8   Foraggere leguminose pratensi: Erba medica, Trifoglio

    Callittamo Italian locust

• Fitofago
Calliptamus italicus
• Classificazione 
ord. Ortoptera
fam. Acrididae

▶ Descrizione Adulto: di colore variante dal bruno-grigiastro al rossobruno, ali posteriori di colore rosa vivace, di medie dimensioni (lunghezza 13-23 mm il maschio e 23-34 mm la femmina), caratteristiche le due fasce parallele sul pronoto [ 22 ].
▶ Piante ospiti e distribuzione Questa cavalletta vive preferibilmente sui medicai, ma può attaccare svariate altre colture erbacee, leguminose e non, e anche vite.

▶ Biologia Il callittamo supera l’inverno allo stadio di uovo in ooteche deposte in zone incolte e asciutte, generalmente con esposizione Est e Sud. La comparsa delle neanidi avviene solitamente verso fine maggio, ma le nascite proseguono ancora per alcune settimane. In caso di forte presenza, e anche per l’abitudine delle neanidi di radunarsi in punti soleggiati al calare del sole dove trascorrono la notte, è possibile osservare porzioni di terreno interamente ricoperte di tali giovani cavallette. Gli adulti compaiono in luglio [ 23 a ], si spostano in volo alla ricerca di fonti alimentari e si accoppiano dopo alcune settimane di attività trofica (indicativamente a inizio agosto).
La femmina fecondata dapprima scava con l’estremità dell’addome la terra per ricavarne una sorta di cannello terroso di un paio di centimetri, quindi entro questo nido depone le uova in gruppi di 25-45, infine richiude l’involucro; ogni femmina è in grado di effettuare 4-6 deposizioni di ooteche, scegliendo allo scopo terreni non lavorati (luoghi nei quali peraltro avvengono anche gli accoppiamenti). 
▶ Danni C. italicus è distruttivo soprattutto per l’erba medica, riuscendo a devastare anche quella tagliata di fresco, ma può risultare dannoso anche per prati polifiti, colture ortive, vigneti e aree boschive. Le infestazioni di cavallette sono aumentate nei primi anni 2000 in diverse zone d’Italia. Più raramente si realizzano danni considerevoli dovuti a un’altra cavalletta, Dociostaurus maroccanus, simile al Calliptamus, ma che si differenzia per le due fasce sul pronoto che sono incrociate a “X”.

▶ Antagonisti 
Predatori: Mylabris variabilis, Epicauta rufidorsum (Coleotteri Meloidi), Ditteri Bombilidi, altri predatori occasionali quali la Mantide religiosa, il calabrone, il ragno Argiope bruennichi [  23 c   23 d   23 e ]. 
Parassitoidi: Funghi entomopatogeni (in particolare Entomophthora grylli; nel corso di una ricerca svolta in Piemonte sono stati isolati da callittami, morti per infezione fungina, funghi appartenenti ai generi Fusarium sp., Penicillium sp., Peronospora sp., Plasmopara sp.).

• Difesa L’ampiezza delle aree infestate, l’eterogeneità delle specie vegetali di cui il callittamo può nutrirsi e la scarsa efficacia dei mezzi chimici (peraltro è autorizzata solo la deltametrina su erba medica, la lotta chimica è diretta essenzialmente contro le forme giovanili) hanno orientato le Strutture Fitosanitarie Regionali a intraprendere iniziative pilota di lotta a basso impatto ambientale mediante impiego di faraone e gallinacei che cercano attivamente e mangiano le cavallette [ 23 b ]. È possibile adottare diversi accorgimenti: poiché le ovideposizioni avvengono usualmente in zone circoscritte dette “grillare”, è utile un monitoraggio in primavera per individuare queste aree e dirigervi azioni di lotta biologica, chimica e attraverso mezzi meccanico-agronomici (lavorazione profonda del terreno per eliminare le ooteche o rullaggi per distruggere giovani neanidi che al calare del giorno tendono a concentrarsi in punti esposti e a rimanere immobili).

    Crisomela della medica Lucerne leaf-beetle

• Fitofago
Gonioctena (= Phytodecta) fornicata
• Classificazione 
ord. Coleoptera
fam. Chrysomelidae

▶ Descrizione Adulto: è lungo 6-7 mm; il capo è nero mentre le elitre e il protorace rossi con 5 punti neri sulle prime e 2 sul secondo [ 24 a ]; Larve: hanno invece una colorazione giallo-grigiastra con punti neri sul dorso. Uova: di colore giallo limone, sono riunite in gruppi di nove [ 24 b ].
▶ Piante ospiti e distribuzione La crisomela dell’erba medica è presente in Europa centrale e Sudorientale, Ucraina e zone europee della Russia. Attacca erba medica e trifoglio.

