3   Agrumi: fitofagi

    Cicalina africana Cotton jassid

• Fitofago
Jacobiasca lybica

• Classificazione
ord. Thysanoptera
fam. Thripidae

Descrizione Le colonie si sviluppano sulla pagina inferiore delle foglie [ 18 ]. Gli adulti giallognoli, lunghi circa 1,5 mm, hanno il corpo protetto da una copertura di polvere cerosa biancastra; le neanidi dell’Aleurothrixus floccosus producono un fitto intreccio di bianchi fili sericei fioccosi.

Piante ospiti e distribuzione La mosca bianca Dialeurodes citri, originaria dell’Asia Orientale, giunse in Italia nel 1955; è specie polifaga (agrumi, frassino, kaki, ligustro, gardenia, ecc.). La mosca bianca fioccosa Aleurothrixus floccosus, strettamente legata agli agrumi, è originaria dell’America Centro-Meridionale e giunse in Italia nel 1980; oggi ha diffusione mondiale nei diversi areali di coltivazione degli agrumi.

Biologia ed epidemiologia Dialeurodes citri compie 2-3 generazioni all’anno mentre Aleurothrixus floccosus compie da 4 a 6 generazioni all’anno. Svernano entrambi come uovo o con neanidi di terza o quarta età. Le uova sono deposte a semicerchio, o a cerchio, sulla pagina inferiore delle foglie. Dialeurodes citri è attaccato dall’imenottero calcidoideo afelinide endofago Encarsia lahorensis, originario della Penisola indiana e introdotto con successo in Italia nel 1970. Valido predatore è il coleottero coccinellide Clithosthetus arcuatus. In ambienti caldo-umidi, sono attivi anche funghi entomopatogeni. L’imenottero afelinide Cales noacki, originario dell’America Meridionale, parassitizza efficacemente le neanidi di Aleurothrixus floccosus; il coleottero coccinellide Cryptolaemus montrouzieri è un attivo predatore [ 19 ]. 

Danni Sottrazione di linfa, produzione di melata e sviluppo di fumaggini che deprezzano commercialmente i frutti.

• Difesa La lotta all’aleirodide fioccoso si basa su trattamenti insetticidi effettuati secondo i criteri della lotta guidata. Le soglie di intervento, che vengono valutate osservando da terra le foglie del 10% delle piante di un agrumeto, sono: 

• 5-10 neanidi per foglia per il mandarino e le clementine; 

• 20-30 neanidi per foglia per il limone e l’arancio. 

Sono utilizzati oli minerali, acetamiprid, spirotetramat. Lanci di Cales noacki dopo gli interventi chimici. I trattamenti invernali con oli minerali contro le cocciniglie sono in grado di colpire efficacemente le neanidi svernanti degli aleirodidi. Ricorso a programmi di lotta biologica con lanci di Cales noacki.

    Afide verde degli agrumi Green citrus aphid

• Fitofago
Aphis spiraecola (citricola)

• Classificazione
ord. Hemiptera
fam. Aphididae

Descrizione Attere virginopare (1,2-2,2 mm), con corpo ovale di colore verde o verde solforino, capo appena imbrunito, sifoni e codicola bruni [ 20 ]. Alate virginopare (1,4-2,2 mm), con capo e torace bruni e addome verde. 

Piante ospiti e distribuzione Molto polifago, vive su agrumi, rosacee, vite, composite
Originaria dell’America e dell’Asia Orientale, è giunta nel bacino del Mediterraneo a partire dal 1960 e oggi è diffusa in tutti i Paesi della fascia intertropicale.

Biologia ed epidemiologia Aphis spiraecola è specie potenzialmente olociclica dioica; l’ospite primario è costituito da piante del genere Spiraea mentre gli agrumi (insieme ad altre numerose specie) costituiscono gli ospiti secondari. In zone calde e temperate svolge un anolociclo con continue generazioni partenogenetiche sugli agrumi. Nei climi più favorevoli compie fino a 40 generazioni all’anno. Dopo la stasi invernale, le pullulazioni di questo afide iniziano precocemente in primavera alla ripresa vegetativa delle piante e, con il sopraggiungere del periodo estivo, gli attacchi si fanno più lievi, per poi riprendere durante il ciclo vegetativo autunnale degli agrumi.

Danni Vistose alterazioni ai germogli (particolarmente pericolose su piante giovani) che arrestano l’accrescimento e accartocciano le foglie [ 21 ]. Colatura dei fiori e cascola dei frutticini di recente allegagione. Sottrazione di linfa, produzione di melata [ 22 ] e sviluppo di fumaggini che deprezzano commercialmente i frutti. 

Antagonisti 
Predatori: Coleottero Coccinellide (Adalia bipunctata); Neurotteri Crisopidi (Chrysopa spp.). 
Parassitoidi: Imenotteri Braconidi, Lysiphlebus testaceipes, Lysiphlebus fabarum.

• Difesa In relazione alla sua pericolosità, si interviene chimicamente con aficidi (acetamiprid, flonicamid sulfoxaflor, taufluvalinate); alla comparsa delle prime infestazioni, la soglia di intervento è stimata circa al 10-15% dei germogli attaccati. Nelle aree agrumicole italiane questo afide non ha efficaci antagonisti naturali; coccinellidi, sirfidi e crisopidi predatori svolgono, comunque, una marginale azione di contenimento.

    Afide bruno Black citrus aphid

• Fitofago
Aphis (Toxoptera) aurantii

• Classificazione
ord. Hemiptera
fam. Aphididae

Descrizione Attera virginopara (1,4-2,2 mm) bruno scura, con antenne chiare nel tratto mediano e nere all’estremità, sifoni e codicola neri. 
Alata virginopara totalmente nera, con antenne chiare nel tratto mediano, pterostigma bruno-nero. 

Piante ospiti e distribuzione Specie cosmopolita tipica delle zone intertropicali. Molto polifaga, nell’area mediterranea vive su agrumi e camelia, pittosporo, viburno, erbacee spontanee e ai tropici infesta anche le piante di caffè e di the.

