenti nella biosfera. Inoltre l introduzione di specie estranee (anche un organismo geneticamente modificato è una nuova specie ) è sempre stata, ed è tuttora, una delle maggiori cause di dissesto ecologico che rischia di compromettere gli equilibri naturali del pianeta [ 67 ]. Il sistema ambientale subisce, infatti, un cambiamento sia nella sua capacità di ripristinare le proprietà originarie (resilienza ecologica) sia nella capacità di produrre semi, così come nel grado di impollinazione entomofila e nel flusso genico. La biodiversità è impoverita non solo direttamente, poiché vengono scelte le varietà più competitive sul mercato e abbandonate quelle meno diffuse, ma anche a b 67 Anche a livello della biodiversità si possono verificare sconvolgimenti in quanto la fecondazione incrociata, di specie non transgeniche con quelle omologhe di origine transgenica, può portare al trasferimento di transgeni da un individuo all altro e, di conseguenza, all inquinamento del patrimonio genetico naturale. 0110.Parte1_Cap_04.indd 156 26/02/21 17:03

NUOVE Biotecnologie Agrarie e Biologia Applicata
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