9 Foraggere graminacee pratensi
2 Identificazione
3 Identificazione
4 Identificazione
APPROFONDIMENTO 13
Problematiche fitosanitarie del medicaio
L’erba medica è tra le principali foraggere ed è molto coltivata specie nelle aree a vocazione zootecnica: secondo i dati ISTAT 2019 la superficie a medicaio in Italia sfiora i 725.000 ettari, di cui un quarto nella zona di produzione del Parmigiano Reggiano.
È noto che questa pianta ha effetti benefici sul miglioramento del terreno perché apporta azoto, dunque è perfettamente valida nelle rotazioni colturali, inoltre è in grado di ospitare diversi insetti utili e, quindi, è in grado di contribuire allo sviluppo di una benefica agrobiocenosi.
Nella pratica colturale, il momento migliore per lo sfalcio è a inizio fioritura, cioè quando la pianta possiede ancora un elevato contenuto di sostanze proteiche e di elementi facilmente digeribili dagli animali a fronte di un relativamente basso tenore di fibre, mentre nel contempo ha accumulato sufficienti energie per il ricaccio.
Per una buona riuscita della coltivazione occorre preparare adeguatamente il letto di semina e tenere sotto controllo le infestanti utilizzando prodotti ammessi nei Disciplinari di produzione. Le problematiche fitosanitarie a cui l’erba medica è soggetta per fortuna sono poche.
La cuscuta [ 27 ] è una fanerogama parassita (segnalata in aumento) contro la quale si interviene, dove necessario, con trattamenti erbicidi a base di propizamide. L’intervento va eseguito tra fine inverno e inizio primavera, non appena si osservano i primi filamenti della fanerogama: l’efficacia dell’erbicida è maggiore se il terreno è umido (nei Disciplinari di produzione integrata è consentito distribuire il diserbante su non più del 50% della superficie a medicaio).