3 Sistematica degli insetti
Apterygota
Collemboli (Collembola)
Tisanuri (Thysanura)
Esopterygota
Efemerotteri (Ephemeroptera)
Odonati (Odonata)
Blattoidei (Blattodea)
Mantoidei (Mantodea)
Isotteri (Isoptera = ali uguali)
Plecotteri (Plecoptera)
Dermatteri (Dermaptera)
Ortotteri (Orthoptera = ali ortogonali al corpo in volo)
Psocotteri (Corrodentia)
Mallofagi (Mallophaga = mangia lana)
Sifunculati (Anoplura)
Tisanotteri (Thysanoptera = ali frangiate)
Rincoti o Emitteri (Rhynchota = con rostro)
APPROFONDIMENTO 28
Cicli biologici negli Afidi
Il caso più frequente e semplice è l’olociclo monoico, in cui tutte le generazioni si sviluppano su una stessa pianta ospite [ 51 ].
Caso tipico è quello dell’Afide verde del melo (Aphis pomi): a primavera dall’uovo durevole (o uovo d’inverno) nasce una femmina fondatrice che partenogeneticamente genera altre femmine, le fondatrigenie, anch’esse generatrici di prole femminile per partenogenesi.
Nelle specie vivipare le femmine partenogenetiche che originano altre femmine sono chiamate virginopare. Alcune femmine alate possono migrare e diffondere la specie su altre piante di melo. In autunno, da femmine sessupare sono generati gli anfigonici (maschi e femmine) che, dopo aver copulato, depositano l’uovo durevole.
Nel caso di olociclo dioico [ 52 ], la serie di generazioni si sviluppa su due diverse specie di piante. La pianta su cui nasce la fondatrice è detta ospite primario; la pianta su cui si sviluppano le generazioni estive è detta ospite secondario.
Ad esempio, nel caso dell’Afide grigio del melo (Dysaphis plantaginea), la fondatrice nata sul melo genera fondatrigenie, le cui forme alate nella tarda primavera migrano sulla piantaggine (Plantago spp.), su cui si sviluppano partenogeneticamente più generazioni da femmine vergini (virginogenie).
In autunno le femmine ginopare alate migrano sul melo dove partoriscono le figlie, mentre le femmine andropare partoriscono figli maschi alati che migrano sul melo.
Questi anfigonici, riuniti sull’ospite primario, si accoppiano per poi deporre le uova durevoli.
La parte di ciclo biologico che l’Afide svolge su ciascuna pianta ospite è detto paraciclo.
Si parla di anolociclo [ 53 ] quando, nel caso di condizioni ambientali che consentano agli afidi adulti di sopravvivere durante l’inverno (temperature elevate e piante vegetanti), le generazioni partenogenetiche procedono con continuità.
L’Afide bruno degli agrumi (Toxoptera aurantii), avendo perso definitivamente la generazione anfigonica, è obbligatoriamente anolociclico.
Nel caso dell’Afide lanigero del melo (Eriosoma lanigerum), l’anolociclo si instaura per mancanza dell’ospite primario, olmo americano (Ulmus americana); la sopravvivenza degli afidi in climi con inverno rigido viene garantita dalla migrazione delle colonie dalle zone epigee al colletto della pianta sotto il livello del suolo.
Endopterygota
Neurotteri (Neuroptera = ali con nervature)
Tricotteri (Tricoptera = ali ricoperte di peli)
Lepidotteri (Lepidoptera = ali coperte da squame)
Ditteri (Diptera = due ali)
Sifonatteri (Siphonaptera)
Coleotteri (Coleoptera = ali ad astuccio)
Imenotteri (Hymenoptera = ali membranose)
APPROFONDIMENTO 29
La formica dell’Argentina
La formica nei racconti letterari è solitamente eletta a simbolo di alacrità e previdenza, tuttavia nella comune opinione è piuttosto considerata come un insetto potenzialmente molesto ma non dannoso per le colture, e quando la si vede andare su e giù per le piante si sa che va a coccolare afidi e altri fitomizi per ricavarne goccioline di melata, ma che non è in grado di far danni diretti. Esistono però specie di formiche fitofaghe, come Linepithema humile, detta formica dell’Argentina in quanto è originaria di quelle parti del mondo. In Italia arrivò agli inizi del XX secolo, insediandosi particolarmente nel Ponente Ligure e destando negli anni 1920-’30 grande allarme, tanto che il sanremese Italo Calvino ne trasse spunto per un racconto in cui i personaggi rappresentano emblematicamente gli atteggiamenti umani di fronte a una minaccia biologica non controllabile: c’è chi pensa di combatterla con mezzi e metodi tanto drastici e pericolosi quanto inefficaci, chi tira avanti facendo finta che non ci sia, chi infine ritiene opportuno istituzionalizzare la lotta costituendo un apposto Ente.