3   Sistematica degli insetti

     Generalità
Le basi della sistematica moderna degli insetti furono istituite tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento e, in seguito, la tassonomia è stata rivista, aggiornata e può presentare tratti differenziati in rapporto agli Autori [ 36 ]. Tradizionalmente essi sono distinti, seguendo la scala gerarchico-evolutiva, in Apterigoti (= senza ali) e Pterigoti (= alati), e questi ultimi in Esopterigoti (= ali sviluppate esternamente) ed Endopterigoti (= ali sviluppate internamente). 
Nella nomenclatura scientifica al nome binomiale segue una sigla che corrisponde all’Autore che lo ha classificato: abbiamo preferito semplificare omettendo tale sigla. Sono riportate di seguito alcune essenziali informazioni sugli ordini di insetti di interesse agrario.

     Apterygota
Sono insetti che non sviluppano le ali. Sono suddivisi negli ordini sotto riportati.

     Collemboli (Collembola)
Piccoli insetti ametaboli con apparato boccale masticatore e addome con 6 segmenti. Gli adulti sono provvisti di un organo addominale (furca) che consente loro di compiere salti [ 37 ]. Polifagi, vivono nei suoli umidi o anche negli acquitrini. Possono danneggiare le giovani piantine in semenzaio.

     Tisanuri (Thysanura)
Noti come “pesciolini d’argento”, sono comuni abitatori delle nostre case. Ametaboli, dotati di apparato boccale masticatore e addome con 11 segmenti. Si nutrono di detriti organici e possono danneggiare libri, stoffe, derrate alimentari.

     Esopterygota
Sono insetti che acquisiscono le ali nel corso dello sviluppo postembrionale. Attraverso una o più mute inizia la formazione esterna delle ali: in questo stadio l’insetto prende il nome di ninfa.

     Efemerotteri (Ephemeroptera)
Insetti eterometaboli strettamente legati all’acqua, dove compiono il loro sviluppo postembrionale, le neanidi e le ninfe sono molto caratteristiche per le branchie addominali e generalmente presentano tre cerci e una sola unghia al termine delle zampe [ 38 ].
Gli adulti [ 39 ], emersi dalle acque, hanno vita brevissima.
Questi insetti, discretamente sensibili all’inquinamento, rivestono importanza quali indicatori della qualità delle acque fluviali.

     Odonati (Odonata)
Conosciuti come libellule e damigelle, sono insetti di medie e grandi dimensioni, apparato boccale masticatore, grandi occhi composti, livree spesso vivacemente colorate, ali membranose ricche di nervature [ 40 ]. Eterometaboli emimetaboli con le forme giovanili acquatiche, in tutti gli stadi vitali sono predatori di insetti. Possono provocare qualche danno alle piante acquatiche deponendo le uova all’interno dei fusti.

     Blattoidei (Blattodea)
Comunemente chiamati blatte o scarafaggi. Di dimensioni variabili, apparato boccale masticatore, ali anteriori sclerificate (tegmine), in qualche specie ridotte o assenti. Eterometaboli paurometaboli, le femmine producono ooteche a forma di borsetta. Comuni nelle abitazioni, cantine e magazzini, si nutrono di materiali organici vari danneggiando le derrate immagazzinate con gli sgradevoli secreti delle loro ghiandole repugnatorie. Possono veicolare microrganismi patogeni per l’uomo e per gli animali. Nei campi sono comuni le specie del genere Ectobius. Nelle case sono frequenti: la Blatta nera (Blatta orientalis), la Blatta grigia (Blattella germanica), la Blatta rossa (Periplaneta americana, Supella longipalpa).

     Mantoidei (Mantodea)
Il rappresentante più noto è la Mantide religiosa o pregadio (Mantis religiosa) [ 41 ]. Apparato boccale masticatore, zampe protoraciche raptatorie, ali anteriori trasformate in tegmine. Eterometaboli, con produzione di grandi ooteche caratteristiche. Sono voraci predatori; sono stati attuati tentativi di impiego in lotta biologica.

