Le colture poliennali arbustive o arboree rappresentano per l’agricoltore un investimento la cui produttività deve essere costante.
Indirizzi e scelte devono quindi essere attentamente analizzati, perché eventuali errori si ripercuotono sugli impianti frutticoli limitando, nel tempo, le capacità reddituali dell’attività intrapresa. Di solito la coltivazione delle specie da frutto richiede un elevato livello tecnico degli operatori e delle strutture aziendali e, per l’imprenditore, un diretto e continuo contatto con le richieste del mercato, dato che le produzioni vanno commercializzate in epoche ben precise oppure devono essere collegate a strutture specializzate per la conservazione o per la lavorazione immediata del raccolto (si pensi ai magazzini frigoriferi o alle linee di cernita, calibratura e confezionamento della frutta).
Tutte queste condizioni richiedono pertanto valutazioni e analisi di mercato molto delicate e complesse.
In relazione alle situazioni pedoclimatiche e alle strutture territoriali, occorre prima scegliere una o più specie e poi procedere alla identificazione delle cultivar più adatte.
Si rende quindi necessario stabilire il tipo d’impianto, le forme di allevamento e i tipi di potatura e, conseguentemente, il livello di meccanizzazione delle operazioni colturali. Un altro tema da affrontare attentamente è quello relativo all’impostazione ecocompatibile dell’esercizio aziendale, collegata ai problemi della qualità dei prodotti e dell’ambiente.
Per quanto riguarda la gestione pratica del frutteto, è di fondamentale importanza conoscere la sensibilità delle diverse cultivar alle condizioni climatiche estreme, la loro suscettibilità a certi parassiti, la loro esigenza in materia di nutrizione minerale e di acqua in periodi particolari, la loro produttività correlata a interventi agrotecnici adeguati tra i quali spicca il tipo di potatura prescelta. Per ottenere questo, l’agricoltore deve raccogliere e vagliare dati e informazioni che è utile riunire in una scheda aziendale che permetta di confrontare la compatibilità ambientale e tecnico-economica tra alcune colture, prima a livello di specie, poi di cultivar. A parte la vite, dotata di ampio spettro di adattamento, esistono colture arboree molto esigenti sia in fatto di clima che di suolo, come per esempio il pesco e alcune cultivar di melo e di pero.
Le piante da frutto particolarmente sensibili agli aspetti climatici sono ciliegio (I.14), agrumi, albicocco, olivo, mandorlo, mentre più tolleranti sono susino, actinidia, cotogno e diverse cultivar di pero.
Si adattano male a suoli argillosi pesco, albicocco, melo, agrumi. Per molte specie la scelta di un opportuno portinnesto migliora i rapporti cultivar-suolo.