▶ Biologia Questa specie è distribuita soprattutto nell’Europa centrale e orientale, e in Italia si può ritrovare soprattutto nell’area padana (segnalata la prima volta in Veneto nel 1953). 
Sverna come adulto nel terreno e svolge una sola generazione all’anno; in primavera dopo un breve periodo di nutrizione si accoppia e le femmine depongono le uova sulle piante ospiti (erba medica, trifoglio e altre fabacee): le larve si nutrono delle parti verdi e dopo 3-4 settimane raggiungono la maturità e si impupano nel terreno. 
A inizio estate compare la nuova generazione di adulti destinata a svernare nel terreno a 10-15 cm di profondità.
▶ Danni Le larve neonate divorano steli e foglie della medica in affrancamento, e in caso di forti infestazioni si possono avere fallanze e perdite considerevoli in particolare sui medicai di nuovo impianto.

Difesa Le pratiche agronomiche tese a tenere in vigore il medicaio sono molto utili per contenere la pericolosità degli attacchi. È possibile una lotta chimica con insetticidi autorizzati previo monitoraggio visivo precoce dei medicai.

ERBA MEDICA E TRIFOGLIO - ALTRE AVVERSITÀ

 1  Identificazione 

Virescenza o fillodia del trifoglio (Candidatus Phytoplasma asteris) fitoplasmi div. Tenericutes clas. Mollicutes 
Danni Malattia tipica del trifoglio causata da fitoplasmi, molto diffusa nell’Italia settentrionale, dove può portare alla perdita della coltivazione in pochi anni. I pezzi fiorali sono trasformati in foglie. La malattia è molto dannosa per le coltivazioni da seme, ma anche le colture da sfalcio risultano compromesse in quanto le piante colpite hanno sviluppo stentato, anomale colorazioni fogliari e necrosi dei tessuti. 
Difesa Utilizzo di semente sana, distruzione delle colture infette, rotazioni agronomiche consigliate.
 2  Identificazione 

Antracnosi (Lucerne anthracnose) Colletotrichum trifolii div. Ascomycota fam. Glomerellaceae 
Danni In corrispondenza di periodi caldo-umidi tra fine estate e inizio autunno si manifestano ingiallimenti delle piante distribuite a formare aree tondeggianti nei campi coltivati. Sulle piante colpite, alla base dello stelo, compaiono tacche depresse di forma ovale con bordo scuro ed evidenti acervuli al centro. I tessuti colpiti disseccano e assumono colorazioni bluastre. A fine inverno dagli acervuli sono emessi conidi che diffondono la malattia che procede con più cicli infettivi in caso di annate caldo-umide. Difesa In caso di forti infezioni è conveniente arare l’erbaio e sostituirlo con una coltura di graminacee o con altre specie non leguminose. Buone pratiche preventive consistono nell’impiego di varietà resistenti e rotazioni con graminacee evitando abbondanti apporti di sostanza organica.
 3  Identificazione 

Sclerotinia (Clover rot) Sclerotinia trifoliorum div. Ascomycota fam. Sclerotiniaceae 
Danni Le piante deperiscono e muoiono in seguito allo sviluppo di un marciume basale, con comparsa di micelio bianco con sclerozi bruni. 
Difesa Distruzione e interramento delle colture infette, rotazioni.
 4  Identificazione 

Ruggine delle leguminose (Alfalfa rust) Uromyces striatus div. Basidiomycota fam. Pucciniaceae 
Danni Le piante possono essere colpite fin dall’inizio della primavera. Sulle foglie e anche su fusti e piccioli compaiono pustole che liberano una polvere brunastra costituita dalle uredospore del fungo. In seguito si manifestano pustole più scure producenti teleutospore. Le piante appassiscono. Questa ruggine compie il ciclo completo tra leguminose ed euforbie (es. Euphorbia cyparissias). 
Difesa In caso di attacchi ingenti è consigliabile la rottura dell’erbaio e la messa in rotazione con piante non leguminose. Il ricorso a varietà resistenti e a lunghe rotazioni consente un buon controllo della patologia.
 5  Identificazione 

Cuscuta (Dodder) Cuscuta spp. ord. Solanales fam. Convolvulaceae 
Danni Questa pianta fanerogama parassita si presenta come un insieme di filamenti giallastri o rossicci privi di foglie e radici, che si avvolgono intorno ai fusti delle piante ospiti aderendovi con papille da cui dipartono austori. Le piante colpite sono debilitate e muoiono; la cuscuta produce piccoli fiori, si diffonde e conserva tramite i semi. Le coltivazioni colpite presentano aree circolari depresse, con infestazione che col tempo compromette l’intera coltivazione. 
Difesa Si attua con l’impiego di sementi prive di semi di cuscuta, rotazioni colturali e diserbanti specifici (propizamide).
 6  Identificazione 

Tichio della medica (Lucerne seed weevil) Tychius flavus ord. Coleoptera fam. Curculionidae 
Danni Piccolo curculionide (2-3 mm) con il corpo ricoperto di squame giallastre. L’adulto erode le foglie, le larve distruggono i semi. 
Difesa Per le colture da foraggio anticipare gli sfalci a inizio fioritura, per le colture da seme attuare eventuali interventi.
 7  Identificazione 

Afidi delle leguminose (Cowpea aphid) Aphys craccivora (Pea aphid), Acyrtosiphon pisum (Yellow clover aphid) Therioaphis trifolii ord. Hemiptera fam. Aphididae 
Danni A. craccivora: è nero, lucente, senza secrezioni cerose e forma dense colonie a manicotto specie sui medicai. A. pisum: gli adulti sono di colore giallo o rossiccio, è molto polifago con predilezione per le leguminose. Specie pericolosa in quanto vettrice di più di 30 diversi virus che trasmette in maniera non persistente su svariate piante (trifoglio, pisello, fava, crocifere, bietola). T. trifolii è di colore giallastro con macchie sclerotiche dorsali sull’addome. 
Difesa Trattamenti insetticidi possono essere necessari nel caso di forti infestazioni da A. craccivora per impedire il ricaccio dei medicai dopo il primo sfalcio.