     Isotteri (Isoptera = ali uguali)
Comunemente chiamate termiti, sono insetti sociali di piccole o medie dimensioni. 
Eterometaboli, con 4 ali uguali. Le società sono composte da reali (maschio e femmina), operai e soldati sterili di entrambi i sessi. In Italia vivono Kalotermes flavicollis e Reticulitermes lucifugus, che attaccano legname in opera causando seri danni.

     Plecotteri (Plecoptera)
Insetti che vivono tutte le età giovanili in acqua; neanidi e ninfe hanno due cerci al termine dell’addome e le zampe che terminano con due unghie [ 42 ].
Gli adulti presentano ali membranose appiattite sul corpo [ 43 ].
Sono piuttosto sensibili all’inquinamento delle acque e costituiscono degli importanti indicatori della qualità delle acque fluviali.

     Dermatteri (Dermaptera)
Il rappresentante più noto di quest’ordine è la comunissima Forbicina (Forficula auricularia [ 44 ]). Sono insetti eterometaboli di medie dimensioni, con apparato boccale masticatore e ali anteriori brevi (elitre); sono comuni individui atteri e l’addome termina con due cerci caratteristici, da cui deriva il nome comune di “forbicine”. 
I dermatteri sono cosmopoliti e preferiscono gli ambienti umidi; onnivori, talvolta risultano dannosi perché si alimentano di germogli, fiori, frutti. 
Talvolta, quando predano insetti fitofagi come gli Afidi, risultano assai utili.

     Ortotteri (Orthoptera = ali ortogonali al corpo in volo)
Noti rappresentanti ne sono i grilli, le cavallette e le locuste. Sono insetti eterometaboli con apparato boccale tipicamente masticatore, zampe posteriori quasi sempre saltatorie, ali anteriori sclerificate (tegmine) e ali posteriori membranose ripiegate sotto le tegmine. 
Emettono caratteristici suoni, con particolari strutture vibranti. 
L’ordine è suddiviso in due sottordini
Ensifera: presentano antenne lunghe e filiformi, ovopositore molto lungo, organo uditivo posto alla base delle tibie protoraciche, emissione di suoni (solo nei maschi) per sfregamento delle tegmine [ 45 ]. Onnivori, possono causare danni per erosione di foglie, fiori, frutti, radici di piante ortive o per ovideposizione endofitica. Famiglie importanti: Gryllotalpidae (con zampe anteriori fossorie), Gryllidae, Tettigoniidae. 
Caelifera: antenne e ovopositore brevi, organo uditivo ai lati del primo urite addominale, suoni emessi per sfregamento delle tegmine con i femori metatoracici; ovidepongono in ooteche nel suolo (cannelli), sono fitofagi, a volte carnivori. In alcune specie è presente l’istinto gregario con la comparsa di individui di morfologia caratteristica. Ben note sono le invasioni di locuste in fase gregaria, capaci di distruggere ogni coltura [ 46 ].

     Psocotteri (Corrodentia)
Piccoli insetti, frequentemente presenti nelle abitazioni, biblioteche, magazzini, si nutrono di varie sostanze comprese le muffe fungine.

