Mendel fu in grado di scoprire le leggi che portano il suo nome perché i caratteri da lui esaminati erano monofattoriali,
ossia dovuti all’azione di un solo gene. In realtà, nella maggior parte dei casi, i caratteri sono multifattoriali, ossia dipendono da più di un fattore genetico, spesso con l’aggiunta di fattori ambientali. Un carattere che dipende da due o più loci, con contributo variabile di fattori ambientali è detto carattere non mendeliano, o “multifattoriale”, e comprende tutte le possibilità di combinazione di fattori genetici e ambientali.
Interazione fra alleli
Gli alleli che possono interagire fra loro sono alleli a dominanza incompleta e codominanti, alleli multipli e alleli letali.
Non sempre fra gli alleli esiste un rapporto di dominanza e recessività e si possono verificare casi di dominanza incompleta quando la prima generazione F1, eterozigote, ha fenotipo con caratteri intermedi tra quelli dei due genitori omozigoti. Come si è visto, un tipico esempio è il colore dei petali della bocca di leone (Anthirrinum majus) e della bella di notte (Mirabilis jalapa): da genitori omozigoti per il colore rosso e omozigoti per il colore bianco nascono eterozigoti di colore rosa [ 39 ].
L’allele recessivo ha una sua influenza sul fenotipo, poiché la mancata produzione del pigmento dimezza la quantità del pigmento utile a dare il colore rosso. Nel caso in cui entrambi gli alleli si esprimano nel fenotipo e nessuno dei due domini sull’altro, si verifica la codominanza: i caratteri di entrambi i genitori si manifestano nella loro progenie F1.
Un esempio è rappresentato dagli individui che hanno gruppo sanguigno AB (fenotipo AB dovuto alla presenza contemporanea di due alleli codominanti IA/IB). Un altro esempio è rappresentato dal colore del mantello dei bovini Shorthorn: quando un toro rosso è incrociato con una vacca bianca, in F1 i discendenti sono roani, una combinazione di rosso e bianco. Se un toro roano è incrociato a una vacca roana, il vitello ha una probabilità su quattro di essere bianco, due probabilità su quattro di essere roano e una probabilità su quattro di essere rosso. Infatti un allele del gene codifica per un enzima che produce il colore rosso del pelo, mentre l’altro allele codifica per il colore bianco: entrambi si esprimono in una mucca pezzata rosso-bianca (Roan cow) [ 40 ].
Quando per uno stesso gene esistono più di due alleli, si parla di alleli multipli.
Ciò vuol dire che in una popolazione possono esserci tre, quattro, cinque e più alleli diversi, ma ogni individuo può averne nel proprio genotipo al massimo due diversi.
Ad esempio la pelliccia del coniglio può presentarsi in quattro fenotipi diversi (marrone, cincillà, bianco con macchie nere, bianco) che sono ereditari perché derivano da quattro alleli diversi: C, cch, ch, c. Si ottiene il fenotipo marrone quando l’individuo ha almeno un allele C e ciò significa che cch, ch c sono recessivi rispetto a C. Il fenotipo cincillà si manifesta in assenza dell’allele C, ma a sua volta l’allele cch, che determina il fenotipo cincillà, è dominante rispetto a ch e c.
Quindi i genotipi possibili per questo fenotipo sono tre [ 41 ]. Il fenotipo bianco con macchie nere può presentare a sua volta due genotipi possibili perché ch, recessivo rispetto a C e cch, è dominante rispetto a c. Infine c è recessivo a tutti gli altri alleli e avrà un solo possibile fenotipo: c-c. C’è quindi una scala di dominanza:
1. C > 2. Cch > 3. Ch > 4. C
Nelle piante gli alleli multipli più interessanti sono quelli che causano l’autoincompatibilità. In questo modo si impedisce al polline di impollinare gli ovuli della stessa pianta favorendo l’impollinazione fra piante diverse in modo da consentire il rimescolamento dei caratteri. In genere, un gene in un individuo diploide possiede solo due forme alleliche per cui, in caso di dominanza, si possono avere solo due tipi di fenotipi e in caso di dominanza incompleta tre tipi di fenotipi.
Nella codominanza si hanno quattro o più fenotipi diversi.
Gli alleli letali sono alleli che portano al decesso dell’organismo in una fase precoce dello sviluppo, spesso prima della nascita, e i geni che li contengono sono detti geni essenziali per la vita di un organismo [ 42 ].
Per esempio, il gene che codifica per una importante tappa metabolica, come la glicolisi, deve essere sempre espresso e funzionale, altrimenti l’embrione non può svilupparsi in quanto incapace di operare una fondamentale reazione biochimica, necessaria alla vita cellulare. Se l’allele letale è dominante, i portatori muoiono prima di riprodursi. Se invece l’allele è recessivo, può essere letale allo stato omozigote, ma non a quello eterozigote. Gli alleli letali furono scoperti nei primi anni del Novecento dal biologo francese Lucien Cuénot studiando il pigmento del mantello dei topi.
Nella colorazione del mantello, infatti, sono coinvolti: l’allele Agouti (A) selvatico, al quale corrisponde un mantello grigio/nero, e l’allele AY (Y= Yellow, giallo) che causa la comparsa del mantello giallo. Questo allele è dominante sull’allele selvatico, ma in omozigosi AYAY non sopravvive.
Interazione fra geni
Talvolta è l’azione combinata di due geni a dare luogo a un fenotipo diverso da quello prodotto da ciascun gene preso singolarmente e, perciò, 2 geni che controllano la stessa caratteristica danno 4 fenotipi differenti.
Questo incrocio si differenzia dall’incrocio fra diibridi mendeliani perché in F2 si presentano due nuovi tipi (colore marrone e giallo) partendo da ascendenti nessuno dei quali presentava questo carattere.