 8  Identificazione 

Coccinella dai 24 punti (24-spot ladybird) Subcoccinella vigintiquatuorpunctata ord. Coleoptera fam. Coccinellidae 
Danni Compie 2 gen./anno. Sverna l’adulto (4 mm) di colore rossiccio con 24 macchie (da qui il nome). Le larve, nate da uova deposte sulle foglie, presentano caratteristici processi spinosi. Con gli adulti erodono il mesofillo rispettando l’epidermide. 
Difesa Limitano il fitofago gli sfalci anticipati. In caso di forti infestazioni, attuare eventuali interventi insetticidi alla ripresa vegetativa o dopo gli sfalci.

 9  Identificazione 

Apion della medica (Pea pear-shaped weevil) Olotrichapion (= Apion) pisi, Apion del trifoglio (Clover seed weevil), Apion apricans ord. Coleoptera fam. Apionidae 
Danni Questi piccoli (2-3 mm) coleotteri curculionidi, scuri da adulti, erodono le foglie mentre allo stato larvale si sviluppano entro i germogli, gli steli, le infiorescenze. 
Difesa In caso di forti infestazioni, alla ripresa vegetativa o dopo il primo sfalcio, intervenire con insetticidi (es. lambdacialotrina).

 10  Identificazione 

Fitonomo dei medicai (Alfalfa weevil) Hypera variabilis ord. Coleoptera fam. Curculionidae 
Danni Questi curculionidi (individui adulti bruno-rossicci con dimensioni da 4 a 7 mm) allo stadio sia adulto sia larvale erodono germogli e foglie. Le giovani larve sono minatrici. 
Difesa In caso di forti infestazioni, alla ripresa vegetativa o dopo il primo sfalcio, intervenire con insetticidi (es. lambdacialotrina).

APPROFONDIMENTO 12

Sovescio e biofumigazione

In accordo con i principi dell’agricoltura sostenibile, sta suscitando sempre maggior interesse il sovescio con piante erbacee dotate di caratteristiche non solo migliorative del terreno, ma anche di capacità biocide nei confronti di parassiti e patogeni tellurici. 

Si tratta di specie di uso agrario comunemente impiegate per svariati usi - e appositamente selezionate per questa finalità - appartenenti alla famiglia: 

Brassicaceae

- Raphanus sativus [ 25 a ] ottima foraggera annuale che grazie al suo apparato radicale migliora anche la struttura di terreni compatti;

- Brassica juncea [ 25 b ] coltivata per i semi (usati per granella e per la produzione di una mostarda) e dotata anche di proprietà fitodecontaminanti di minerali pesanti nel terreno; 


Fabaceae

- Crotolaria juncea [ 25 c ] originaria del Sud-Est asiatico, è utilizzata per la produzione di fibre tessili, oltre ad apportare azoto al terreno è dotata di ottima capacità nel contenere lo sviluppo di piante infestanti. 


Poaceae

- Sorghum x drummondii (Sudan grass) [ 25 d ] nativa delle aree orientali dell’Africa, coltivata per foraggio e granella, si è rivelata adatta per combattere i nematodi grazie al contenuto di durrina, un glucoside presente nell’epidermide fogliare in particolare nel periodo della fioritura che, previa trinciatura e interramento delle piante, viene trasformato in acido cianidrico.

Le piante utilizzate in sovescio manifestano capacità soppressive nei confronti di organismi nocivi tellurici grazie a sostanze allelopatiche le quali, una volta nel terreno, subiscono una decomposizione che porta alla liberazione di isotiocinanato [ 26 a ], una molecola volatile che agisce come biocida.
Più in generale, la pratica del sovescio con questo tipo di piante contribuisce: al ripristino della fertilità del terreno, all’auto-immunità dell’agrosistema verso organismi nocivi tellurici, alla riduzione della CO2 nell’atmosfera, concorrendo quindi al contenimento del cambiamento climatico. Essa è inoltre indicata per terreni non lavorati ed è utile per limitare l’erosione eolica e idrica del suolo e a contenere le piante infestanti. 
L’efficacia della biofumigazione dipende da vari fattori, quali la quantità di componenti allelopatici (glucosinati) presenti nella pianta, la velocità di decomposizione e formazione delle sostanze attive nonché della loro persistenza, le condizioni pedo-climatiche e microbiologiche del terreno.

DIFESA DELLE COLTURE AGRARIE
DIFESA DELLE COLTURE AGRARIE