     Mallofagi (Mallophaga = mangia lana)
Piccoli insetti atteri, ectoparassiti di uccelli e mammiferi, sui quali si nutrono di sangue, penne e secrezioni, grazie al loro apparato masticatore.
     Sifunculati (Anoplura)
Noti come pidocchi, sono piccoli insetti atteri con apparato boccale pungente-succhiante. Sono ematofagi su mammiferi, possono veicolare virus e batteri patogeni. Tipici parassiti dell’uomo sono il Pidocchio del capo e dei vestiti (Pediculus humanus) e il Pidocchio del pube o Piattola (Phthirius pubis).
     Tisanotteri (Thysanoptera = ali frangiate)
Piccoli insetti dal corpo allungato, ali frangiate, apparato boccale pungente-succhiante asimmetrico. Fitomizi o zoofagi. Fitopatologicamente importanti sono le specie plasmomize su germogli, fiori, frutti, foglie. Qualche specie induce lo sviluppo di galle. Sui frutti determinano la comparsa di rugginosità (scabbia), sulle foglie argentature per sostituzione con aria del contenuto cellulare. Possono essere vettori di virus. 
I Tisanotteri sono distinti in due sottordini: 
Terebrantia, con femmine aventi un ovopositore ben sviluppato con cui possono causare danni per ovideposizione endofitica; 
Tubulifera, con femmine aventi un ovopositore di sostituzione, ovideposizione esofitica.

     Rincoti o Emitteri (Rhynchota = con rostro)
Insetti eterometaboli, con apparato boccale pungentesucchiante dotato di rostro, con cui succhiano linfa vegetale (fitomizi) o sangue (ematofagi) trasmettendo spesso agenti patogeni. 
Si riproducono frequentemente per partenogenesi ed è conosciuto il caso di specie ermafrodite. Nutrendosi di linfa eliminano, con appositi apparati filtranti intestinali, l’eccesso di zuccheri e acqua sotto forma di secrezione appiccicosa (melata) che imbratta le zone sottostanti consentendo lo sviluppo di “fumaggini” fungine. La melata è attivamente raccolta dalle api e dalle formiche. 
I Rincoti sono suddivisi in due sottordini: 
Heteroptera, che hanno ali anteriori sclerificate nel tratto prossimale al torace (emielitre) e ali posteriori membranose, comunemente identificati come cimici in base all’alimentazione; comprendono specie saprofaghe, sia zoofaghe entomofaghe (parassiti come la cimice dei letti) o predatrici di altri insetti, sia specie fitofaghe che causano notevoli danni alle colture (come la cimice del frumento Aelia rostrata, oppure la cimice verde degli orti, Nezara viridula, o ancora quella di più recente introduzione, la specie polifaga, cimice mormorata asiatica, Halyomorpha halys, anticipata fra le nuove emergenze ▶ nel Capitolo 5 e trattata più estesamente ▶ nel Capitolo 11) [ 47 ]. 
Homoptera, che hanno ali anteriori omogenee (o completamente sclerificate o membranose). In base alla posizione del rostro si distinguono in due sezioni: 
- Auchenorrhyncha: il rostro sporge centralmente dal capo, le antenne sono brevi, le ali hanno tante nervature; comprende Cicale, Cicaline, Sputacchine (Cicadidae, Membracidae, Cicadellidae, Delphacidae [  48   49  ]); 
- Sternorrhyncha: il rostro sembra emergere tra le zampe anteriori, le antenne sono lunghe e sottili, le ali (se presenti) hanno nervatura ridotta; comprende insetti pericolosissimi per le coltivazioni: Psille, Aleirodidi, Afidi, Cocciniglie (Psylloidea, Aleyrodoidea, Coccoidea Aphidoidea). 
1. Psille (Psylloidea): piccoli insetti di aspetto caratteristico, adulti con ali a tetto in posizione di riposo e ninfe con sagoma a colomba pasquale; producono grandi quantità di melata con conseguente sviluppo di fumaggini. La loro saliva induce la formazione di galle, deperimenti, necrosi. 
2. Aleirodidi (Aleyrodoidea): piccoli insetti fitomizi dal corpo ricoperto di cera polverulenta, vivono in ambienti caldi e umidi, come le serre [ 50 ]. 
3. Cocciniglie (Coccoidea): piccoli insetti estremamente dannosi alle piante a cui asportano linfa e in cui immettono saliva tossica; possono formare colonie incrostanti con migliaia di individui. Presentano spiccato dimorfismo sessuale. Le femmine, neoteniche e attere per catametabolia, sono ricoperte sovente di cera, lacche colorate, scudetti di varia forma e sono pressoché immobili allo stato adulto. I maschi, molto mobili, hanno apparato boccale atrofico, ali al solo mesotorace. 
La riproduzione è anfigonica con casi di partenogenesi e di ermafroditismo. Le femmine, generalmente ovipare, sono molto prolifiche e proteggono le uova con il loro corpo o in ovisacchi di cera prodotti allo scopo. La diffusione della specie avviene grazie alle mobili neanidi neonate e ai maschi alati; il trasporto passivo, tramite vettori involontari, consente alle Cocciniglie di spostarsi su amplissime distanze altrimenti insuperabili. Molte di esse producono abbondante melata e alcune grandi quantità di secrezioni sericee o cerose e lacche colorate ancora oggi impiegate come sigillanti o coloranti. 
4. Afidi (Aphidoidea): piccoli insetti polimorfi che, se presentano ali membranose, le portano ripiegate a tetto sul corpo; l’addome porta in prossimità dell’ultimo urite un processo detto codicola e dorsalmente tra 5° e 6° urite due sifoni secernenti cera in sferette. Il ciclo vitale comprende generazioni anfigoniche e partenogenetiche. Le femmine partenogenetiche possono essere ovipare o vivipare. Distinguiamo vari tipi di ciclo: 
olociclo, quando in un anno si succedono numerose generazioni partenogenetiche e una anfigonica; 
paraciclo, quando si succedono per tempi lunghissimi generazioni partenogenetiche con ricomparsa dopo anni degli anfigonici; 
anolociclo, quando si hanno solo generazioni partenogenetiche con la scomparsa delle generazioni anfigoniche. 
Il ciclo vitale si dice: 
monoico, quando può svolgersi completamente su una sola specie di pianta ospite; 
eteroico, se si svolge su due (dioico) o più specie di piante ospiti; 
omotopo, se si svolge su una sola parte della pianta (radici, chioma); 
eterotopo, se si svolge su diverse parti della pianta.

