Ruggine Rose rust
• Agente causale
Phragmidium mucronatum (e altre specie del gen. Phragmidium)
• Classificazione
div. Basidiomycota fam. Phragmidiaceae
▶ Sintomatologia Malattia tipicamente fogliare, anche se i sintomi possono manifestarsi su getti, rametti e piccioli; il sintomo iniziale è rappresentato da pustole irregolari di colore arancio. Nel corso dell’estate e in autunno compaiono gli organi di fruttificazione del fungo sulla pagina inferiore delle foglie, sotto forma di pustole polverulente, di 0,5 mm di diametro, con *uredosori di colore aranciato che generano ammassi di *uredospore e successivamente anche *teleutosori con le *teleutospore [ 30 ]; in corrispondenza delle pustole, sulla pagina superiore, si manifestano piccoli aloni clorotici.
▶ Piante ospiti e distribuzione
Il gen. Phragmidium comprende alcune specie che vivono esclusivamente su piante delle famiglia delle rosacee, in particolare Rosa, Rubus, Potentilla. La malattia è conosciuta fin dal 1600 ed è diffusa in tutto il mondo.
▶ Diagnostica Le ruggini sono facilmente diagnosticabili per semplice osservazione.
Al microscopio le uredospore sono di colore giallo-aranciato, verrucose, tondeggianti, dimensioni 14-20 x 12-18 μm; le teleutospore sono allungate, brunonerastre, misuranti 65-120 x 30-45 μm e munite di 5-9 setti trasversali e di un pedicello lungo quanto la lunghezza della spora [ 31 ].
▶ Biologia ed epidemiologia Il patogeno sverna come teleutospora [ 32 ] sulle foglie cadute o come micelio nella corteccia e nel legno dei rami colpiti. I primi centri di infezione si manifestano in primavera. Condizioni favorevoli alla malattia sono rappresentate da periodi piovosi e nebbie, che facilitano la germinazione delle spore.
▶ Danni La malattia provoca fragilità e deformazioni su rametti, getti, piccioli fogliari e soprattutto sulle foglie che, alla fine, disseccano e cadono.
• Difesa Nei mesi invernali è buona norma rimuovere e bruciare le foglie colpite e cadute a terra, oltre ad asportare con la potatura i rami compromessi. I trattamenti anticrittogamici eseguiti contro la ticchiolatura, cui si rimanda, sono validi anche per il controllo della ruggine.