Verifiche

QUESITI A RISPOSTA APERTA
1. Indica le caratteristiche botaniche e morfologiche delle drupacee.
2. Quali sono le esigenze pedoclimatiche del pesco?
3. Descrivi i principali stadi fenologici del pesco.
4. Come avviene la propagazione per seme del pesco?
5. Descrivi le caratteristiche della forma di allevamento del pesco a vasetto ritardato.
6. Indica i vantaggi e gli svantaggi dell’allevamento a Y del pesco.
7. Quali sono i criteri della potatura di produzione del pesco?
8. Quali sono le caratteristiche che definiscono il livello qualitativo delle pesche?
9. Quali sono le esigenze pedoclimatiche dell’albicocco?
10. Descrivi le caratteristiche principali del portainnesto Franco comune utilizzato per l’albicocco.
11. Quali sono le esigenze pedoclimatiche dell’albicocco?
12. Descrivi le principali attività di gestione del suolo dell’albicoccheto.
13. Quali sono le caratteristiche che definiscono il livello qualitativo delle albicocche?
14. Descrivi le esigenze climatiche e pedologiche del susino.
15. Indica le caratteristiche della forma di allevamento del susino a vaso californiano.
16. Quali sono le esigenze climatiche e pedologiche del ciliegio?
17. Indica le caratteristiche della forma di allevamento del ciliegio a palmetta.
18. Descrivi le caratteristiche del portainnesto di ciliegio GiSeLa 5.
19. Descrivi le esigenze climatiche e pedologiche del mandorlo.
20. Quali sono i criteri della potatura di produzione del mandorlo?

QUESITI A RISPOSTA MULTIPLA
1. Le gemme a fiore del pesco iniziano a differenziarsi da:
a metà maggio
b metà giugno
c metà agosto

2. La polpa delle pesche caratterizzata da grande consistenza e croccantezza è detta:
a stony hard
b non melting
c melting

3. Il franco di coltivazione della coltura del pesco è di:
a 40-60 cm
b 60-80 cm
c 80-100 cm

4. La pratica del diradamento del pesco si esegue quando i frutti hanno raggiunto un diametro medio di:
a 5-10 mm
b 15-30 mm
c 30-45 mm

5. L’apporto annuale di azoto in un pescheto si aggira su quali valori?
a 100-150 kg/ha
b 80-90 kg/ha
c 40-70 kg/ha

6. Il metodo più utilizzato per la propagazione dell’albicocco è:
a innesto a marza
b innesto a gemma dormiente
c innesto a gemma vegetante

7. La coltivazione dell’albicocco è da evitare in terreni con pH:
a > 7,5
b > 6,4
c < 5,4

8. La forma di allevamento dell’albicocco a Tatura trellis ha densità di impianto di:
a 3,5-4 3 1-2 m
b 4,5-5 3 1-2 m
c 6,5-6 3 1-2 m

9. Prima dell’impianto di un albicoccheto è utile un apporto di letame maturo di:
a 20-40 t/ha
b 40-60 t/ha
c 60-80 t/ha

10. La palmetta è una forma di allevamento:
a in volume
b appiattita
c colonnare

11. Nella concimazione di produzione del susino l’apporto annuale di potassio è di:
a 70-90 kg/ha
b 100-150 kg/ha
c 40-60 kg/ha


12. Nel ciliegio dolce fruttificano prevalentemente:
a rami misti
b brindilli
c mazzetti di maggio

13. Negli impianti di ciliegio acido a raccolta meccanica i sesti sono di:
a 3-4 3 5-6 m
b 4-5 3 5-6 m
c 5-6 3 5-7 m

14. Nei mandorleti in presenza di terreno ciottoloso, asciutto e calcareo il portainnesto più idoneo è:
a franco
b pesco da seme
c ibrido clonale

