La classificazione delle malattie segue tradizionalmente il criterio eziologico; quindi, in base all’agente di malattia, esse possono essere suddivise in tre principali categorie:
A - Malattie e danni da fattori non biologici
Sono identificati in questa categoria i seguenti fattori:
• chimici (sostanze tossiche, trattamenti antiparassitari e con diserbanti);
• fisici (squilibri termici);
• meccanici (traumi e ferite procurate);
• meteorici e climatici (pioggia, neve, grandine, fulmine, umidità atmosferica);
• pedologici (squilibri idrici, asfissie radicali).
B - Malattie da fattori biologici non viventi
Sono identificati in questa categoria i seguenti fattori:
• carenze o eccessi nutrizionali, alterazioni di origine metabolica;
• alterazioni di origine genetica.
C - Malattie da fattori infettivi e parassitari
Sono identificati in questa categoria i seguenti fattori:
• virus, viroidi;
• batteri, fitoplasmi;
• funghi;
• fanerogame.
Dal punto di vista diagnostico le malattie possono invece essere suddivise come segue:
• trofiche o adattive;
• auxoniche o dello sviluppo;
• necrotiche (necrotossiche) o disadattive;
• vascolari o del ricambio idrico;
• lisogeniche (litiche);
• ipnochereutiche.
Nelle malattie trofiche l’agente causale è sempre un organismo vivente che stabilisce un rapporto parassitario con la pianta; perciò la malattia appare come la conseguenza della sottrazione continua delle sostanze prodotte dalla pianta per la propria crescita e maturazione. Il legame anatomico tra ospite e parassita è prodotto dall’austorio del patogeno, che assicura una continuità alimentare tra i due simbionti. Funzionalmente l’alterazione principale è a carico della fotosintesi clorofilliana e si manifesta con depigmentazioni. Agenti di malattie trofiche sono funghi quali oidii, peronospore, carboni, carie, ruggini, oltre a fanerogame parassite.
Nelle malattie auxoniche si hanno disturbi della crescita. Queste malattie possono essere provocate da fattori abiotici quali feddo o eccesso di umidità atmosferica, inquinamenti chimici, squilibri nutrizionali e fattori parassitari rappresentati sia da virus sia da batteri e funghi. Si possono fare rientrare in questa categoria anche le deformazioni (galle, cisti) provocate da insetti, acari e nematodi.
Nelle malattie necrotiche, o necrotossiche, si ha la distruzione delle cellule dell’ospite. La morte cellulare è provocata fondamentalmente da un’alterazione della permeabilità differenziata per effetto di sostanze tossiche secrete dall’organismo patogeno. Esiti necrotici si possono avere anche per azione di fattori abiotici (sbalzi termici, siccità, carenze nutrizionali).
Nelle malattie vascolari ad essere colpito è lo xilema, con conseguente occlusione delle trachee per opera di colonie batteriche o di ife fungine (si parla rispettivamente di tracheobatteriosi e di tracheomicosi). Un sintomo caratteristico è l’avvizzimento di foglie e di parti verdi.
Nelle malattie lisogeniche, o litiche, gli agenti sono funghi e batteri che producono svariati enzimi in grado di lisare (scindere) le lamelle mediane e più in generale le strutture di sostegno delle pareti cellulari, con conseguente formazione di marciumi.
Nelle malattie ipnochereutiche, causate da funghi, i tessuti attaccati sono quelli lignificati. Le conseguenze si manifestano con produzione di gomme, resine, mucillagini o con il disfacimento del legno (xilochereusi o carie).