Carie o Marciume radicale delle conifere Root rot conifers
• Agente causale7 Pinacee: avversità
• Difesa Le strategie per il controllo della malattia includono l’uso di sostanze chimiche, agenti di controllo biologico e pratiche selvicolturali. Si possono impiegare sostanze chimiche, come urea e borati atti a interdire la germinazione delle spore, in applicazione sui ceppi dopo l’abbattimento, mentre il controllo biologico si realizza con un fungo saprofitico, Phlebiopsis gigantea (sempre distribuito sulle ceppaie; non commercializzato in Italia), antagonista di H. annosum. In esperienze condotte in Valle d’Aosta è stato osservato che trattando i ceppi con prodotti a base di urea al 30% si ottiene una protezione praticamente totale se l’applicazione viene effettuata nei periodi di minore diffusione delle basidiospore (da maggio fino a luglio), parziale ma utile se l’intervento viene effettuato nel resto dell’anno. Tra le pratiche selvicolturali atte a limitare l’incidenza dell’avversità si suggerisce di piantare specie con bassa suscettibilità e di costituire popolamenti misti, inoltre è opportuno evitare il diradamento nei periodi di dispersione delle basidiospore.
Ruggine dell’abete bianco Fir broom rust
• Agente causale• Difesa Si basa su misure agronomiche atte a contenere le infezioni e a eliminare gli alberi non commerciabili:
Ruggine del ginepro Cedar apple rust
• Agente causale
• Difesa Su pero i trattamenti anti-ticchiolatura primaverili sono efficaci anche contro le infezioni da G. sabinae.
Cocciniglia della corteccia del pino marittimo Maritime pine scale
• Fitofago• Difesa
Processionaria del pino Pine processionary caterpillar
• Fitofago

• Difesa La lotta alla processionaria è obbligatoria per legge fin dal 1998 (aggiornata con il D.M. 30/10/2007). Per contrastare questo lepidottero occorre intervenire in diversi momenti dell’anno: nei mesi più freddi quando le larve sono al riparo nei nidi invernali si possono tagliare e bruciare tali nidi, facendo peraltro molta attenzione perché il periodo immediatamente precedente l’apertura del nido coincide con quello in cui le larve sono più fortemente urticanti. A livello privato si possono utilizzare insetticidi (abamectina) in trattamento endoxilematico; solitamente esso viene effettuato verso ottobre-novembre, quando le larve iniziano a costruire i nidi invernali e la pianta è meno attiva (ciò allo scopo di evitare che l’emissione di resina ostacoli la buona riuscita dell’intervento).
Grande ilobio dei pini Large pine weevil
• Fitofago• Difesa Per ridurre il numero dei punteruoli si suggerisce di formare mucchietti con pezzettini freschi di corteccia di pino o abete rosso irrorati con insetticida sotto cui tendono a ripararsi questi insetti. In Svezia e Polonia sono state sviluppate trappole con attrattivo alimentare. In vivaio si può ricorrere a trattamenti insetticidi. In Irlanda sono state effettuate prove di lotta combinando funghi e nematodi entomopatogeni [ 95b ].
8 Latifoglie: avversità
Croste nere dell’acero Tar spot
• Fitofago• Difesa È utile raccogliere e distruggere le foglie cadute a terra per diminuire la carica di inoculo. In vivaio può rendersi necessario intervenire con rameici a titolo preventivo.
Mal bianco della quercia Oak powdery mildew
• Agente causale• Difesa È giustificata nei vivai. Si interviene trattando le piante con prodotti fitosanitari antioidici.
APPROFONDIMENTO 15
Insetti galligeni
Passeggiando per ambienti forestali e boschivi, è frequente imbattersi e osservare sulle piante caratteristiche galle (o cecidi) prodotte da insetti o acari e che si presentano con fogge assai curiose. Sulla quercia se ne possono trovare di vario tipo (su rametti e foglie) e si presentano con l’aspetto di veri e propri frutti.