Biologia ed epidemiologia Si tratta di una specie anolociclica obbligata: non compaiono mai forme anfigoniche. In condizioni ambientali favorevoli si susseguono fino a 30 generazioni partenogenetiche all’anno. Le colonie si localizzano di preferenza sulla pagina inferiore delle foglie [ 23a ] e hanno la caratteristica di poter emettere una stridulazione sonora per strofinio simultaneo delle tibie contro l’addome. Le infestazioni più gravi si hanno in primavera. 
Gli antagonisti naturali esplicano spesso una notevole azione di contenimento delle infestazioni. Oltre ai predatori (coccinelle e crisope), sono molto attivi gli imenotteri endofagi braconidi (Lysiphlebus spp.) che possono raggiungere tassi di parassitizzazione del 90-100% [ 23b ].

Danni Deformazioni fogliari, arresto di sviluppo dei germogli infestati.

Antagonisti 
Predatori: Coleotteri Coccinellidi (Coccinella septempunctata, Adalia bipunctata); Neurotteri Crisopidi (Chrysopa spp.). 
Parassitoidi: molto attivi gli Imenotteri Braconidi endofagi che, a volte, raggiungono tassi di parassitizzazione del 90-100% (Lysiphlebus testaceipes 
[ 24b ], L. fabarum).

• Difesa Si interviene con aficidi (tau-fluvalinate, acetamiprid, spirotetramat, flonicamid, sulfoxaflor) al superamento della soglia d’intervento (30% dei germogli).

    Afide del cotone Cotton aphid

• Fitofago
Aphis gossypii

• Classificazione
ord. Hemiptera 
fam. Aphididae

Descrizione Attera virginopara (lunghezza 1-1,8 mm) ovoidale, di colore bruno ocraceo sugli agrumi o verde scuro e bluastro su altre piante ospiti, antenne color crema nella zona intermedia, codicola e sifoni brunoneri [ 25 ]. Alata virginopara (1,2-2 mm) con capo, torace, antenne, sifoni, codicola neri e addome come nella virginopara attera. 

Piante ospiti e distribuzione Infesta numerose specie di dicotiledoni: malvacee (cotone, ibisco, malva), cucurbitacee (zucca, cetriolo, melone, anguria), agrumi, con preferenza per l’arancio e le clementine, raro sul limone. Specie cosmopolita, presente in tutte le regioni d’Italia.

Biologia ed epidemiologia Aphis gossypii è specie anolociclica attiva tutto l’anno in climi favorevoli con una sequenza di generazioni femminili partenogenetiche. Nei luoghi dove la stagione invernale è particolarmente fredda, l’afide presenta un olociclo dioico. È rarissima la comparsa di anfigonici con deposizione di uova durevoli. Sugli agrumi le pullulazioni maggiori sono primaverili, mentre le infestazioni estive e autunnali sono poco rilevanti. 

Danni La sottrazione di linfa effettuata da questo afide non provoca deformazioni delle foglie e del germoglio; inoltre non si notano arresti di sviluppo, ma solo una limitazione nell’accrescimento. Incrementa la caduta dei fiori e dei frutticini. Ha discrete capacità di veicolare alcuni ceppi di virus della tristeza.

►Antagonisti 
Predatori: Coleotteri Coccinellidi del genere Scymnus [ 26b ]; Neurotteri Crisopidi, Ditteri Cecidomidi, Ditteri Sirfidi. 
Parassitoidi: Imenotteri Braconidi del genere Lysiphlebus.


 26  (a) Aspetto di forma attera di afide. (b) Forma alata di afide del cotone. (c) Coccinellide del genere Scymnus predatore di afidi.

• Difesa La soglia di intervento per questa specie è il 20% di germogli infestati. Si interviene con: tau-fluvalinate, acetamiprid, spirotetramat, flonicamid, sulfoxaflor. Molti antagonisti, limitatori naturali, sono attivi nei confronti di questa specie; infatti la loro azione risulta molto efficace nel limitare lo sviluppo delle colonie e nel contenere i danni. 

    Aleirodide spinifero degli agrumi Orange spiny whitefly

• Fitofago
Aleurocanthus spiniferus

• Classificazione
ord. Hemiptera
fam. Aleyrodidae

Descrizione Adulto: come gli altri aleirodidi è un piccolo insetto provvisto di ali, con il corpo ricoperto di polvere cerosa, somigliante a una minuscola farfallina, ma si distingue dalle altre specie per avere occhi rosso brillante, ali di color grigio-blu metallico con una tramatura chiara a croce, mentre antenne e zampe sono di colore giallo pallido, [ 27 ]. Pupario: è di forma ovoidale, di color nero lucido, bordato con frange bianche costituite da secrezione cerosa; quello femminile è lungo circa 1,25 mm, quello maschile 1,00 mm [ 28 ].

Piante ospiti e distribuzione A. spiniferus è originario dell’Asia sud-orientale, e si è poi diffuso nelle altre regioni prediligendo gli ambienti tropicali e sub-tropicali. È segnalato su 19 specie vegetali e tra le coltivate è dannoso soprattutto per quelle del the e degli agrumi. In Italia attualmente è presente nella penisola salentina. È inserito nelle liste di allerta EPPO.


Biologia Nei nostri ambienti l’aleirode spinifero svolge 3-4 generazioni all’anno (marzo, aprile-maggio, luglio-agosto, novembre) e sverna come ninfa. Gli adulti si raggruppano sulla pagina inferiore delle foglie dove si accoppiano e ovidepongono; ciascuna femmina può deporre da 35 a 100 uova e ancora di più. Nascono quindi le forme giovanili che si alimentano pungendo e succhiando linfa dai vasi floematici, le quali, dopo la muta, si fissano nello stadio di ninfa lungo le nervature, sempre della pagina inferiore delle foglie, formando quindi i pupari (che rappresentano le ninfe di quarta età), da cui sfarfalleranno gli adulti.
Danni Questo aleirodide, oltre alla sottrazione di nutrienti alla pianta, produce molta melata accompagnata da sviluppo di fumaggine e, di conseguenza, tale forte imbrattamento ostacola la funzione fotosintetica delle foglie [ 29 ]: il risultato finale è un deperimento generale delle piante infestate. 
L’insetto è in grado di spostarsi in volo, ma essendo un mediocre volatore, la sua diffusione naturale locale è agevolata soprattutto dal vento; l’insediamento in aree più lontane avviene con lo spostamento di tutto il materiale infestato.

