La pericoltura è concentrata per circa il 75% nella pianura padano-veneta (Emilia Romagna, Lombardia e Veneto), in ambienti assai vocati dal punto di vista pedoclimatico e con strutture particolarmente idonee alla conservazione e alla commercializzazione dei frutti.
La cultivar di pero più coltivata in Italia è Abate Fetel che rappresenta circa il 43% della produzione totale italiana, seguita da William, Conference, Kaiser, Coscia, Decana del Comizio, Max Red Bartlett.
Estivo-precoci
1. Boheme: produttività elevata e costante in vari ambienti, entra rapidamente in produzione.
Frutti adatti sia al consumo fresco che per le trasformazioni industriali. Tollerante al colpo di fuoco batterico. Presenta maturazione scalare ed elevata cascola pre-raccolta.
2. Carmen: varietà adatta anche per le zone settentrionali. Produttività costante. Frutti di grossa pezzatura, calebassiformi, di buone caratteristiche organolettiche, resistenti alle manipolazioni. Presenza di frutti partenocarpici.
3. Coscia: produttività elevata. Frutto di media pezzatura, piriforme, di sapore molto gradevole. Buona conservabilità.
4. Etrusca: varietà idonea per gli ambienti meridionali. Mediamente produttiva. Frutti di modesta pezzatura.
5. Precoce di Fiorano: varietà precocissima, frutto di media pezzatura. Produttività media.
Adatta per gli areali meridionali.
6. Santa Maria: adatta anche alle zone settentrionali. Elevata e costante produttività.
Frutti di pezzatura media.
7. Spadona estiva: coltivata prevalentemente nell’Italia centro-meridionale, produttività costante. Frutti di pezzatura media.
8. Tosca: frutti di aspetto uniforme, dotati di buone caratteristiche organolettiche. Talvolta presenta alternanza di produzione.
9. Turandot: messa a frutto precoce (sia su cotogno che su franco), produttività medioelevata e costante.