2 Pioppo: aspetti generali e avversità
Marciume radicale fibroso da armillaria Armillaria root rot
• Agente causale• Difesa Non esiste una difesa diretta contro questo parassita fungino; pertanto le piante compromesse vanno estirpate. È necessario anche eliminare ceppaie e residui della vegetazione ipogea su cui il fungo può sopravvivere saprofiticamente; un’altra misura di carattere generale consiste nel lasciare aperta per alcuni mesi la buca da dove è stata eradicata la pianta ammalata prima di reimpiantare. Un buon drenaggio del terreno contribuisce a contenere lo sviluppo dell’armillaria.
Marciume radicale lanoso da rosellinia Rosellinia root rot
• Agente causale• Difesa La lotta si basa sull’adozione di pratiche colturali intese a minimizzare le probabilità di attacchi: dunque massima attenzione va prestata al momento della costituzione dell’impianto, eliminando ceppaie e portando il più possibile in superficie i residui legnosi in modo che l’aria asciutta possa pregiudicare la sopravvivenza del parassita. Inoltre sarebbe opportuno trattare il terreno con azoto ammoniacale per accelerare la biodegradazione delle parti vegetali. Prima di un nuovo ciclo colturale bisognerebbe anche lasciare libero il terreno da pioppi per almeno due anni e, nel frattempo, investire la superficie con colture erbacee, come il mais, che è di aiuto nell’attività di decomposizione dei substrati biologici di R. necatrix. La scelta clonale deve essere orientata su tipi dotati di un buon equilibrio tra parte epigea e parte ipogea, condizione che mostra minore vulnerabilità al patogeno; in coltivazione occorre provvedere a corretti apporti idrici e a un’adeguata difesa delle più ricorrenti fitopatie.
Bronzatura del pioppo Marssonina leaf spot
• Agente causaleDanni L’attività patogenetica di M. brunnea determina un aumento della traspirazione e anche una compromissione dell’attività fotosintetica delle foglie (il danno da riduzione della funzione clorofilliana è ovviamente aggravato se c’è anche filloptosi). Tutto ciò si traduce in un minore sviluppo vegetativo, con incompleta lignificazione degli apici dei germogli che possono poi soffrire di danni causati dal gelo.
• Difesa Nell’impiego di mezzi chimici per il controllo della malattia attualmente è possibile fare riferimento ai principi della lotta guidata, intervenendo in funzione delle piogge infettanti e al superamento di soglie (indicativamente 8-10 macchie per cm² di superficie fogliare). Il prodotto fitosanitario attualmente disponibile elencato nei Disciplinari di produzione integrata contro la marssonina del pioppo è la dodina. Una gestione ecocompatibile dei pioppeti non può prescindere da aspetti relativi all’adeguatezza dell’ambiente pedologico e climatico, dalla scelta del tipo di pioppo in funzione della destinazione del prodotto, dall’impiego di cloni rustici che mostrano una maggior resistenza alle malattie e, infine, dalla limitazione di impianti monoclonali a favore di piantagioni a mosaico (policlonali). Interventi agronomici di lavorazione, per l’interramento di foglie e residui caduti a terra, contribuiscono a una sensibile riduzione dell’infezione.
Ruggine del pioppo Poplar rust
• Agente causale• Difesa I Disciplinari di produzione integrata ammettono un solo trattamento all’anno da effettuarsi non oltre il mese di agosto, alla comparsa dei primi uredosori. Attualmente l’unica sostanza attiva con azione stoppante curativa registrata per il pioppo è la dodina.
Afide lanigero del pioppo Woolly poplar aphid
• Fitofago• Difesa Si interviene con trattamenti insetticidi a base di olio bianco, attivato con insetticida neurotossico alla comparsa delle prime neanidi e quando le colonie non sono ancora completamente ricoperte di secrezione cerosa (indicativamente dopo la prima metà di maggio). Prima del trattamento, come avvertenza, si avrà cura di sfalciare le erbe fiorite sotto le piante per non danneggiare l’entomofauna utile.