APPROFONDIMENTO 28

Cicli biologici negli Afidi

Il caso più frequente e semplice è l’olociclo monoico, in cui tutte le generazioni si sviluppano su una stessa pianta ospite [ 51 ]. 

Caso tipico è quello dell’Afide verde del melo (Aphis pomi): a primavera dall’uovo durevole (o uovo d’inverno) nasce una femmina fondatrice che partenogeneticamente genera altre femmine, le fondatrigenie, anch’esse generatrici di prole femminile per partenogenesi. 

Nelle specie vivipare le femmine partenogenetiche che originano altre femmine sono chiamate virginopare. Alcune femmine alate possono migrare e diffondere la specie su altre piante di melo. In autunno, da femmine sessupare sono generati gli anfigonici (maschi e femmine) che, dopo aver copulato, depositano l’uovo durevole. 

Nel caso di olociclo dioico [ 52 ], la serie di generazioni si sviluppa su due diverse specie di piante. La pianta su cui nasce la fondatrice è detta ospite primario; la pianta su cui si sviluppano le generazioni estive è detta ospite secondario. 

Ad esempio, nel caso dell’Afide grigio del melo (Dysaphis plantaginea), la fondatrice nata sul melo genera fondatrigenie, le cui forme alate nella tarda primavera migrano sulla piantaggine (Plantago spp.), su cui si sviluppano partenogeneticamente più generazioni da femmine vergini (virginogenie). 

In autunno le femmine ginopare alate migrano sul melo dove partoriscono le figlie, mentre le femmine andropare partoriscono figli maschi alati che migrano sul melo. 

Questi anfigonici, riuniti sull’ospite primario, si accoppiano per poi deporre le uova durevoli. 

La parte di ciclo biologico che l’Afide svolge su ciascuna pianta ospite è detto paraciclo. 

