394 PRODUZIONI VEGETALI ARBOREE L attenta analisi delle condizioni di un albero e delle possibili cause d instabilità fornisce le informazioni necessarie per valutare l insieme degli interventi manutentivi e di potatura più idonei, al fine di conservare l albero in salute e garantire adeguate condizioni di sicurezza. Solo per gli esemplari che mostrano sintomi o difetti molto gravi, non altrimenti trattabili e relazionabili a un estrema propensione al cedimento (classe D) è previsto l abbattimento. La gestione degli alberi nei cantieri Ogni intervento edile eseguito in prossimità degli alberi è causa di stress fisiologico per la pianta: a seguito della modifica repentina delle condizioni del sito di radicazione; a causa di danni all apparato radicale quando si ha la necessità di eseguire interventi (scavi, scarificature, ecc.) che coinvolgono la rizosfera. In questi casi il danno sarà tanto maggiore quanto più si interviene in prossimità del fusto; a causa di danni agli organi epigei della pianta, quali ferite da urto al colletto e alla base del fusto, rotture branche/rami, ecc. Il danneggiamento delle radici induce sempre alterazioni più o meno evidenti e gravi al sistema pianta, in relazione al tipo di radici danneggiate. In generale, si assiste ad alterazioni dell attività fisiologica a vegetativa, con una diminuzione dell attività fotosintetica e, di conseguenza, della crescita; nel caso in cui siano danneggiate radici portanti, si può verificare anche una riduzione della sicurezza biomeccanica e, quindi, della stabilità dell albero. I danni subiti dagli apparati radicali delle piante possono non manifestarsi immediatamente, ma nel medio-lungo periodo possono portare a morte la pianta o addirittura provocare schianti improvvisi. Pertanto, tutti gli interventi con mezzi meccanici devono essere eseguiti a una distanza dalla base della pianta e con modalità adeguate per evitare di arrecare danno ai vari organi della pianta, in particolar modo agli apparati radicali. La distanza di sicurezza dal fusto, all interno della quale è opportuno evitare ogni danneggiamento o interferenza con il sistema radicale, è chiamata zona di protezione dell albero (ZPA) e varia da soggetto a soggetto, in relazione alle dimensioni, alle caratteristiche di tolleranza della specie e alla sua età. Numerosi autori si sono cimentati per definire delle formule di calcolo della ZPA (10.18). b 10.18 (a) ZPA - Zona di protezione dell albero. (b) Distanze di piantumazione in funzione della tipologia di albero (diametro del fusto) secondo varie fonti e autori. a DIAMETRO FUSTO DISTANZA MINIMA (cm) DI SCAVO DALLA BASE DEL FUSTO (m) 7 0,6 40 Zona esplorata dalle radici h 50 1-2 x h Proiezione della chioma a terra 60 FORMULA FONTE Rw = 37,6 * R0,98 Mattheck Rw = 1,5 * 2R Wessolly 4,8 Rw/D = 0,3 m/2,5 cm Harris 4,8 Rw/D = 0,12 m/1 cm Metheny 6 Rw/D = 0,15 m/1 cm Metheny 8 Rw/D = 0,2 m/cm Watson 0,98 8,8 Rw = 37,6 * R 0,75 Rw = 1,5 * 2R Wessolly 6 Rw/D = 0,3 m/2,5 cm Harris 6 Rw/D = 0,12 m/1 cm Metheny 7,5 Rw/D = 0,15 m/1 cm Metheny 10 Rw/D = 0,2 m/cm Watson 0,98 Mattheck 10,5 Rw = 37,6 * R Mattheck 0,9 Rw = 1,5 * 2R Wessolly 7,2 Rw/D = 0,3 m/2,5 cm Harris 12 Rw/D = 0,2 m/cm Watson * Diametro misurato a 1,30 m dal suolo (a petto d uomo). 0210.Capitolo_10.indd 394 26/03/20 18:10
PRODUZIONI VEGETALI
Volume B - Arboree