PRODUZIONI VEGETALI 

ARBORICOLTURA DA LEGNO E DA ORNAMENTO a b 10.16 (a) Sensore per indagine strumentale con tomogramma. (b) Risultato di tomogramma eseguito al colletto. Le parti del legno colorate in rosso e in fucsia corrispondono a zone del tronco degradate. CLASSE A B C C/D D TIPOLOGIA 393 Capitolo 10 L immagine tomografica indica le dimensioni e la posizione delle cavità e delle degradazioni (10.16). Sulla base dei rilievi diagnostici eseguiti, tenuto conto delle caratteristiche intrinseche della specie arborea e delle condizioni del sito di radicazione, a ogni albero viene attribuito un rischio di propensione al cedimento, secondo la classificazione della Società Italiana di Arboricoltura (SIA) (10.17) ed è definito il turno di ricontrollo. DEFINIZIONE TRASCURABILE Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell indagine, non manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell albero si sia ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a cinque anni BASSA Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell indagine, manifestano segni, sintomi o difetti lievi, riscontrabili con il controllo visivo e a giudizio del tecnico con indagini strumentali, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell albero si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a tre anni. L eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico MODESTA Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell indagine, manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell albero si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a due anni. L eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico, ma avrà comunque una cadenza temporale non superiore ai due anni. Per questi soggetti il tecnico incaricato può progettare un insieme d interventi colturali finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e, qualora realizzati, potrà modificare la classe di pericolosità dell albero ELEVATA Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell albero si sia drasticamente ridotto. Per questi soggetti il tecnico incaricato deve assolutamente indicare dettagliatamente un insieme d interventi colturali.Tali interventi devono essere finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e devono essere compatibili con le buone pratiche arboricolturali. Qualora realizzati, il tecnico valuterà la possibilità di modificare la classe di pericolosità dell albero. Nell impossibilità di effettuare i suddetti interventi, l albero è da collocare tra i soggetti di classe D ESTREMA Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell albero si sia quasi esaurito. Per questi soggetti, le cui prospettive future sono gravemente compromesse, ogni intervento di riduzione del livello di pericolosità risulterebbe insufficiente o realizzabile solo con tecniche contrarie alla buona pratica dell arboricoltura. Le piante appartenenti a questa classe devono, quindi, essere abbattute 10.17 Classi di propensione al cedimento (fonte SIA, 2009). 0210.Capitolo_10.indd 393 26/03/20 18:10

PRODUZIONI VEGETALI 
PRODUZIONI VEGETALI 
Volume B - Arboree