Grafiosi dell’olmo Dutch elm disease
• Agente causale• Difesa La principale linea di difesa consiste nell’ostacolare la diffusione della malattia. Gli interventi curativi infatti possono essere tentati solo su piante ancora vitali, sufficientemente lontane da altri olmi, in cui l’infezione è circoscritta: in tal caso si taglieranno le branche ammalate fino al tronco e si brucerà il materiale asportato (sono in fase di studio trattamenti con fungicidi mediante iniezioni endoterapiche). Gli interventi a carattere preventivo consistono in misure di tipo generale quali il mantenimento in buona salute delle piante e la disinfezione degli attrezzi di potatura prevedendo anche:
Afidi galligeni dell’olmo Elm balloon-gall aphid, Elm sack gall aphid, Elm currant aphid
• Fitofago
• Difesa Non sono previsti provvedimenti di lotta.
Cimicetta dell’olmo Seed bug
• Fitofago• Difesa L’insetto non causa danni alle piante, ma risultando molesto per la sua invadenza nell’ambiente abitato dall’uomo, pone l’esigenza di qualche misura di contenimento. Non si ritiene opportuno intervenire con insetticidi contro gli adulti sulle piante, anche in ragione delle possibili fluttuazioni dei livelli delle popolazioni di cui si è detto; si sono invece rivelati utili semplici accorgimenti come la predisposizione di cannicciati o cartoni ondulati nei pressi delle case che fungono da zona di rifugio del rincote ligeide, che può quindi essere raccolto in massa e poi eliminato, anche con l’impiego di insetticidi (piretroidi) abbattenti, ma in modo localizzato e mirato.
Tortricide della quercia Green oak tortrix, European oak leaf roller
• Fitofago• Difesa Normalmente in ambiente forestale non si interviene contro i parassiti. Eventuali provvedimenti di lotta biologica, mediante impiego di Bacillus thuringiensis subsp. kurstaki, vanno valutati in rapporto alle singole circostanze (ubicazione, valore, età delle piante, ecc.).
Processionaria della quercia Oak processionary moth
• Fitofago• Difesa La lotta contro la processionaria della quercia è condotta con l’impiego di insetticidi microbiologici che agiscono selettivamente sulle larve dei lepidotteri e quindi non sono tossici per uomo e animali e non danneggiano l’entomofauna utile e gli antagonisti naturali. I trattamenti con Bacillus thuringiensis subsp. kurstaki vanno effettuati a inizio primavera (indicativamente a cavallo tra aprile e maggio) contro le larve delle prime due età prive di peli urticanti; data la grandezza delle piante si devono impiegare atomizzatori di una certa potenza (su foreste l’irrorazione può essere fatta con un mezzo aereo; tuttavia questa modalità in Italia è rigidamente disciplinata e occorrono specifiche autorizzazioni ministeriali rilasciate caso per caso). Questo tipo di intervento è utile anche se effettuato più tardi (primavera inoltrata-inizio estate), ma dopo il trattamento è bene non avvicinarsi all’area per alcuni giorni perché dalle larve morte si liberano i peli urticanti. A fine estate - inizio autunno è utile e opportuno rimuovere e distruggere i nidi (operando con i necessari Dispositivi di Protezione Individuale).
Tarlo asiatico del fusto Citrus longhorned beetle
• Fitofago• Difesa La lotta diretta contro A. chinensis è difficile sia per la sua attitudine ad attaccare numerose essenze, sia per la difficoltà di individuarne precocemente gli attacchi, nonché per la limitata efficienza di agenti biologici naturali di controllo presenti nell’ambiente. Prove di lotta chimica hanno dato risultati insoddisfacenti: dunque le uniche soluzioni sono l’abbattimento e la distruzione delle piante colpite allo scopo di tentare di eradicare il fitofago nei focolai di introduzione. In alcuni Paesi sono in corso di sperimentazione modalità di controllo mediante impiego di microrganismi entomopatogeni (Beauveria brongniartii).
Contro questo parassita è stato emesso un Decreto di Lotta Obbligatoria (D.M. 09/11/2007, G.U. n. 40 del 16/02/2008) che prevede:
• il divieto, ai privati, di introdurre piante sensibili originarie di Paesi terzi non europei (art. 3);
• il monitoraggio dell’eventuale presenza, da effettuarsi a cura delle strutture fitosanitarie in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e dei Servizi Forestali Regionali;
• la comunicazione ai Servizi Fitosanitari competenti per territorio dell’introduzione e dei commerci di piante sensibili (art. 4);
• l’obbligo di segnalazione ai Servizi Fitosanitari competenti per territorio da parte di chiunque rilevi la presenza di insetti adulti o piante con sospetto di attacco (art. 5).