• Difesa Il monitoraggio mediante fogli di colore giallo cosparsi di colla tecnicamente serve a poco, in quanto in breve tempo essi si riempiono di nugoli di questo aleirode, così che è impossibile un conteggio degli esemplari catturati. Nelle prime fasi dell’infestazione si può intervenire con olio minerale, o anche con insetticidi autorizzati su agrumi per gli aleirodidi (es. flonicamid, pyriproxyfen, spirotetramat, ecc.); tuttavia, in prospettiva, un efficace e duraturo controllo si ritiene potrà essere attuato per mezzo di antagonisti (in particolare si pensa a Encarsia smithii), come del resto è avvenuto nei Paesi di origine di A. spiniferus. Con le operazioni di potatura è utile asportare le parti più infestate che vanno quindi bruciate; inoltre, come norme pratiche per contrastare la diffusione di questo fitofago, è bene spazzolarsi gli abiti dopo aver lavorato nell’agrumeto e ovviamente non immettere in commercio frutti con foglie infestate.

    Cicalina africana Cotton jassid

• Fitofago
Jacobiasca lybica

• Classificazione
ord. Thysanoptera
fam. Thripidae

Descrizione Il follicolo femminile (diametro 1,7- 2,2 mm) è di color nocciola, ma appare rossastro per la trasparenza del corpo della femmina [ 30b ]. Follicolo maschile (0,8-1,2 mm) color nocciola pallido e maschio adulto (0,5 mm) alato, giallastro. 

Piante ospiti e distribuzione Specie polifaga che vive su agrumi, rosa, mandorlo, vite, pero, giuggiolo, carrubo. Originaria del Sud-Est Asiatico, si è diffusa in tutte le aree tropicali e subtropicali della Terra divenendo una delle più dannose cocciniglie degli agrumi.

Biologia ed epidemiologia La specie, in Italia, compie 4 generazioni annue con svernamento in tutti gli stadi di sviluppo. La femmina è vivipara e nell’arco di dieci giorni produce un centinaio di neanidi che si spostano attivamente nell’ambito della pianta fissandosi entro un giorno su foglie, rametti e frutti. Il vento può portare le neanidi fino a 300 m di distanza, ma in questo caso la mortalità è altissima. A un mese circa dalla fase di mobilità le femmine emettono un ferormone sessuale che attira i maschi per l’accoppiamento. I piccolissimi maschi vivono circa un giorno e sono in grado di spostarsi autonomamente per un centinaio di metri.

Danni Possono essere molto gravi: ad esempio la pagina superiore delle foglie può essere completamente rivestita dalle colonie; le punture determinano sottrazione di linfa e immissione di saliva tossica che induce deperimento delle piante, ingiallimenti, caduta delle foglie e raggrinzimento dei frutti che risultano deprezzati commercialmente [ 31 ]. 

 31  (a) Aspetto di un frutto di limone infestato e (b) particolare dei follicoli di Aonidiella aurantii su buccia di arancio; (c) adulto e (d) larva del coleottero predatore C. bipustulatus. (e) Adulto di Aphytis melinus parassitoide della cocciniglia rossa.

Antagonisti 
Predatori: Chilocorus bipustulatus (Coleottero Coccinellide). 
Parassitoidi: Aphytis chrysomphali, Aphytis melinus (Imenotteri Afelinidi).

• Difesa Chimicamente conviene intervenire sulle neanidi con oli minerali (spirotetramat). Utilizzando le trappole sessuali a ferormoni è possibile seguire lo sviluppo della cocciniglia rossa forte individuando il momento in cui le neanidi sono più sensibili. Il monitoraggio visivo prevede controlli a fine marzo, giugno e settembre su 4 rametti di 10 cm circa per pianta, sul 5-10% delle piante presenti nell’agrumeto, per un totale di 100 rametti e 100 foglie/ha. 

Le soglie di intervento sono individuate: 

• in presenza di 1 femmina/cm di rametto o di 3-4 neanidi/foglia; 

• in presenza di 4 femmine per ciascun frutto su un campione di 20 frutti per pianta. I trattamenti sono generalmente necessari poiché gli antagonisti naturali (coleotteri coccinellidi, imenotteri calcidoidei ectofagi e afelinidi) e i funghi (es. Cephalosporium lecanii), se pur attivi, non sono però in grado di limitare e contenere sotto la soglia di tolleranza economica le infestazioni di questa cocciniglia.

    Cocciniglia a virgola Citrus mussel scale

• Fitofago
Mytilococcus beckii

• Classificazione
ord. Hemiptera 
fam. Diaspididae

Descrizione Follicolo femminile (lungo 3,5-4 mm), di forma simile a una microscopica cozza ricurva (o una virgola), allungato e curvo, grigio o castano. Follicoli maschili simili, ma più piccoli [ 32 ]. 

Piante ospiti e distribuzione Questa specie di incerta origine (americana o asiatica), oggi cosmopolita, infesta quasi esclusivamente gli agrumi.

Biologia ed epidemiologia Questa cocciniglia compie 3-4 generazioni all’anno. Sverna la femmina adulta; la specie ha due momenti di pullulazione: in primavera e in autunno. È nettamente favorita nel suo sviluppo dall’elevata umidità ambientale e dalle eccessive concimazioni azoto-potassiche ed è ostacolata dall’irradiazione solare e dai venti caldi. 

Danni Ingiallimenti fogliari per sottrazione di linfa; i frutti spesso restano verdi nelle zone attaccate e i rametti deperiscono. Interi settori della chioma sono debilitati con colatura di fiori e caduta di frutticini e foglie. 

Antagonisti 
Predatori: Chilocorus bipustulatus (Coleottero Coccinellide). 
Parassitoidi: Aphytis lepidosaphes, Encarsia citrina (Imenotteri Afelinidi).


• Difesa Sono utili misure agronomiche atte a sfavorire lo sviluppo del parassita, quali concimazioni equilibrate e potature alle chiome. Si può intervenire direttamente trattando con olio minerale attivato nei periodi di maggior presenza delle neanidi. 

Nemico naturale specifico della cocciniglia a virgola è l’imenottero parassitoide afelinide Aphytis lepidosaphes, originario del Sud-Est Asiatico che si è diffuso spontaneamente in vari Paesi, compreso il nostro.