Si parla di anolociclo [ 53 ] quando, nel caso di condizioni ambientali che consentano agli afidi adulti di sopravvivere durante l’inverno (temperature elevate e piante vegetanti), le generazioni partenogenetiche procedono con continuità. 

L’Afide bruno degli agrumi (Toxoptera aurantii), avendo perso definitivamente la generazione anfigonica, è obbligatoriamente anolociclico. 

Nel caso dell’Afide lanigero del melo (Eriosoma lanigerum), l’anolociclo si instaura per mancanza dell’ospite primario, olmo americano (Ulmus americana); la sopravvivenza degli afidi in climi con inverno rigido viene garantita dalla migrazione delle colonie dalle zone epigee al colletto della pianta sotto il livello del suolo.

     Endopterygota
Gli Endopterigoti sono insetti in cui lo sviluppo delle ali avviene per via interna. La forma giovanile è chiamata larva e si accresce attraverso un numero vario di mute; successivamente essa entra in uno stato di quiescenza, durante il quale subisce la metamorfosi comprendente la formazione delle ali.

     Neurotteri (Neuroptera = ali con nervature)
Insetti di medie o grandi dimensioni, con apparato boccale masticatore, olometaboli, con larve oligopode quasi sempre carnivore e voracissime [ 54 ]. Le specie di quest’ordine sono, per la maggior parte, predatrici di insetti. Alcuni Neurotteri Crisopidi sono impiegati nella lotta biologica e integrata. 

     Tricotteri (Tricoptera = ali ricoperte di peli)
Insetti olometaboli con larve acquatiche che vivono, quasi sempre, in astucci protettivi costituiti da detriti vegetali o minerali, legati tra loro da secreti sericei. Gli adulti sono molto mimetici con ali pelose [ 55 ]. Le larve di alcune specie [ 56 ] possono saltuariamente provocare danni a piante acquatiche per erosione di tessuti. Le larve di tricotteri sono utili indicatori ecologici della qualità dell’acqua fluviale. 

     Lepidotteri (Lepidoptera = ali coperte da squame)
Insetti olometaboli di piccole o grandi dimensioni, adulti con ali ricoperte da squame colorate, con apparato boccale succhiatore dotato di spiritromba [ 57 ].