15. La fioritura del mirabolano avviene a:
a maggio-giugno
b aprile-maggio
c marzo-aprile

VERO O FALSO
1. I brindilli del pesco sono rami fruttiferi molto corti (da 1 a 3 cm) V F
2. Il pesco è una pianta autofertile e l’impollinazione è di tipo entomofilo V F
3. Un pesco si considera in piena fioritura quando almeno il 50% dei fiori sono completamente aperti V F
4. Il P.S. A7 è il portinnesto di pesco più utilizzato in Italia V F
5. Nel pescheto la diagnostica fogliare permette di determinare il reale stato nutritivo della pianta V F
6. La tecnica di coltivazione del pescheto-prato utilizza cultivar tardive, ad alto fabbisogno di freddo, coltivate in serra calda, con maturazione dei frutti verso aprile-maggio V F
7. La serbevolezza delle pesche è legata anche a caratteristiche genetiche della polpa V F
8. L’albicocco possiede radici profonde, pertanto richiede un franco di coltivazione di almeno 80-100 cm V F
9. L’albicocco è una specie proterante, i fiori cioè sbocciano dopo l’emissione delle foglie V F
10. La specie Prunus armeniaca sopporta bene i freddi invernali (anche -20 °C) e le elevate temperature estive, ma è molto sensibile alle gelate primaverili V F
11. La potatura verde dell’albicocco si esegue in pre e post raccolta V F
12. Nell’albicocco, le insufficienze idriche più pericolose avvengono in luglio-agosto, dall’indurimento del nocciolo alla raccolta V F
13. Le specie europee di susino sono diploidi (2n = 48) V F
14. Nel susino cino-giapponese la potatura è più intensa e consiste sia nel rinnovo di rami misti sia nell’asportazione di rami che portano dardi esauriti V F
15. Tra le cultivar cino-giapponesi di susino, quella di riferimento è la Carmen blu V F
16. Nel ciliegio dolce sono prevalentemente i rami misti e i brindilli a fruttificare, mentre in quello acido sono i dardi V F
17. La maggior parte delle cultivar di ciliegio dolce è autosterile, a causa di incompatibilità di tipo gametofitico V F
18. Il ciliegio è una delle colture con il maggior fabbisogno in freddo: in alcune cultivar può raggiungere anche le 2.200 ore V F
19. I fiori del mandorlo sono formati da 5 petali e sono ermafroditi V F
20. Il prugnolo fiorisce a maggio-giugno V F

COMPLETA LE PAROLE MANCANTI
1. La drupa è un vero frutto il cui pericarpo è diviso in tre parti: epicarpo sottile e membranoso (la .............................), ............................. in genere carnoso (la polpa) che normalmente rappresenta la parte ............................., endocarpo (il .............................) duro e legnoso, contenente il .............................
2. I rami delle drupacee producono gemme ............................., che sono inserite sui ............................. all’ascella delle ............................., in modo ............................. o riunite in gruppi di due o tre per .............................; in questo caso la gemma centrale è a ............................. e le due laterali sono a .............................
3. L’impianto del pescheto viene di norma eseguito con piante a radice ............................. durante il periodo di riposo .............................; la crescente diffusione vivaistica di piante in ............................., sia come portainnesti sia come piante ............................., permette l’impianto anche a ............................. con piante appena entrate in .............................
4. Nella potatura di pesche a polpa bianca è preferibile lasciare i ....................... più vigorosi per ottenere frutti più .......................; in quelle a polpa gialla vanno eliminati sia i rami poco vigorosi sia quelli troppo vigorosi; nelle nettarine è preferibile lasciare ......................... e ........................ di maggio, perché si tratta di cultivar che producono poco sui .........................
5. Nei pescheti con terreni ricchi di scheletro si può ricorrere all’inerbimento ............................. che prevede l’inerbimento dell’............................. e il diserbo sul ............................. Nei terreni poveri di sostanza organica e a pH alcalino, l’inerbimento ............................. favorisce l’accumulo di ........................................., riduce l’............................. del terreno, limitando i rischi di .............................
6. Una particolare tecnica di irrigazione del pescheto è quella che applica un deficit idrico controllato, che consiste nell’indurre un lieve ............................. alle piante, tale da stimolare un ............................. dello sviluppo dei ............................. a favore dei .............................
7. Le gemme a fiore dei dardi fioriferi dell’albicocco risultano in genere più ............................. e danno origine a frutti con ............................. maggiore, mentre quelle portate dai rami ............................. hanno un’epoca di fioritura ............................. con ............................. e pezzatura dei frutti inferiori
8. Dopo la raccolta i frutti di albicocca sono molto ............................. e possono andare incontro a una serie di ............................. fisiologiche e ............................. è quindi utile effettuare la .................................. dei frutti (a una temperatura di .............. °C) con sistemi ad acqua oppure ad .............................
9. Il susino ha un apparato radicale piuttosto ............................., pertanto può essere posto a dimora anche in terreni poco ............................. Il susino europeo fruttifica prevalentemente su ............................., in minor misura su rami misti e ............................. Il susino cino-giapponese, invece, produce prevalentemente su ............................., ma anche su
............................. e brindilli
10. Nell’allevamento del susino a vaso classico la struttura scheletrica è costituita da un ............................. da cui, all’altezza di ............................. cm dal suolo, si dipartono 3-4 ............................. sulle quali sono inserite le branche ............................. di vario ordine, a distanze diverse, in funzione della ............................. degli alberi
11. I fiori del ciliegio sono ............................., peduncolati, pentameri, riuniti in ............................. di 2-6 fiori. La fioritura avviene contemporaneamente all’emissione delle .............................; l’epoca di fioritura inizia poco dopo l’............................. del pesco. L’impollinazione è principalmente .............................
12. Le cultivar di ciliegio sono generalmente propagate per innesto a ................................ e ............................... in estate e l’innesto ........................ a fine ........................ L’attività vivaistica si sta specializzando per fornire piante ramificate, che favoriscono la precoce messa a .................... e il ridotto sviluppo dell’...................., requisiti essenziali per impianti a elevata ....................
13. Il frutto del mandorlo è una .................... ovoidale o allungata, carnosa, in cui l’epicarpo e il mesocarpo costituiscono il ...................., che si distacca a ..................... L’endocarpo, legnoso, può contenere 1-2 semi (....................) ricchi di ....................
14. La raccolta delle mandorle avviene quando la quasi totalità dei frutti è nella fase di ............................. (ossia apertura naturale) del .............................; tale fenomeno avviene, in genere dalla fine di ............................. a .............................
PREPARO L'ESAME