    Iceria o Cocciniglia cotonosa Fluted scale

• Fitofago
Icerya purchasi

• Classificazione
ord. Hemiptera
fam. Margarodidae

Descrizione La femmina matura (lunghezza 5 mm) è facilmente riconoscibile per il voluminoso ovisacco di candida cera percorso da solchi longitudinali [ 33 ]. Il maschio compare sporadicamente, è alato, lungo 3 mm. 

Piante ospiti e distribuzione Diffusa in tutto il mondo, è originaria dell’Australia (in Italia è giunta all’inizio del 1800); è specie ad elevata polifagia: agrumi, mimosa, robinia, ginestre, pittosporo e altre ornamentali (arboree, arbustive ed erbacee).

Biologia ed epidemiologia Specie ermafrodita sufficiente, compie da 2 a 4 generazioni all’anno. Svernano individui in tutti gli stadi di sviluppo. La produzione delle uova nell’ovisacco inizia a fine inverno e ogni femmina ne produce da 400 a 800. Le neanidi migrano sulle piante insediandosi su foglie e rami [ 34 ]. 

Danni Sottrazione di linfa, filloptosi, indebolimento delle piante, produzione di melata e sviluppo di fumaggini che deprezzano commercialmente i frutti.

• Difesa La lotta chimica diretta si basa su eventuali interventi invernali con oli bianchi attivati. 

La limitazione di Icerya purchasi può essere ottenuta introducendo l’antagonista, suo limitatore naturale, Rodolia cardinalis (Coleottero Coccinellide). Di origine australiana è efficacemente diffuso in Italia ad opera dell’Istituto di Entomologia Agraria dell’Università di Portici (NA).

    Cocciniglia mezzo grano di pepe o nera mediterranea Olive black scale

• Fitofago
Saissetia oleae

• Classificazione
ord. Hemiptera
fam. Coccidae

Descrizione Femmina con corpo ovale munito di carene che formano una “H” [ 36 ]; con l’ovideposizione la femmina diviene nerastra e sempre più convessa (diametro 4-5 mm). Il maschio è molto raro. 

Piante ospiti e distribuzione Originaria molto probabilmente del Sud Africa, è presente nell’area mediterranea dalla fine del 1700 e oggi è diffusa in tutte le zone temperato- calde del mondo. Altamente polifaga su piante arboree ed erbacee con preferenza per olivo, oleandro e agrumi [ 35 ].

Biologia ed epidemiologia Specie partenogenetica, che svolge una o due generazioni annue. La femmina protegge le 1.000 uova prodotte sotto il proprio corpo; il periodo di maggior comparsa delle neanidi va da metà luglio a tutto agosto. Numerosi limitatori naturali controllano efficacemente lo sviluppo delle colonie di Saissetia oleae (►Cap. 5 - Olivo). 

Danni Sottrazione di linfa, deperimento delle piante, produzione di melata e sviluppo di fumaggini che deprezzano commercialmente i frutti. 

Antagonisti 
Predatori: Chilocorus bipustulatus, Exochomus quadripustulatus (Coleotteri Coccinellidi), Scutellista cyanea (Imenottero Pteromalide predatore allo stato larvale). 
Parassitoidi: Metaphycus lousburyi, Metaphycus bartletti (Imenotteri Encirtidi), Coccophagus lycimnia (Imenottero Afelinide).

• Difesa La lotta si basa su trattamenti insetticidi con oli minerali attivati, diretti contro le neanidi in estate (soglia di intervento: 1 femmina ogni 10 cm di rametto, 5 neanidi per foglia).

    Cocciniglia a elmetto degli agrumi Chinese wax scale

• Fitofago
Ceroplastes sinensis

• Classificazione
ord. Hemiptera
fam. Coccidae

Descrizione La femmina adulta (diametro 6-7 mm) è ricoperta da 7 piastre cerose, di cui la centrale è rosea; con le calure estive le piastre si fondono in una sola cupola (elmetto) [ 37 ]. Il follicolo maschile bianco (diametro 2 mm) presenta 13 raggi cerosi; il maschio adulto è alato e lungo 1,4 mm.

Piante ospiti e distribuzione Rinvenuta e descritta per la prima volta in Liguria nel 1890, questa specie, forse di origine sudamericana, oggi è diffusa in tutto il mondo. È molto polifaga: oltre agli agrumi infesta pero, albicocco, platano, agrifoglio, evonimo, bignonia, biancospino, melograno, crisantemo, margherita.


Biologia ed epidemiologia Ceroplastes sinensis compie una sola generazione all’anno, svernano le neanidi di terza età o le giovani femmine già fecondate (adulte immature). Le femmine, da giugno ad agosto (anche partenogeneticamente), depongono sotto il proprio corpo da 1.000 a 4.000 uova. Le giovani neanidi vanno a disporsi lungo la nervatura mediana della pagina superiore delle foglie, per poi migrare sui rametti. 

Danni Sottrazione di linfa, produzione di melata e sviluppo di fumaggini che deprezzano commercialmente i frutti. 

Antagonisti 
Predatori: Coleotteri Coccinellidi del gen. Chilocorus ed Exochomus; larve del lepidottero nottuide Coccidiphaga scitula
Parassitoidi: Imenotteri Pteromalidi: Scutellista cyanea e Moranilia sp.; Imenottero Eulofide Tetrastichus ceroplastophilus; funghi del gen. Verticillium.

• Difesa Chimicamente si interviene con oli minerali attivati (fosmet) nel periodo estivo contro le giovani neanidi che sono molto più sensibili delle femmine adulte ben protette dall’elmetto. La soglia di intervento è di 3-5 neanidi per foglia. Predatori e parassitoidi contribuiscono in generale a controllare naturalmente questa cocciniglia.

    Cotonello degli agrumi e Cotonello longiraggiato Citrus mealybug, Longtailed mealybug

• Fitofagi
Planococcus citri, 
Pseudococcus longispinus

• Classificazione
ord. Hemiptera 
fam. Pseudococcidae

Descrizione Il cotonello degli agrumi, Planococcus citri, ha femmine adulte (3 mm di lunghezza), ovali, circondate da 18 paia di raggi cerosi con il paio caudale più lungo [ 38 ]; a maturità producono un ovisacco fioccoso più lungo del corpo in cui depongono uova giallastre; i maschi (1 mm di lunghezza) sono alati e di colore castano rossastro. 
Il cotonello longiraggiato, Planococcus longispinus, presenta femmine (lunghezza 2-3 mm, esclusi i raggi) con 17 paia di raggi cerosi con le due paia caudali molto lunghe che non producono ovisacchi [ 39 ]; i maschi sono simili a quelli di P. citri.

