1 I virus: aspetti generali
I PRIONI
Morfologia e struttura
Biologia
Classificazione
Inquadramento tassonomico

Riproduzione
APPROFONDIMENTO 21
Il virus HIV
Il virus che causa l’AIDS [ 13 ] (Acquired Immune Deficiency Syndrome) è un retrovirus.
La sua struttura [ 14 ] piuttosto complessa comprende due copie di RNA del genoma, un involucro formato da due glicoproteine, una struttura proteica più interna e tre enzimi:
• trascrittasi inversa, che copia l’RNA in due copie di DNA;
• integrasi, che inserisce il DNA nella cellula ospite;
• proteasi, che catalizza la riproduzione dei nuovi virus HIV.
Il virus ha affinità per le cellule del sistema immunitario, i linfociti TCD4, che, in condizioni normali, stimolano l’organismo a produrre sistemi di difesa. L’organismo colpito da HIV, che distrugge i TCD4, vede i suoi poteri di difesa ridotti o annullati e diviene sensibile anche ad infezioni normalmente non pericolose.
Sieropositivi sono quegli individui che, infettati da HIV, possiedono nel sangue gli anticorpi contro il virus, ma non ancora i sintomi della malattia, poiché l’RNA del virus è stato trascritto nel DNA, ma è rimasto quiescente, duplicandosi solo ogni volta che la cellula si divide.
Occorre che la trascrittasi inversa dia il segnale di produzione di nuovi RNA virali e la malattia si manifesterà.
L’HIV è trasmesso attraverso il sangue o altri liquidi biologici. Le possibili strade con cui si contrae l’infezione sono pertanto: trasfusioni di sangue o derivati di sangue infetti, uso di siringhe già usate tra persone infette e non, rapporti etero ed omosessuali tra persone infette e non, trasmissione da madre infetta a bambino.
Per il momento la lotta all’AIDS si basa soprattutto sulla prevenzione: evitare contatto con sangue infetto, astenersi da rapporti sessuali a rischio e utilizzare i profilattici, ma l’unica speranza per far fronte all’epidemia è trovare in breve tempo un vaccino.
Nel 1986 si è scoperto un farmaco capace di interferire in vitro con la trascrittasi inversa; la sua sperimentazione clinica consentì di ridurre fortemente il numero di infezioni nei pazienti affetti da AIDS.
Le difficoltà di produrre un vaccino efficace nascono anche dall’enorme variabilità del virus.
Studi recenti sono volti a ridurre la capacità di replicazione del virus, in modo da consentire all’organismo infettato di elaborare una risposta immunitaria con anticorpi specifici.