CAPITOLO 07 >>COLTURE DRUPACEE >ASPETTI BOTANICI E FISIOLOGICI > IMPIANTO E ALLEVAMENTO >GESTIONE COLTURALE >PRODUZIONE, QUALITÀ E COMMERCIALIZZAZIONE
Si rimanda alla Sezione ‘Preparo l’Esame’ di fine libro
Si suggerisce di lavorare, in gruppo o individualmente, sulle diverse specie trattate (pesco, albicocco, susino, ciliegio, mandorlo)
RUBRICHE VARIETALI > Lavoro di gruppo (gruppi di alunni) - es. per il pesco: varietà a polpa gialla, nettarine gusto dolce a polpa gialla, pesche a polpa bianca a diversa precocità, platicarpe, percoche, ecc.
RELAZIONE A > Caratteristiche e categorie commerciali di pesche, albicocche e susine: realizza una tabella di confronto

DIDATTICA E PERCORSI PERSONALIZZATI
AGROMEMORY (Schema Operativo di Difesa delle Colture - vedi schede di riepilogo e ricerche extra - web, Manuale Agronomo ecc.) A) Nome comune della malattia B) Nome scientifico dell’agente di malattia o danno e tipologia (virus, batterio, fungo, insetto ecc.; nel caso si tratti di fisiopatia, es da carenza, stress idrico, ecc. invece del tipo di agente si metterà ad es. ‘carenza nutrizionale’) C) Sintomatologia, organi colpiti ecc.; sezione D) Aspetti agronomici, fase del ciclo della pianta, mezzi di prevenzione e lotta. N.B. (SCHEMA in sequenza per le drupacee)
PHOTOGALLERY (Con riferimento all’Agromemory) Cerca sul web o in natura almeno 3 foto per avversità. A discrezione del docente si possono scegliere i casi più interessanti o diffusi nella zona
MAPPE A) Sulla base di fig. 7.10, realizza in A4 una mappa pomologica del pesco B) Riunisci in una sola mappa le forme di allevamento del pesco in volume, a parete verticale e a parete inclinata
TAVOLE A) Realizza una tavola con disegni e spiegazioni sugli stadi fenologici secondo Baggiolini (pag. 271)
RELAZIONE A) Obiettivi del miglioramento genetico nelle diverse specie di drupacee sviluppate nel capitolo

PRODUZIONI VEGETALI 
PRODUZIONI VEGETALI 
Volume B - Arboree