Piante ospiti e distribuzione Sono specie cosmopolite altamente polifaghe su piante erbacee ed arboree in ambienti temperato-caldi o nelle serre; il P. longispinus è più termofilo e particolarmente presente sugli agrumi in Sicilia.

Biologia ed epidemiologia Planococcus citri sverna in vari stadi di sviluppo, riparato nei tanti rifugi che la pianta offre e anche nel terreno e sulle radici, compiendo da 2 a 8 generazioni all’anno a seconda delle condizioni climatiche. La femmina produce (a volte partenogeneticamente) da 300 a 600 uova, da cui nascono neanidi mobili che migrano sui frutticini. Numerosi nemici naturali contengono efficacemente lo sviluppo di questa specie: neurotteri, ditteri oofagi, coleotteri coccinellidi (molto attivo è Cryptolaemus montrouzieri [ 40 ], imenotteri entomoparassiti endofagi. Planococcus longispinus è specie ovovivipara o vivipara (ogni femmina produce 200 uova o neanidi) e tra i nemici naturali sono particolarmente attivi gli imenotteri calcidoidei. 
La melata prodotta dal Planococcus attrae numerosi insetti glicifagi, tra cui le farfalle adulte di Cryptoblabes gnidiella (Honeydew moth - ord. Lepidoptera, fam. Pyralidae), con ali anteriori grigie bifasciate e apertura alare di 15-20 mm. Questo lepidottero depone tra le colonie di cocciniglia le sue uova, da cui nascono larve grigio-verdastre che erodono i fiori (legandoli con fili sericei), l’epidermide dei germogli, i rametti e i frutti causando quindi perdita dei fiori e caduta dei frutti. Compie tre generazioni all’anno preferendo il limone; sverna come crisalide o larva.

Danni Sottrazione di linfa, produzione di melata e secrezioni cerose, sviluppo di fumaggini che deprezzano commercialmente i frutti.

• Difesa La difesa si avvale di metodi agronomici, biologici e chimici

Le misure colturali atte a sfavorire gli attacchi del fitofago consistono nell’eliminazione dei frutti attaccati, nella potatura delle chiome in modo da favorire l’arieggiamento, nella limitazione delle concimazioni azotate che rendono i tessuti teneri e ritardano la lignificazione. 

Il controllo biologico di P. citri viene attuato tramite la diffusione di entomofagi, quali il predatore coccinellide Cryptolaemus montrouzieri e l’imenottero encirtide Leptomastix dactylopii che parassitizza le neanidi del P. citri. Se i limitatori naturali non consentono un sufficiente controllo, al superamento delle soglie si interviene chimicamente con oli minerali (sulfoxaflor): 

• in primavera, al momento delle prime migrazioni delle neanidi da monitorare eventualmente con trappole sessuali; 

• in estate e in autunno, al superamento della soglia di circa il 5-15% dei frutti infestati.

    Minatrice serpentina Citrus leafminer

• Fitofago
Phyllocnistis citrella

• Classificazione
ord. Lepidoptera
fam. Gracillariidae

Descrizione La larva di questo piccolo lepidottero scava mine a forma di serpentina nel lembo fogliare [ 41 ], sui giovani germogli e qualche volta anche sull’epidermide dei frutti. 

Piante ospiti e distribuzione Originaria dell’Asia, ha dato origine a preoccupanti infestazioni su agrumi in Sicilia e nel meridione italiano a partire dal 1994.

Biologia ed epidemiologia Sverna allo stadio di larva o di crisalide all’interno delle foglie; compie da 5 a 13 generazioni all’anno, in funzione delle condizioni ambientali. La specie è controllata da diversi antagonisti, limitatori naturali, tra cui Ageniaspis citricola, imenottero calcidoideo encirtide endoparassitoide delle larve. 

Danni L’insetto colpisce i getti apicali degli agrumi provocandone il parziale disseccamento e la caduta delle foglie bloccando la crescita della pianta. I danni sono gravi, soprattutto nelle piante in vivaio, perché sono attaccati maggiormente i germogli in sviluppo. In genere risulta dannoso da luglio in poi. L’attività del fitofago può aprire la strada a infezioni [ 42 ].

Antagonisti 
Parassitoidi: Imenottero Encirtide (Ageniaspis citricola), Imenotteri Eulofidi (Tetrastichus sp.), (Pnigalio sp.), Imenotteri (Euritomidi Eurytoma sp.).


• Difesa Gli interventi di difesa chimica sono da riservare ai vivai, ai giovani impianti o alle piante reinnestate, dove le lesioni ai germogli compromettono lo sviluppo delle piante, mentre negli agrumeti adulti si interviene solo in caso di infestazioni molto gravi (ci si limita a eliminare i getti infestati con una potatura di rimonda). Il suo controllo si può realizzare alla comparsa dei primi sintomi sugli apici con trattamenti insetticidi con azadiractina, tebufenozide, metossifenozide, acetamiprid, emamectina, abamectina. Una certa efficacia risultano avere anche i trattamenti a base di olio minerale a dosi non superiori all’1%. Per un buon controllo è necessario ripetere l’intervento ogni volta che si osservano nuovi sintomi.