APPROFONDIMENTO 11
La crisomela del pioppo e gli allomoni
La Melasoma populi (Poplar leaf beetle), Coleottero Crisomelide, è piuttosto comune e si nutre delle foglie del pioppo su cui può causare danni sensibili nei vivai e nei giovani impianti. Caratteristica comune fra i crisomelidi è la capacità di utilizzare le sostanze prodotte dalle piante ospiti (salicacee) per difendersi da antagonisti, predatori e competitori; le larve infatti, emettono un secreto contenente molecole di tali sostanze che hanno un odore talmente acre da allontanare gli altri insetti. Questo tipo di segnale chimico, utile per chi lo emette e sgradevole per chi lo riceve, è dovuto a sostanze chiamate allomoni (da allos = diverso e ormao = eccitare). Gli allomoni sono sostanze allelochimiche usate per una sorta di linguaggio interspecifico (i feromoni invece sono messaggeri chimici intraspecifici). I parassitoidi naturali della crisomela sono: Pteromalus sieboldi (Imenottero Pteromalide); Meigenia bisignata (Dittero Tachinide).
Ifantria americana Woolly poplar aphid
• Fitofago• Difesa La lotta all’ifantria si basa su interventi con mezzi chimici o microbiologici. Nei trattamenti con insetticidi chimici si possono impiegare piretroidi da eseguire trattando dopo 2-3 settimane dalle ovodeposizioni estive (indicativamente prima metà di agosto), per colpire le larve neonate di 2a generazione (opportuno sfalciare le erbe in fiore sottostanti a salvaguardia dell’entomofauna utile). Negli interventi con preparati microbiologici si impiega Bacillus thuringiensis subsp. kurstaki: i trattamenti anche in questo caso sono diretti contro le larve di 2a generazione e vengono dunque effettuati nel periodo a cavallo della schiusa delle uova (indicativamente a metà agosto). Sono disponibili in commercio trappole a feromone per seguire l’andamento dei voli, da piazzare nella seconda decade di aprile in numero di 2-3 per ettaro (gli erogatori vanno rinnovati secondo le indicazioni del produttore).
Punteruolo del pioppo Poplar and willow borer
• Fitofago• Difesa Il punteruolo non è in grado di compiere apprezzabili spostamenti in campo, pertanto la prima linea di difesa consiste nell’impiego di materiale sano all’atto della costituzione dell’impianto. La lotta chimica è importante fino al terzo anno di età dei pioppi ed è sufficiente un unico trattamento all’anno, correttamente eseguito, per eliminare le larvette neonate che si annidano nella corteccia; dunque il momento ottimale è alla ripresa vegetativa delle piante, quando le gemme si schiudono (indicativamente tra metà marzo e inizio aprile). I fusti vanno irrorati fino a sgocciolamento. Le sostanze attive consigliate sono i piretroidi (esfenvarelate cipermetrina, deltametrina: se il trattamento è eseguito a fine inverno il dosaggio va aumentato del 20%). Prima del trattamento, se effettuato in un periodo con sovrasuolo coperto da erbe fiorite, è necessario provvedere al loro sfalcio per evitare danni all’entomofauna utile.
Saperda maggiore del pioppo Large poplar longhorn beetle
• Fitofago• Difesa In via generale l’adozione di pratiche colturali che favoriscono un buon sviluppo vegetativo è utile a rafforzare i pioppi contro gli attacchi della saperda maggiore. Sono di aiuto anche tutti quegli interventi di tipo agronomico, intesi a eliminare possibili condizioni favorevoli al ciclo dell’insetto, quali l’eliminazione delle erbe infestanti alla base dei tronchi (ripari che facilitano la deposizione di uova) e il mantenimento in pioppeto di piante spezzate su cui nidifica il picchio rosso, buon cacciatore di insetti xilofagi [ 39 ]. I trattamenti insetticidi vanno effettuati tra fine maggio e metà giugno; in alternativa è possibile eseguire pennellature del foro di ingresso cercando di far entrare il più possibile il prodotto dentro la galleria: si usano le stesse sostanze attive riportate per il punteruolo (nelle pennellature a dosaggi maggiorati).