9   Foraggere graminacee pratensi

GRAMINACEE PRATENSI - AVVERSITÀ

 1  Identificazione 

Mal del piede (Take-all) Fusarium spp., Gaeumannomyces spp., Leptosphaeria spp., Pseudocercosporella spp., Rhizoctonia spp. 
Danni I diversi agenti patogeni, che agiscono in maniera consociata o singola, determinano alterazioni necrotiche a radici, colletto e culmo con conseguente riduzione dello sviluppo, allettamento e anche morte delle piante. 
Difesa Eliminare i ristagni idrici, concimare in maniera equilibrata evitando gli eccessi di azoto, effettuare rotazioni colturali, seminare cultivar poco sensibili, conciare il seme con miscele di anticrittogamici sistemici e di copertura. 
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 2  Identificazione 

Mal bianco (Powdery mildew) Erysiphe graminis div. Ascomycota fam. Erysiphaceae 
Danni Sulle foglie e sui culmi compare un’area clorotica che si ricopre di muffetta polverosa bianco-grigiastra che si fa via via più densa e feltrosa. Su tale micelio fungino compaiono corpi nerastri puntiformi costituiti dai cleistoteci dei parassiti. I tessuti colpiti disseccano. 
Difesa Favoriscono la malattia gli ambienti umidi e ombrosi o le consistenti concimazioni azotate. Seminare varietà resistenti, sfalciare anticipatamente. 
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 3  Identificazione 

Ruggini (Rust) Puccinia spp. div. Basidiomycota fam. Pucciniaceae 
Danni Sono causate da funghi basidiomiceti. Su tutte le parti verdi della pianta, con predilezione per le foglie, compaiono pustole (sori) ripiene di polvere gialla, arancio, bruna o nera costituita dalle spore dei patogeni. Il danno consiste in un’alterazione dei processi fotosintetici e respiratori: le piante crescono di meno, la produttività diminuisce. 
Difesa Impiegare cultivar resistenti, anticipare gli sfalci.
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 4  Identificazione 

Afidi Rhopalosiphum padi (Bird-cherry aphid) Metopolophium dirhodum (Rose-grain aphid) Sitobium spp. ord. Hemiptera fam. Aphididae 
Danni Questi insetti si presentano in colonie con forme alate e attere. Determinano ingiallimenti conseguenti alla sottrazione di linfa e produzione di melata con conseguente sviluppo di fumaggini. Gli afidi possono trasmettere gravi virosi. 
Difesa Sfalciare anticipatamente, limitare le concimazioni azotate.
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APPROFONDIMENTO 13

Problematiche fitosanitarie del medicaio

L’erba medica è tra le principali foraggere ed è molto coltivata specie nelle aree a vocazione zootecnica: secondo i dati ISTAT 2019 la superficie a medicaio in Italia sfiora i 725.000 ettari, di cui un quarto nella zona di produzione del Parmigiano Reggiano. 

È noto che questa pianta ha effetti benefici sul miglioramento del terreno perché apporta azoto, dunque è perfettamente valida nelle rotazioni colturali, inoltre è in grado di ospitare diversi insetti utili e, quindi, è in grado di contribuire allo sviluppo di una benefica agrobiocenosi. 

Nella pratica colturale, il momento migliore per lo sfalcio è a inizio fioritura, cioè quando la pianta possiede ancora un elevato contenuto di sostanze proteiche e di elementi facilmente digeribili dagli animali a fronte di un relativamente basso tenore di fibre, mentre nel contempo ha accumulato sufficienti energie per il ricaccio. 

Per una buona riuscita della coltivazione occorre preparare adeguatamente il letto di semina e tenere sotto controllo le infestanti utilizzando prodotti ammessi nei Disciplinari di produzione. Le problematiche fitosanitarie a cui l’erba medica è soggetta per fortuna sono poche. 

La cuscuta [ 27 ] è una fanerogama parassita (segnalata in aumento) contro la quale si interviene, dove necessario, con trattamenti erbicidi a base di propizamide. L’intervento va eseguito tra fine inverno e inizio primavera, non appena si osservano i primi filamenti della fanerogama: l’efficacia dell’erbicida è maggiore se il terreno è umido (nei Disciplinari di produzione integrata è consentito distribuire il diserbante su non più del 50% della superficie a medicaio).

Benché si possa riscontrare la presenza di crittogame, quali ruggine, mal bianco, peronospora [ 28 ], nonché funghi tellurici nessuna di essi di norma richiede specifici interventi fitosanitari (peraltro per questa coltura non sono registrati fungicidi). Analoghe considerazioni valgono per malattie di natura batterica o virale; tuttavia occorre prestare attenzione a eventuali sintomi da Clavibacter michiganensis subsp. insidiosus, che è un organismo regolamentato UE non soggetto a quarantena (sementi certificate per assenza). Tra le avversità di natura animali si segnala qualche caso di danno da nematodi (Dytilenchus dipsaci), mentre una certa importanza hanno gli insetti: afidi, coleotteri curculionidi e crisomelidi, ortotteri. Gli afidi (Aphis craccivora, Acyrtosiphum pisi) si dispongono in colonie sulle foglioline [ 29 ] e possono veicolare virosi come Alfalfa Mosaic Virus; in genere contro tali fitomizi non si rendono necessari interventi in quanto le popolazioni sono controllate da antagonisti. Diversamente è opportuno provvedere a uno sfalcio anticipato.

I coleotteri curculionidi dannosi per questa coltura sono rappresentati da Apion pisi, Tychius flavus e soprattutto dal fitonomo o punteruolo dell’erba medica Hypera variabilis, un insettino di 4-6 mm, di forma ovale e di colore grigiastro con tre strisce scure sul dorso. Quest’ultimo svolge una sola generazione all’anno, sverna come adulto e in primavera le femmine fecondate depongono sugli steli dell’erba medica molte centinaia di uova isolate o a piccoli gruppetti. In capo a una quindicina di giorni nascono le larve [ 30 ], le quali sono inizialmente di colore giallo poi verde chiaro con una banda dorsale chiara e con capo nero lucente. Le larve dapprima minano gli steli, quindi si nutrono delle foglioline fino a scheletrizzare i germogli. Il loro ciclo si esaurisce verso fine maggio, dopo quattro mute e con l’impupamento in bozzoli disposti sui germogli; i nuovi adulti sfarfallano dopo circa 15 giorni e si alimentano sul medicaio per tutta l’estate prima di approfondirsi nel terreno per passare l’inverno. In caso di forti infestazioni di questo parassita, che risulta dannoso soprattutto nei primi due tagli dell’anno, si ricorre a trattamenti con piretroidi o acetamiprid.

La fitodecta, Gonioctena fornicata, è un crisomelide originario dell’Europa Sud-orientale e segnalato in Italia per la prima volta nel 1953 in Veneto, poi è andato via via diffondendosi nella Pianura Padana. Allo stadio larvale questa specie è in grado di provocare significativi danni ai medicai [ 31 ]. Menzioniamo infine le cavallette, occasionalmente dannose con la specie Calliptamus italicus [ 32 ]. Si ringrazia il Consorzio Fitosanitario di Parma che ha cortesemente autorizzato l’impiego delle foto presenti in questa scheda.

DIFESA DELLE COLTURE AGRARIE
DIFESA DELLE COLTURE AGRARIE