APPROFONDIMENTO 35

Le cocciniglie

Il termine comune di cocciniglie si riferisce a un’ampia categoria di fitofagi afferenti agli Emitteri (= Rincoti) Omotteri e inclusi nella superfamiglia Coccoidea. Si tratta di parassiti che hanno apparato boccale pungente-succhiante, caratterizzati da femmine attere, poco mobili e che tendono tipicamente a fissarsi sull’ospite, con il corpo protetto da secrezioni cerose o da un follicolo (= scudetto) in cui vengono inglobate le esuvie prodotte nel corso delle mute; i maschi sono per lo più alati, ma ve ne sono di atteri e provvisti di follicolo. Si riproducono sessualmente o per partenogenesi e comprendono inoltre specie ovipare e specie vivipare; nelle specie ovipare le uova sono custodite sotto il follicolo o sotto il corpo (che poi le proteggerà una volta morta e mummificata la madre), oppure entro un ovisacco ceroso (che può rimanere attaccato al corpo della femmina o anche essere abbandonato). Le specie di cocciniglie che infestano gli agrumi sono parecchie, quelle descritte nel testo appartengono: alla fam. Margarodidae (es. cocciniglia cotonosa), inserita nella sezione Orthezoidi; alla fam. Pseudococcidae (es. cotonello), afferente alla sezione Lecanoidi, caratterizzata da femmine il cui corpo è appiattito e provvisto di raggi cerosi; alla fam. Coccidae (= Lecanidae), in cui le femmine possiedono una spessa cuticola impregnata di cere e lacche che formano una sorta di guscio protettivo (es. cocciniglia mezzo grano di pepe); alla fam. Diaspididae (es. cocciniglia rossa forte), inclusa nella sezione Diaspidoidi, le cui femmine presentano un follicolo più o meno tondeggiante. 

Altre cocciniglie infestanti gli agrumi sono: Pseudococcus obscurus, P. calceolariae, Coccus hesperidum, C. pseudomagnoliarum, Chloropulvinaria floccifera, Ceroplastes rusci, Aspidiotus hederae, Chrysomphalus dictyospermi, Parlatoria pergandei, P. ziziphus, Mytilococcus gloverii.

    Verme della zagara o Tignola degli agrumi Citrus flower moth

• Fitofago
Prays citri

• Classificazione
ord. Lepidoptera
fam. Yponomeutidae

Descrizione Adulto: farfalla con ali grigie cineree, con squame nerastre (apertura alare 10-12 mm) [ 45 ]. Larva: bruno-verdastra con tonalità di colore variabile in relazione al nutrimento, capo scuro, misurante a maturità 6-8 mm di lunghezza [ 44 ]. Uovo: dapprima biancastro, poi giallognolo, subtondeggiante, diametro circa 0,3-0,4 mm.

Piante ospiti e distribuzione Originaria dell’Asia Orientale, è diffusa in tutte le aree di coltivazione degli agrumi, vive su tutte le specie del genere Citrus, predilige il limone e il cedro.

Biologia ed epidemiologia Sverna come larva e crisalide (o in qualunque stadio di sviluppo nelle zone calde), compie da 7 a 11 generazioni all’anno. Le uova sono deposte di preferenza nei boccioli fiorali o, in mancanza di questi, anche su germogli e frutti. Le larve sono tipicamente antofaghe, divorano i fiori preferendo gli organi della riproduzione, attaccano gemme, germogli, frutticini appena allegati e possono inoltre minare l’esocarpo di frutti in accrescimento. Producono fili sericei con cui riuniscono fiori e germogli attaccati. 

Danni Possono essere molto gravi fino a compromettere completamente la produzione di fiori e frutti che svuotati cadono, i frutti più sviluppati reagiscono alle erosioni della buccia con emissioni gommose e sono soggetti a marcescenze in campo o in magazzino. Gli attacchi ai germogli sono tollerati su piante in produzione mentre su piante in allevamento possono essere molto dannosi. 

Antagonisti 
Parassitoidi: Ageniaspis fuscicollis (Imenottero Calcidoideo Encirtide), Chelonus elaeaphilus (Imenottero Braconide).


• Difesa L’installazione di trappole a ferormoni sessuali per il monitoraggio dei voli consente di individuare il momento migliore per gli interventi insetticidi. L’anticipo dell’irrigazione estiva, entro luglio, per la produzione di verdelli permette di sottrarre la fioritura agli attacchi. Il controllo della vegetazione consente di valutare le soglie di intervento: 

• il 15% di boccioli fiorali infestati; 

• il 2-3% di frutticini infestati. 

Chimicamente si interviene con fosmet. Molto indicato è l’utilizzo del Bacillus thuringiensis prima delle importanti fioriture. L’impiego di ferormoni per catture massali o per confusione sessuale è in via di sperimentazione. Tra i limitatori naturali endoparassiti allo stadio di larva, riveste un ruolo importante l’Imenottero Encirtide Ageniaspis fuscicollis

    Mosca mediterranea della frutta Mediterranean fruit fly

• Fitofago
Ceratitis capitata

• Classificazione
ord. Diptera
fam. Tephritidae

Descrizione Adulto: corpo e capo sono fondamentalmente di tonalità gialla, il torace è nero con geometrie bianche, le ali sono trasparenti con ombreggiature brune e gialle e riflessi iridescenti; lunghezza 4-5 mm [ 46 ]. Larva: biancastrogialliccia, microcefala, a forma di tronco di cono, lunghezza 7-8 mm. Uovo: bianco, affusolato, liscio, misurante 1,2 x 0,5 mm. 

Piante ospiti e distribuzione Insetto tipico degli ambienti tropicali e subtropicali. Danneggia agrumi, pomacee, drupacee, actinidia, fico, kaki.

Biologia ed epidemiologia La mosca della frutta, polifaga, sverna come pupa nel terreno, ma nelle regioni meridionali può trascorrere l’inverno come adulto sui frutti degli agrumi a maturazione tardiva. Nelle aree frutticole settentrionali gli adulti compaiono verso giugno e protraggono la loro presenza fino all’autunno, con massima densità a fine estate.
Nelle zone agrumicole la stagione si allunga così come il numero delle generazioni. 
Le femmine cercano frutti prossimi alla maturazione per deporvi le uova: le prime punture sono sterili, ma dopo l’accoppiamento ogni femmina è in grado di deporre complessivamente 500-600 uova e anche più, che sono inserite mediante l’ovodepositore a gruppetti di 4-10 entro la polpa del frutto (talora vengono sfruttati i precedenti fori delle punture sterili). In capo a qualche giorno sgusciano le larve che iniziano l’attività trofica; poi, dopo 1-2 settimane, si riportano verso la superficie del frutto e con una contrazione si staccano per cadere al suolo e impuparsi nel terreno. C. capitata compie diverse generazioni all’anno (3-4 al Nord, 6-7 nel Sud).
Danni Le specie più colpite sono l’arancio, il clementino, il mandarino. I danni sono legati alle punture di ovideposizione, che sui frutti verdi provocano aree giallastre, rotondeggianti, e su quelli in fase di maturazione presentano il margine verdastro [ 47 ]. I frutti colpiti vanno soggetti a marcescenze, cascola o deprezzamento commerciale.