Dimorfismo sessuale spesso evidente allo stato adulto, anfigonici, ovipari, con femmine che producono attivissimi ferormoni sessuali. Larve, dette bruchi, con apparato boccale masticatore, polipoide, con tre paia di zampe toraciche e un massimo di 5 paia addominali (al 3°, 4°, 5°, 6°, 10° urite). Nei Geometridi le pseudozampe sono solo due paia e ne determinano la tipica andatura a compasso. A volte le larve sono provviste di peli urticanti e spesso producono seta. Generalmente le pupe (dette crisalidi) compiono la metamorfosi racchiuse in un bozzolo sericeo. 
Gli adulti glicifagi si nutrono spesso di nettare compiendo funzioni pronube. Le larve sono in gran parte fitofaghe (fillofaghe, minatrici, antofaghe, carpofore, spermofaghe, rizofaghe, xilofaghe); alcune attaccano derrate alimentari e i più diversi substrati (come i favi delle api). 
Questo grande ordine è diviso in due sottordini: 
Homoneura: ali anteriori con nervature simili alle posteriori, specie primitive, non interessanti la fitopatologia; 
Heteroneura: ali posteriori con nervature ridotte rispetto alle anteriori; questo sottordine, a sua volta, si divide in due sezioni: 
- Monotrysia, con una sola apertura genitale sia per l’accoppiamento sia per l’ovideposizione; poche famiglie sono importanti e solo gli Stigmellidi possono essere dannosi come insetti minatori fogliari; 
- Ditrysia, con doppia apertura genitale, una per il coito e una per l’ovideposizione; a questa sezione appartiene la maggior parte delle specie di Lepidotteri, tra cui molti importanti fitofagi, quali Tortricidi, Nottuidi e Piralidi.
     Ditteri (Diptera = due ali)
I più noti rappresentanti sono le mosche e le zanzare. Presentano le sole ali mesotoraciche mentre le metatoraciche sono trasformate in bilanceri, con funzione stabilizzatrice del volo. 
Olometaboli, anfigonici, a volte partenogenetici ovipari o vivipari. Nell’adulto l’apparato boccale è variamente conformato: succhiante nelle mosche, pungente-succhiante nelle zanzare. Le larve molto spesso sono apode con apparato boccale masticatore modificato. Le pupe talvolta sono protette entro l’esuvia dell’ultimo stadio larvale (pupario). Gli adulti si nutrono di sostanze zuccherine, sangue, secreti organici e sono pericolosissimi trasmettitori di agenti patogeni per l’uomo (es. malaria) e per gli animali domestici (es. filaria dei cani); alcune specie sono pronube. 
Le larve hanno regime alimentare molto vario: saprofaghe, ematofaghe, parassite di animali, litofaghe, minatrici, galligene. 
I Ditteri sono suddivisi in due sottordini: 
Nematocera, con antenne lunghe e sottili, corpo slanciato, zampe lunghe e sottili [ 58 ]; 
Brachycera, con antenne brevi, corpo compatto e robusto [ 59 ], a loro volta distinti in: 
- Ortorafi, che sfarfallano dall’esuvia aprendo una fessura longitudinale (es. Tafani ematofagi); 
- Ciclorafi, che escono dal pupario sollevandone una calotta circolare (es. Sirfidi [ 60 ]), con larve predatrici di afidi; 
- Tefritidi, mosche con ovopositore appuntito con cui ovidepongono nei frutti e nei vegetali o effettuano incisioni succhiando poi i liquidi; 
- Agromizidi, piccoli Ditteri scuri con larve minatrici fogliari.

     Sifonatteri (Siphonaptera)
Ben noti col nome di pulci, sono piccoli insetti atteri, buoni saltatori, con apparato boccale pungente-succhiatore. 
Il corpo è appiattito verticalmente consentendo il movimento tra i peli dell’uomo e degli animali che li ospitano. Piuttosto comuni sono Ctenocephalides canis sul cane, C. felis sul gatto, Pulex irritans L. sull’uomo.

     Coleotteri (Coleoptera = ali ad astuccio)
Si tratta dell’ordine più ricco di specie in tutto il regno animale. Comprende insetti olometaboli, che hanno in comune il 1° paio di ali trasformate in robuste elitre che ricoprono quasi tutto l’addome e le ali membranose utilizzate per il volo. 
Le dimensioni vanno da pochi millimetri a diversi centimetri, sono anfigonici, ovipari, con frequente dimorfismo sessuale; l’apparato boccale è masticatore e il regime alimentare è molto vario. 
Le larve sono oligopode o apode, le pupe sono exarate. Sia le larve sia gli adulti possono essere dannosi per le coltivazioni, ma alcuni Coleotteri come i Carabidi e i Coccinellidi sono attivi predatori di insetti fitofagi. 
L’ordine è suddiviso in due sottordini: 
Adephaga: annovera poche specie, quasi tutte carnivore (es. Carabidi [ 61 ]); 
Polyphaga: annovera la maggior parte delle specie, tra cui numerosi importanti fitofagi: 
- Scarabeidi, robusti insetti di forma ovale, con larve melolontoidi che si sviluppano nel suolo a carico di radici oppure, come negli Stercorari, su pallottole di escrementi preparate dai genitori; 
- Elateridi, Coleotteri di forma slanciata, capaci da adulti di compiere salti con un meccanismo a scatto; larve terricole, cilindriche, chiamate “ferretti” per il tegumento sclerificato e rugginoso, molto dannose per le radici; 
- Coccinellidi, piccoli Coleotteri, in massima parte predatori di insetti, emisferici con simpatiche colorazioni, utilissimi ausiliari, sono allevati e utilizzati in lotta biologica contro Afidi e Cocciniglie; 
- Cerambicidi, adulti caratteristici per le antenne lunghe anche più del corpo (le larve cilindriche o piatte sono xilofaghe [ 62 ]); 
- Crisomelidi, tutti fitofagi, dai brillanti colori [ 63 ], con larve spesso gregarie (es. Dorifora della patata, Crisomela del pioppo); 
- Curculionidi, adulti dall’inconfondibile aspetto “nasuto” del rostro con cui erodono tessuti vegetali a scopo nutritivo o per deporre le uova [ 64 ].

