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 La radice

La radice è l’organo della pianta che cresce al di sotto del terreno, in direzione opposta rispetto a quella del fusto. Essa è destinata a svolgere le seguenti funzioni:
ancorare la pianta al suolo (funzione meccanica); questa funzione è svolta dalle radici portanti o scheletriche che hanno maggiori dimensioni e sono capaci di approfondirsi nel terreno
esplorare il suolo (funzione esplorativa) alla ricerca delle risorse necessarie al sostentamento delle piante;
realizzare l’approvvigionamento di acqua e di nutrienti minerali (funzione trofica).
Questa funzione è svolta dal sistema assorbente, composto da una fitta rete di peli radicali;
trasportare verso gli organi legnosi e le foglie l’acqua e i minerali assorbiti (funzione di trasporto).
L’architettura generale della radice è simile per tutte le piante vascolari (monocotiledoni, dicotiledoni e gimnosperme) ma cambia la struttura dei tessuti interni.
La prima radice che si sviluppa nella pianta è chiamata radice primaria e ha generalmente uno sviluppo fittonante; nel corso della vita della pianta, da tale radice prende origine un sistema radicale fascicolato il cui sviluppo (forma e velocità di accrescimento) dipende da numerosi fattori:
caratteristiche del terreno, intese come tessitura, struttura e capacità di ritenzione idrica;
tipo di portinnesto;
tecniche di impianto, intese come modalità di preparazione del terreno e del sesto di impianto;
tecniche colturali, in primo luogo l’irrigazione, ma anche la gestione dell’inerbimento del terreno e la concimazione;
competizione radicale con le piante vicine oppure con piante che producono sostanze allelopatiche.
Il sistema radicale delle piante arboree si sviluppa in senso geotropico positivo raggiungendo mediamente una profondità che può variare da 40 a 150 cm.
Anche le radici, come le parti aeree della pianta, hanno un ciclo di accrescimento annuale (influenzato soprattutto dalle temperature del terreno, normalmente comprese tra 2-4 °C e 30 °C) che registra il massimo ritmo in primavera e alla fine dell’estate.
APPROFONDIMENTO
     

La radice al microscopio

La struttura anatomica della radice presenta zone differenti andando dall’apice verso la zona di raccordo con il fusto (colletto).
Si distinguono: zona apicale; zona liscia o di accrescimento per distensione; zona di maturazione o zona di struttura primaria; zona rugosa o zona di struttura secondaria.
ZONA APICALE - L’apice è formato da cellule meristematiche protette da una cuffia. La cuffia è lo strato più esterno, costituito da cellule epidermiche a forma di guaina, che ha il compito di proteggere l’apice, rispondere allo stimolo della gravità (geotropismo), favorire la penetrazione della radice fra le particelle del terreno. Man mano che la radice cresce, la cuffia viene spinta in avanti e le cellule che a contatto col terreno si sfaldano, degenerano e sono sostituite da altre (1.3).
ZONA LISCIA - Si tratta della porzione immediatamente sopra l’apice, con lunghezza di 1-10 mm; termina dove i tessuti sono completamente differenziati.
ZONA DI MATURAZIONE O DI STRUTTURA PRIMARIA - È costituita da cellule mature in grado di espletare la loro funzione.
Osservando in senso longitudinale, si riconoscono due zone distinte, la zona pilifera e la zona suberosa.
ZONA PILIFERA - È formata da vari strati.
1. Rizoderma: ha cellule in stretto contatto. Alcune di esse si allungano a formare peli unicellulari atti ad assorbire H2O e sali minerali (1.4, 1.5).
2. Corteccia o cilindro corticale: le cellule, prive di cloroplasti, hanno funzione di riserva di amido e altre sostanze.
3. Endoderma: è lo strato più interno della corteccia. Presenta, nella parete primaria, un ispessimento nastriforme (noto come banda del Caspary), impermeabile all’H2O perché impregnato di suberina o lignina. Solo alcune cellule dell’endoderma, dette punti di permeazione, non ispessiscono la parete tangenziale interna (1.7, 1.8, 1.9).
4. Periciclo: delimita il cilindro centrale; da esso derivano il cambio cribro-vascolare e le radici laterali.
5. Cilindro centrale: contiene i tessuti conduttori, legnosi e cribrosi, disposti fianco a fianco su raggi distinti, detti raggi midollari, che partono dal centro del midollo centrale.
ZONA SUBEROSA - La zona suberosa presenta un tessuto epidermico resistente, detto esoderma, caratterizzato da cellule allungate, senza spazi intercellulari, impregnate di suberina.
In questa zona hanno origine le radici secondarie o laterali.
ORIGINE DELLE RADICI LATERALI O SECONDARIE - Le cellule del periciclo cominciano a dividersi, formando l’apice della nuova radichetta. Contemporaneamente anche l’endoderma comincia ad accrescersi e origina uno strato detto strato digerente che apre la strada alla radichetta fra le cellule della corteccia (1.10). Inizialmente non vi è connessione fra i tessuti conduttori della radice madre e quelli della radichetta laterale; il contatto avviene in un secondo tempo ad opera di cellule derivate dal periciclo. Una volta raggiunto il terreno, attorno all’apice si forma la cuffia e la radichetta fuoriesce.
ZONA RUGOSA O DI STRUTTURA SECONDARIA - Questa zona non si trova nelle radici delle Pteridofite e delle Monocotiledoni, il cui accrescimento diametrale avviene ad opera delle cellule del periciclo.
Nelle Gimnosperme e nelle Dicotiledoni, invece, l’accrescimento in spessore è operato da un meristema secondario, il cambio, che si origina dalle cellule parenchimatiche dei raggi midollari e si inserisce fra la parte esterna del legno e la parte interna del libro, assumendo un andamento sinusoidale. Quando il cambio raggiunge il periciclo, anche questo acquista attività meristematica e il tessuto meristematico diviene, da sinusoidale, circolare (1.11).

PRODUZIONI VEGETALI 
PRODUZIONI VEGETALI 
Volume B - Arboree