• Difesa Gli accorgimenti di natura agronomica consistono nel raccogliere e distruggere i frutti attaccati non lasciando sulla pianta frutti in avanzato stato di maturazione. La lotta chimica viene impostata secondo due criteri: 

• monitoraggio degli adulti con trappole innescate da sostanze proteiche da collocare in campo a partire da luglio: raggiungimento della soglia di intervento, pari a 20 adulti/trappola/settimana, trattare con etofenprox; 

• campionamento di almeno 100 frutti a caso sul 5-10% delle piante: al raggiungimento della soglia di intervento, che corrisponde alle prime punture osservate sul 2-3% dei frutti del campione, trattare con etofenprox, fosmet, spinosad, acetamiprid. Buona efficacia hanno poi i dispositivi “Attract and kill” attivati con, deltametrina.

    Oziorrinco dell’olivo Olive weevil

• Fitofago
Otiorrhynchus cribricollis

• Classificazione
ord. Coleoptera 
fam. Curculionidae

Descrizione Adulto: lungo circa 8 mm, bruno, privo di ali posteriori con elitre saldate tra loro. Larva: biancastra, apoda, 7-8 mm di lunghezza a maturità. 

Piante ospiti e distribuzione Danneggia insieme ad altre specie consimili (in particolare O. armatus e O. aurifer) agrumi, olivo, ornamentali, fragola, erba medica.

Biologia ed epidemiologia Questa specie compie di norma una generazione all’anno, sverna come larva nel suolo, gli adulti fuoriescono da metà giugno e partenogeneticamente producono, in autunno, uova deposte nel terreno. Le larve si nutrono rosicchiando le radici e il colletto di piante erbacee o arboree tra cui gli agrumi. Gli adulti di giorno si rifugiano sotto terra uscendo di notte per salire sulle piante dove erodono le foglie smarginando i bordi e, se disturbati, si fingono morti (tanatosi) e si lasciano cadere al suolo [ 48 ]. 

Danni Sono particolarmente gravi quando sono infestate piante giovani in vivaio che possono morire per le erosioni a colletto e radici o quando vengono erosi i getti apicali.

• Difesa è possibile applicare attorno ai tronchi fasce adesive che impediscono la risalita degli adulti alla chioma. A protezione di giovani piante e reinnesti può essere opportuno trattare la chioma con insetticidi di contatto

La difesa chimica può essere integrata con la distribuzione di insetticidi geodisinfestanti attorno al piede delle piante contro le larve. Sempre contro le forme larvali si ottengono buoni risultati distribuendo al suolo nematodi parassiti del genere Heterorhabditis [ 49 ].

    Acari degli agrumi Citrus mites

• Fitofago
Panonico o Ragnetto rosso degli agrumi (Citrus red mite) Panonychus citri; 
Ragnetto rosso tessitore (Two-spotted spider mite) Tetranychus urticae, fam. Tetranychidae; 
Acaro dell’argentatura (Citrus silver mite) Polyphagotarsonemus
latus, fam. Tarsonemidae; 
Acaro delle meraviglie (Citrus bud mite) Eriophyes sheldoni; 
Acaro rugginoso (Pink citrus rust mite) Aculops pelekassi, fam. Eriophyidae

• Classificazione
ord. Acarina 
fam. vedi singole specie

Descrizione Eriophyes sheldoni e Aculops pelekassi hanno aspetto vermiforme, gli altri sono piccoli ragnetti. 

Piante ospiti e distribuzione Eriophyes sheldoni è strettamente legato agli agrumi, con preferenza per il limone, mentre le altre specie sono notevolmente polifaghe.

Biologia ed epidemiologia Negli ambienti caldi dove vivono gli agrumi, questi acari svernano in tutti gli stadi di sviluppo rallentando il loro ciclo continuo di riproduzione. 

Danni Tetranychus urticae, Panonychus citri [ 50 ], Polyphagotarsonemus latus colpiscono le foglie che diventano clorotiche bronzee e argentate nel caso del P. latus. I frutticini colpiti precocemente vanno incontro a cascola, quelli maturi risultano depigmentati e con colore grigiastro. T. urticae sul limone causa la comparsa di un tipico anello rugginoso attorno all’umbone apicale. Eriophyes sheldoni punge gemme, fiori, frutticini causando accecamento delle gemme, sviluppo affastellato dei rami, deformazione di fiori e foglie, e una tipica malformazione dei frutti detti “meraviglie” che diventano incommerciabili [ 51 ]. Aculops pelekassi determina rugginosità dell’epicarpo dei frutti che risulta coriaceo.

• Difesa Numerosi antagonisti, limitatori naturali, contengono lo sviluppo degli acari: rincoti antocoridi, ditteri cecidomidi, acari fitoseidi, il coccinellide Stethorus punctillum

I trattamenti con oli minerali leggeri, ad alto grado di insulfonabilità, eseguiti contro le cocciniglie, provocano un’azione collaterale sugli acari. 

Per la lotta chimica vengono indicate le seguenti procedure: 

1) esaminare 100 gemme su 10 piante a ettaro per l’acaro delle meraviglie; 

2) per tutti gli altri acari: esaminare 100 foglie e 100 frutti su 10 piante a ettaro, dalla ripresa vegetativa in poi. 

Le soglie di intervento sono: 

• acaro delle meraviglie (Eriophyes sheldoni): 30-40% di gemme infestate; trattare con olio minerale; 

• acaro rugginoso (Aculops pelekassi): 2-3% dei frutti infestati; trattare con zolfo colloidale; 

• ragnetto rosso tessitore (Tetranychus urticae): 10-12% di foglie infestate dell’ultima vegetazione, 2-3% di frutticini con colonie attive; trattare con acaricidi (clofentezine, tebufenpirad, abamectina, etoxazolo); 

• panonico o ragnetto rosso degli agrumi (Panonychus citri): 40-50% di foglie infestate; trattare con acaricidi (clofentezine, tebufenpirad, abamectina, etoxazolo); 

• acaro dell’argentatura (Polyphagotarsonemus latus): 20% di foglie infestate; trattare con clofentezine, tebufenpirad, abamectina, etoxazolo. 