     Imenotteri (Hymenoptera = ali membranose)
Gli Imenotteri sono insetti olometaboli con due paia di ali membranose che possono anche mancare (es. formiche operaie). Nelle specie meno evolute l’apparato boccale è masticatore, masticatore-succhiante (es. nelle vespe), lambente-succhiante nelle api. Anfigonici con frequenti casi di partenogenesi, ovipari con casi di poliembrionia, le specie fitofaghe o zoofaghe hanno larve con apparato boccale masticatore, polipode od oligopode, mentre le specie che curano la prole allevandola in nidi sono generalmente apode. 
Gli insetti di questo ordine sono molto spesso sociali (es. api, vespe, formiche) o gregari. Gli adulti si nutrono di liquidi zuccherini o polline e in qualche caso sono, come le loro larve, zoofagi. Tra le specie zoofaghe si annoverano numerosi parassitoidi di insetti. 
Molti Imenotteri sono utilissimi impollinatori e, infatti, dall’Ape mellifica si ottengono miele, polline, propoli e pappa reale. 
Gli Imenotteri sono suddivisi in due sottordini: 
Symphyta, con addome sessile (in continuità morfologica con il torace), apparato boccale masticatore, femmine dotate di ovopositore per introdurre le uova in vari substrati [ 65 ]; 
Apocrita, con addome peduncolato [ 66 ], si distinguono in due sezioni: 
- Terebrantia: le appendici genitali femminili costituiscono una lunga terebra (vi appartengono numerosi parassitoidi di insetti); 
- Aculeata: l’ovopositore è modificato in un pungiglione e le ghiandole annesse producono veleno a scopo di difesa e offesa: ciò si verifica in specie che ovidepongono in nidi predisposti all’uopo (es. api, bombi, vespe, [ 67 ]); i maschi, essendo privi di ovopositore, non hanno mai il pungiglione.

APPROFONDIMENTO 29

La formica dell’Argentina

La formica nei racconti letterari è solitamente eletta a simbolo di alacrità e previdenza, tuttavia nella comune opinione è piuttosto considerata come un insetto potenzialmente molesto ma non dannoso per le colture, e quando la si vede andare su e giù per le piante si sa che va a coccolare afidi e altri fitomizi per ricavarne goccioline di melata, ma che non è in grado di far danni diretti. Esistono però specie di formiche fitofaghe, come Linepithema humile, detta formica dell’Argentina in quanto è originaria di quelle parti del mondo. In Italia arrivò agli inizi del XX secolo, insediandosi particolarmente nel Ponente Ligure e destando negli anni 1920-’30 grande allarme, tanto che il sanremese Italo Calvino ne trasse spunto per un racconto in cui i personaggi rappresentano emblematicamente gli atteggiamenti umani di fronte a una minaccia biologica non controllabile: c’è chi pensa di combatterla con mezzi e metodi tanto drastici e pericolosi quanto inefficaci, chi tira avanti facendo finta che non ci sia, chi infine ritiene opportuno istituzionalizzare la lotta costituendo un apposto Ente.

NUOVE Biotecnologie Agrarie e Biologia Applicata
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