6 L’ingegneria genetica
Vettori genici
VETTORI VIRALI
PLASMIDI
FOCUS
I TRASPOSONI
Un’ulteriore modalità di trasporto dei geni sia negli organismi procarioti sia negli eucarioti è rappresentata dai trasposoni o elementi trasponibili: sequenze di DNA, definito mobile, che sono in grado di spostarsi autonomamente da una posizione ad un’altra del cromosoma. Il meccanismo attraverso cui si muovono è detto di trasposizione e avviene grazie ad un enzima, la transposasi, codificato dal trasposone stesso, che permette il loro inserimento, con un processo di ricombinazione, in zone diverse del DNA.
Gli elementi trasponibili sono stati scoperti nel granturco dalla genetista americana B. McClintock che per questo nel 1983 ha ottenuto il premio Nobel per la medicina. La maggior parte dei trasposoni degli eucarioti sono detti retrotrasposoni perché traspongono copiandosi dapprima in un intermedio ad RNA che viene poi ritrascritto in DNA attraverso la trascrittasi inversa (codificata anch’essa da un gene del trasposone) e replicandosi poi in nuove posizioni all’interno del genoma. Questo meccanismo permette di incrementare molto rapidamente la presenza delle loro copie all’interno del genoma, aumentando la variabilità genetica e divenendo un importante strumento per introdurre mutazioni.
COSMIDI
VETTORI NAVETTA (SHUTTLE)
CROMOSOMI ARTIFICIALI
Trasferimento
Clonaggio
FOCUS
SIGNIFICATO DI CLONE
Il termine clone assume significati diversi a seconda del contesto in cui viene usato. Se ci si riferisce all’intero organismo, un clone è un organismo vivente geneticamente identico a quello da cui deriva. In biologia cellulare, invece, sono cloni i gruppi di cellule perfettamente identiche fra loro. In biologia molecolare, infine, sono cloni le repliche identiche di una macromolecola (DNA) o di tratti di essa.
DNA e RNA antisenso
APPROFONDIMENTO 8
Il citomegalovirus (CMV)
Si tratta di un virus assai comune in grado di infettare persone di tutte le età. Una volta entrato nell’organismo, il virus ci rimane per tutta la vita ma, nella maggior parte dei casi, l’infezione rimane anonima, cioè chi è infetto non presenta alcun sintomo. Tuttavia, il virus può causare anche seri disturbi sia a livello fetale (nelle donne in gravidanza) sia nei pazienti con problemi conclamati di immunodeficienza. Il citomegalovirus appartiene alla famiglia degli Herpesvirus: questa comprende anche i virus dell’Herpes simplex e quelli che causano la varicella e la mononucleosi.
Chiunque può contrarre un’infezione da citomegalovirus, ma nella maggior parte dei casi (adulti e bambini) i sintomi sono di lieve entità. Il contagio può avvenire: tramite contatto interpersonale (baci, rapporti sessuali, contatto con saliva o urina infetta se subito dopo si toccano le mucose degli occhi o dell’interno delle narici); allattamento al seno da parte di una madre infetta; oppure da madre infetta che trasmette il virus al feto durante la gravidanza; trasfusioni e trapianti.