2   Pseudofunghi

I Regni dei Chromista e dei Protozoa annoverano specie di interesse fitopatologico. Il primo include il phylum degli Oomycota, in cui sono collocate specie di grande interesse fitopatologico. Il secondo annovera alcune specie fitopatogene nel phylum dei Plasmodiophoromycota.

     Protozoa
In questo gruppo, di interesse fitopatologico, è incluso un numero limitato di specie afferenti al phylum dei Plasmodiophoromycota, mentre in quello dei Myxomycota appartengono organismi saprofiti, viventi a livello del terreno, che talora possono essere causa di qualche modesto danno in quanto si sviluppano epifiticamente sulla superficie dei vegetali. 
I Myxomycota sono organismi eucarioti eterotrofi che, a causa del loro aspetto mucillaginoso, in inglese sono chiamati slime molds (muffe mucillaginose). Sono costituiti da un ammasso protoplasmatico plurinucleato nudo (plasmodio), cioè senza pareti cellulari, anche di diversi centimetri di diametro e spesso vivacemente colorato [ 11 ], che si muove emettendo una sorta di pseudopodi come le amebe e fagocitando altri microrganismi. In fase riproduttiva l’intero corpo si trasforma in uno o più corpi fruttiferi per formazione di setti, gli sporocarpi, nei quali si generano meiospore che vengono liberate in forma di mixoamebe, oppure di planociti flagellati deputati alla riproduzione sessuata. 
I Myxomycota sono in grado di superare condizioni inidonee alla vita vegetativa in forma di microcisti e sclerozi. 
I Plasmodiophoromycota sono anch’essi organismi plasmodiali, però si differenziano dagli altri mixomiceti perché hanno plasmodi plurinucleati, ma aploidi, e per la presenza di chitina nella parete delle spore. 
Si diffondono a mezzo di zoospore provviste di due flagelli anteriori di diversa lunghezza e si perpetuano grazie ad aplanospore in grado di rimanere quiescenti e superare condizione avverse. 
I rappresentanti di questo phylum sono parassiti obbligati e vivono all’interno delle piante (in inglese sono infatti chiamati endoparasitic slime molds), come Plasmodiophora brassicae, agente patogeno dell’ernia del cavolo [ 13 ].

APPROFONDIMENTO 24

Necrosi del floema della pianta del caffè

I protozoi sono conosciuti come organismi legati ad ambienti umidi, largamente presenti in natura (ad esempio nei mari, dove costituiscono la componente più abbondante del plancton e del benthon), e come importanti parassiti di animali e uomo (come quello della malaria), tuttavia ne esistono anche alcuni che parassitizzano le piante appartenenti alla famiglia dei tripanosomidi (il primo isolamento di un individuo di questo gruppo avvenne nel 1909 dal lattice di una euforbia nelle isole Mauritius). 

In realtà sono poche le specie di interesse fitopatologico e non risultano presenti nei nostri ambienti, tuttavia in qualche caso provocano danni non trascurabili. 

Appartengono al genere Phytomonas, e forse quello più noto si chiama P. leptovasorum agente di una malattia sul caffè (Phloem necrosis of coffee). La malattia fu descritta nel 1917 ed è caratterizzata dalla deposizione di callosio nei tubi cribrosi con conseguenti ripercussioni generalizzate sulla pianta per l’interferenza sulla circolazione floematica, essenziale per la vita e lo sviluppo della pianta. Questa malattia può risultare importante in certe aree del Sud America. Si ritiene che questo protozoo venga trasmesso da un insetto, in particolare da Lincus spathuliger, una cimicetta lunga un centimetro.

     Chromista
Si tratta di un gruppo cui appartengono organismi molto diversi, uni- e pluricellulari, di dimensioni che possono essere microbiche, come nelle diatomee, o enormi come in certe alghe brune che raggiungono i 30 m di lunghezza e sono capaci di fotosintesi (come appunto le alghe). Nei Chromista sono attualmente inclusi organismi eterotrofi e fitoparassiti come le peronospore. In effetti solo il phylum Oomycota, e più specificatamente gli ordini dei Peronosporales, Pythiales e Sclerosporales, rivestono significato e grande importanza sotto il profilo fitopatologico. Sono Pseudofunghi con ife normalmente non settate (il micelio cenocitico forma setti praticamente solo per separare gli organi riproduttivi) che presentano le seguenti caratteristiche: 
• possiedono uno zoosporangio che si differenzia e distingue nettamente dall’ifa da cui trae origine; 
• hanno un unico tipo di zoospore;
• si riproducono per oogamia. 
Nella riproduzione sessuata di questi oomiceti si assiste tipicamente alla formazione di un oogonio contenente numerosi nuclei, ma che rimane fertile solo nella porzione centrale, mentre la restante parte assolverà in seguito compiti vegetativi. 
Sulla stessa ifa che porta l’oogonio si differenzia lateralmente l’organo copulatore maschile, detto anteridio, il quale prende contatto con l’oogonio e vi immette il proprio materiale nucleare. Si origina l’oospora che, dopo un periodo di quiescenza, germina emettendo un filamento al cui apice si forma uno zoosporangio; questo, previa mitosi, produce zoospore flagellate [  14   15  ]. 
Il Regno dei Funghi, o Eumycota, è suddiviso nei quattro phyla degli Chytridiomycota, Zygomycota, Ascomycota, Basidiomycota. Il primo gruppo include specie patogene (es. Synchytrium endobioticum, Olpidium brassicae), mentre gli Zygomicota sono funghi a ife non settate, a habitat generalmente terrestre, di abitudini saprofitarie e occasionalmente deboli patogeni, non produttori di micotossine, comunemente noti come “muffe”; Ascomycota e Basidiomycota annoverano numerose e importanti specie fitopatogene.

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