NUOVE Biotecnologie Agrarie e Biologia Applicata

Biotecnologie e nuove frontiere Hanno però uno svantaggio: la maggior parte dei vaccini inattivati induce una protezione immunitaria relativamente debole, che richiede la somministrazione di diversi richiami. Sono esempi di vaccini inattivati quello contro l Epatite A, la poliomielite e antinfluenzale. Poiché il virus influenzale cambia ogni anno, la composizione del vaccino viene decisa, su indicazione dell Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in base ai ceppi che si prevede circoleranno maggiormente durante il periodo invernale; vaccini vivi attenuati: sono prodotti coltivando il microrganismo in laboratorio in condizioni particolari per fare in modo che esso, da una parte perda la sua capacità di provocare la malattia, dall altra conservi la capacità d indurre una risposta immunitaria nel soggetto. Sono esempi di virus attenuati: morbillo, rosolia, parotite, varicella, febbre gialla e tubercolosi. Richiedono di solito speciali accorgimenti di conservazione, ma hanno il vantaggio di determinare una buona risposta immunitaria con un unica somministrazione o al massimo con un solo richiamo; vaccini ad anatossine: prodotti utilizzando molecole provenienti dall agente infettivo, non in grado di provocare la malattia, ma sufficienti ad attivare le difese immunitarie dell organismo. Le anatossine sono esotossine che hanno perso la propria tossicità, ma hanno mantenuto la caratteristica di antigene; e sono in grado di stimolare la produzione di anticorpi senza arrecare danno all organismo. Ne sono esempio i vaccini per tetano e difterite. I vaccini tradizionali, formulati con microrganismi patogeni uccisi o viventi ma attenuati, sono di alta efficacia ma 129 Capitolo 4 non privi di effetti collaterali che possono arrivare addirittura all encefalite postvaccinica o risultare difficoltosi da produrre con caratteristiche costanti. Importante è l introduzione di vaccini con tecniche ricombinanti. Si possono classificare i vaccini di nuova generazione, nei seguenti gruppi. Vaccini a Dna ricombinante prodotti a partire dalle porzioni del DNA dei microrganismi che codificano per un determinato antigene. Clonando e producendo una grande quantità di esso. Il primo ad essere prodotto è stato il vaccino antiepatite B [ 16 ] prodotto inserendo il gene S del DNA virale che codifica l antigene di superficie del virus dell epatite B in un plasmide. Questo lo trasporta nella cellula di lievito che esprimerà la proteina p24, cioè il vaccino. La disponibilità pressoché illimitata del vaccino ha consentito vaccinazioni di massa con la speranza di debellare la malattia. Vaccini di subunità o ad antigeni purificati: costituiti non dall intero microrganismo, ma solo da alcuni antigeni. Ultimamente, nella produzione di vaccini di subunità, si sta utilizzando molto un virus degli insetti, il Baculovirus. Mediante la tecnica del DNA ricombinante è stato ottenuto il primo vaccino di subunità contro il virus dell Afta epizootica (VFA) a metà degli anni 80 del secolo scorso. Ad esso seguirono altri vaccini, come quelli contenenti gli antigeni dei batteri che causano la pertosse (Bordetella pertussis) e la meningite (Haemophilus influenzae). La vaccinazione antipertosse [ 17 ] è attuata con la tossina estratta dall agente patogeno della malattia, la Bordetella pertussis, in passato non era priva di effetti collaterali. Lievito ricombinante DNA virale VACCINO Involucro esterno 16 Vaccino ricombinante antiepatite B. Proteina p24 Gene virale S Due mutazioni na Bordetella pertussis Gene di una subunità Bordetella pertussis mutata VACCINO Tossina 0110.Parte1_Cap_04.indd 129 Tossina mutata 17 Vaccino antipertosse. 26/02/21 17:02

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