L’impiego di abamectina è autorizzato solo su arancio, limone, clementine e mandarino.

AGRUMI - ALTRE AVVERSITÀ

 1  Identificazione 

Virus della psorosi degli agrumi (Citrus scaly bark) Citrus psorosis virus (CPsV) fam. Ophioviridae 
Note La psorosi è una malattia degli agrumi tra le più diffuse al mondo, colpisce soprattutto gli agrumeti adulti con varietà suscettibili quali arancio dolce e clementino. Questa malattia, da agente Ophiovirus, considerata come la più vecchia malattia virale degli agrumi, ha contribuito a definire il primo programma di eradicazione e certificazione degli agrumi. Si trasmette tramite il materiale di propagazione infetto, ma anche con gli innesti radicali, soprattutto nei sesti d’impianto troppo stretti. 
Danni Sulla corteccia sono evidenti desquamazioni e decolorazioni, mentre non è sempre possibile osservare in campo i sintomi fogliari della psorosi, che sono caratterizzati da scolorazioni perinervali sulla nuova vegetazione che scompaiono nelle foglie mature. 
Difesa Unico mezzo di difesa è l’impiego di materiale sano e comunque l’eliminazione delle piante sintomatiche.

 2  Identificazione 

Virus-simili degli agrumi: Concavità gommose (Virus-like diseases-concave gum) 
Note È compresa nel gruppo delle malattie il cui sintomo, sulla nuova vegetazione primaverile, è detto mosaico a “foglia di quercia”, sotto la corteccia sono riconoscibili essudati gommosi che riempiono le cavità. Si diffonde tramite il materiale di propagazione agamica e non è esclusa la trasmissione per seme. 
Danni Mosaico fogliare, depressioni e rigonfiamento con spaccature del legno. Gomma nelle cerchie legnose. 
Difesa Unico mezzo di difesa è l’impiego di materiale sano e comunque l’eliminazione delle piante sintomatiche.

 3  Identificazione 

Viroidi degli agrumi - gruppo III: Cachessia (Citrus cachexia viroid) CCaVd Note Si trasmette attraverso il materiale di propagazione agamica e gli attrezzi di taglio. Può infettare tutte le specie di Citrus coltivate. 
Danni Clorosi fogliare, nanismo e deperimento della pianta, gomma nello spessore corticale e butteratura del legno. 
Difesa Impiegare piante certificate ed evitare l’utilizzo di materiali di propagazione di dubbia origine e disinfettare gli attrezzi di taglio con ipoclorito di sodio.

 4  Identificazione 

Viroidi degli agrumi - Exocortite (Citrus exocortis viroid) CEVd fam. Pospiviroidae 
Note Il materiale di propagazione deve provenire da fonti di approvvigionamento sistematicamente sottoposte a controlli di natura fitosanitaria e ad accertamento di rispondenza varietale. 
Danni Clorosi fogliare, nanismo e deperimento della pianta, gomma nello spessore corticale e butteratura del legno. 
Difesa Utilizzare materiale di propagazione sano e disinfettare gli attrezzi di taglio con ipoclorito di sodio. I controlli fitosanitari di laboratorio su materiale da propagazione devono accertare l’assenza di agenti quali: CTV (Virus della Tristezza degli agrumi); CPsV (Virus della psorosi), CEVd; (Viroide dell’exocortite); CCaVd (Viroide della cachessia), concavità gommose, ecc.

 5  Identificazione 

Carie del legno (Wood decay), Stereum spp. fam. Stereaceae, Trametes spp. fam. Polyporaceae, Ganoderma spp. fam. Ganodermataceae, Fomes spp. fam. Polyporaceae, Polyporus spp. fam. Polyporaceae div. Basidiomycota
Note Il processo infettivo si genera in corrispondenza di lesioni di origine parassitaria o di ferite di varia origine (ad es. tagli di potatura). Determina la degradazione dei tessuti legnosi, alterando le caratteristiche morfologiche e fisico-meccaniche. 
Danni Alterazione della consistenza dei tessuti legnosi, progressivo deperimento delle piante colpite fino alla morte. 
Difesa Evitare di procurare ferite, disinfezione con anticrittogamici, disinfezione degli strumenti di taglio, rimozione delle piante seriamente compromesse.

 6  Identificazione 

Tripidi (Thrips): Tripide di Kelly (Kelly’s citrus thrips) Pezothrips kellyanus; Tripide delle serre (Black glasshouse thrips) Heliothrips haemorrhoidalis; Tripide occidentale dei fiori (Western flower thrips) Frankliniella occidentalis ord. Thysanoptera fam. Thripidae 
Note I Tripidi sono insetti polifagi che si nutrono succhiando la linfa da giovani foglie, fiori, frutti e germogli. Ovipari e anfigonici, con determinazione del sesso subordinata alla fecondazione, le femmine sono diploidi sviluppandosi da uova fecondate, i maschi sono aploidi e derivano da uova partenogenetiche. In questi insetti è frequente anche la partenogenesi telitoca quando sono assenti o rarefatti i maschi. Lo sviluppo postembrionale avviene per neometabolia con quattro stadi preimmaginali: due stadi di neanide, una preninfa (prepupa) e una ninfa (subpupa). Si hanno una o più generazioni all’anno a seconda della specie. 
Danni I Tripidi provocano danni generalmente dopo la caduta dei petali, quando i giovani frutti diventano molto suscettibili ai loro attacchi e con le loro punture causano le tipiche suberosità a carico dell’epidermide. 
Difesa A partire dalla fase di caduta dei petali è molto importante il monitoraggio dei frutti per osservare il livello di infestazione, seguito dal controllo delle trappole cromo-attrattive per individuare la presenza dei fitofagi. Interventi agronomici: ridurre le potature. Interventi chimici: intervenire con piretroidi al raggiungimento del 5% di frutti infestati da maggio a ottobre, 10% da ottobre in poi. Campionare 5 frutticini/pianta ogni settimana dalla “scamiciatura” alla chiusura della rosetta, con un minimo di 50 frutti per appezzamento omogeneo. In ottobre controllare il punto di contatto dei frutti.

DIFESA DELLE COLTURE AGRARIE
DIFESA DELLE COLTURE AGRARIE