Cercospora Sugarbeet leaf-spot
• Agenti causale5 Barbabietola da zucchero
• Difesa La difesa da questo importante patogeno si avvale di tecniche agronomiche atte a diminuire l’inoculo (rotazione colturale, rimozione o interramento profondo dei residui), dell’impiego di varietà resistenti e di interventi con fungicidi. Circa la resistenza verso la malattia, esistono varietà di bietola provviste di geni che frenano la progressione di C. beticola, influendo sulla sua capacità infettiva, sul tasso di sviluppo all’interno dei tessuti, sulla durata del suo periodo di incubazione e sulla sua efficienza riproduttiva. Tali geni mostrano un comportamento sommativo, per cui la resistenza si presenta stabile e continua, ossia con varietà più o meno sensibili: essa può essere anche molto alta e dunque la ricerca e l’introduzione di varietà resistenti rientrano nella strategia di lotta promettente. Tradizionalmente la lotta chimica è impostata con trattamenti fungicidi a calendario, con turni di 18-20 giorni, che hanno inizio non appena compaiono i primi sintomi.
Attualmente i trattamenti possono essere razionalizzati e ottimizzati utilizzando modelli previsionali (in Emila-Romagna sono adottati due modelli, chiamati CERCOPRI e CERCODEP, i quali hanno come input dati meteorilevabili mediante centraline e come output la previsione della comparsa dei sintomi in campo e dell’evoluzione dell’epidemia). I fungicidi impiegati appartengono: al gruppo degli IBE (inibitori della biosintesi degli ergosteroli) e dei QoI (inibitori del sito Qo del complesso enzimatico del citocromo bc1 della cellula fungina); solitamente si tratta con un mix in alternanza con procloraz e anticrittogamici di copertura (fenpropidin, prodotti rameici) per evitare l’insorgenza del fenomeno della resistenza del patogeno.
Cleono Beet weevil
• Fitofago• Difesa Nella lotta contro il cleono della barbabietola occorre integrare i criteri agronomici con i mezzi chimici. Infatti i livelli delle popolazioni possono essere contenuti con ampi avvicendamenti colturali e, in caso di forti infestazioni in atto, è opportuno effettuare trattamenti insetticidi piretroidi (cipermetrina, deltametrina) contro gli adulti.
Al fine di individuare il momento migliore per il trattamento, è utile effettuare un monitoraggio con trappole costituite da vasetti di 15 cm di diametro interrati, con l’apertura a filo terreno, in batterie da 5 distanziate di 50 metri, da piazzare sulle capezzagne e, in particolare, sul lato dove si presume che i cleoni possano arrivare (soglia indicativa: 2-3 catture per trappola a settimana, oppure 10% erosioni su piante delle file esterne). In caso di danni lievi i trattamenti possono essere localizzati solo sulle fasce perimetrali dell’appezzamento.